Ikena protegge il copyright analizzando il movimento

Per contrastare la diffusione di video coperti da diritto d'autore è stato sviluppato Ikena che analizza il movimento presente nelle scene
di Fabio Boneschi pubblicata il 15 Marzo 2007, alle 15:09 nel canale SoftwareLa crescente disponibilità di contenuti video online e la diffusioni di sistemi quali YouTube o soluzioni simili ha fatto emergere in maniera preponderante alcune interessanti problematiche legate al copyright. Da una parte sono idealmente schierate le major, le case di produzione e chi rivendica di fatto propri diritti mentre in posizione diametralmente opposta si collocano gli utenti che, ovviamente, intendono salvaguardare la propria libertà e le nuove possibilità offerte dagli innovativi sistemi di video sharing.
In un mondo ideale il raggiungimento di un equilibrio sarebbe cosa facile ma purtroppo c'è sempre chi è propenso, più o meno consapevolmente, a compiere l'illecito. I gestori dei sistemi di video sharing si trovano quindi costretti a porre rimedio, a vigilare sui contenuti ed elaborare sistemi capaci di tutelare, qualora presenti i diritti d'autore.
In questo emergente settore una soluzione interessante è stata sviluppata da MotionDSP e viene denominata Ikena. Al contrario di altre soluzioni ad oggi disponibili Ikena non si affida ad analisi cromatiche ma pone la propria attenzione sul movimento presente nelle immagini stesse.
Ikena è in grado di generare un hash partendo dalle immagini in movimento di un flusso video e confronta tale risultato con una library. L'archivio contiene gli Hash di contenuti protetti da copyright e qualora il confronto con il video in esame avesse esito positivivo Ikena segnalerebbe la violazione. Stando alle dichiarazioni riportate da MotionDSP e segnalata da ArsTechnica.com il numero di falsi positivi di questo sistema sarebbe decisamente inferiore a quello di altri strumenti basati su analisi del coloro o della qualità di immagine.
Per funzionare nel migliore dei modi questo sistema richiede la collaborazione delle major stesse. Ciò è indispensabile per creare un consistente database da utilizzare per i confronti. I gestori dei sistemi di video sharing potrebbero utilizzare Ikena al fine di verificare tutti i contenuti video condivisi dagli utenti; questo permetterebbe loro di evitare i ben noti problemi legati in cui recentemente sono rimasti coinvolti.
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa stessa di trovare un hash uguale per due contenuti differenti...
Tutti sappiamo benissimo come fa la pirateria a nuovere nelle tasche delle Major e sicuramente lo streaming non è neanche lontanamente un mezzo utile in ambito pro-pirateria.
Come dicevano "I Tre Tre" (Drive in): A Me, Me pare na strunzata!
Per stroncare la pirateria si deve entrare nelle case (in senso largo) della gente, mettere prepotentemente mani, occhi e orecchie violando la privacy, avete mai visto il film "Nemico Publico"?
Non può funzionare. Possibile che non ci hanno pensato?
1) Prendete un filmato protetto da copyright.2) Con un *qualsiasi* editor (Magix, Adobe, Pinnacle...) applicate l'effetto zoom in una percentuale ridottissma, tipo 99% (o altro qualsiasi effetto, per esempio un leggero incremento del rosso o del blu) in modo da renderlo leggermente diverso dall'originale.
3) Create il nuovo file MPEG (o AVI o altro formato).
4) Il codice hash risulterà drasticamente diverso dall'originale e sfuggirà all'identificazione.
O no?
Sarà dura...
Sì, va bè, come diavolo possono confrontare i movimenti se c'è un effetto Zoom? Dovrebbero creare modelli vettoriali da cui estrapolare angoli, spostamenti e altro...Comunque, come hai detto giustamente, basta inserire una scena d'apertura oppure "allungare" o "accorciare" artificialmente (di pochissimo) il numero di fotogrammi al secondo.
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