Affidabilità hard disk, i nuovi dati Backblaze tra new entry ed evidenti anomalie

Backblaze ha pubblicato la sua tradizionale analisi sulla longevità degli hard disk all'interno della propria infrastruttura di cloud e backup. I dati del Q3 mostrano come l'azienda stia passando a unità sempre più capienti, tra new entry promettenti e due chiare anomalie.
di Manolo De Agostini pubblicata il 03 Novembre 2021, alle 11:21 nel canale StorageBackblaze, azienda del settore dell'archiviazione cloud e del backup che rilascia informazioni utili sulla longevità di hard disk e SSD presenti nella propria infrastruttura, ha pubblicato i nuovi dati sul terzo trimestre 2021.
Al 30 settembre Backblaze contava 194.769 unità, diffuse in quattro datacenter su due continenti, con 3537 unità di avvio formate sia da hard disk (1557) che da SSD (1980) e 191.212 soluzioni di archiviazione. L'analisi è stata svolta su 190.826 hard disk, in quanto 386 unità sono state rimosse perché usate per test o erano modelli presenti in meno di 60 unità.
Durante il trimestre, l'unico modello a non aver dato problemi di alcun genere è stato un HGST da 12 TB, precisamente l'HUH728080ALE600, presente in 2600 unità nei server di archiviazione realizzati da Dell e situati nel datacenter Backblaze di Amsterdam.
Altri cinque modelli hanno invece evidenziato un solo fallimento - HGST HUH728080ALE600 da 8 TB, Seagate ST6000DX000 da 6 TB, Toshiba MD04ABA400V da 4 TB, Toshiba MG07ACA14TEY da 14 TB e WDC WUH721816ALE6L0 da 16 TB - anche se in tutti i casi le unità erano in funzione da meno di 100 giorni. "Complimenti alle unità Seagate da 6 TB (età media 77,8 mesi) e a quelle Toshiba da 4 TB (età media 75,6 mesi) perché si comportano bene da molto tempo", sottolinea Backblaze continuando l'analisi.
Nel corso del trimestre l'azienda ha integrato nella propria infrastruttura un nuovo Toshiba MG08ACA16TE da 16 TB, il quale ha manifestato un paio di malfunzionamenti dopo circa un mese di operatività. Due unità, un Seagate da 12 TB (ST12000NM0007) e uno da 14 TB (ST14000NM0138), richiedono "più informazioni oltre ai dati grezzi presentati".
Nel primo caso l'azienda spiega che "nel gennaio 2020 avevamo notato che questi dischi non funzionavano ottimamente nel nostro ambiente e avevamo previsto un alto tasso di fallimenti. Insieme a Segate avevamo deciso di rimuoverli dal servizio nei mesi successivi. Il COVID-19 ha ritardato un po' quel progetto e i risultati sono i tassi di fallimento più elevati previsti. Stimiamo che tutte le unità rimanenti verranno rimosse durante il quarto trimestre".
Nel caso del modello più capiente, sebbene prodotto da Seagate, l'unità è stata fornita all'interno dei server di archiviazione di Dell. "Sia Seagate che Dell stavano verificando le possibili cause del tasso di errori imprevisto. Il numero limitato di guasti, 26 durante il trimestre, ha reso difficile l'analisi. Man mano che ne sapremo di più, ve lo faremo sapere".
Per concludere, Backblaze sottolinea come l'AFR per tutti i dischi continui a scendere. "Un AFR dell'1,43% è il valore più basso registrato da quando siamo partiti nel 2013", spiega l'azienda, ribadendo che anche nel Q3 2021 ha visto un andamento nell'affidabilità tra SSD e HDD usati come soluzioni di avvio piuttosto simile. Maggiori informazioni in merito in questa notizia: SSD e hard disk, qual è il più affidabile? La risposta vi sorprenderà.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDevi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".