Ikena protegge il copyright analizzando il movimento

Ikena protegge il copyright analizzando il movimento

Per contrastare la diffusione di video coperti da diritto d'autore è stato sviluppato Ikena che analizza il movimento presente nelle scene

di pubblicata il , alle 15:09 nel canale Software
 

La crescente disponibilità di contenuti video online e la diffusioni di sistemi quali YouTube o soluzioni simili ha fatto emergere in maniera preponderante alcune interessanti problematiche legate al copyright. Da una parte sono idealmente schierate le major, le case di produzione e chi rivendica di fatto propri diritti mentre in posizione diametralmente opposta si collocano gli utenti che, ovviamente, intendono salvaguardare la propria libertà e le nuove possibilità offerte dagli innovativi sistemi di video sharing.

In un mondo ideale il raggiungimento di un equilibrio sarebbe cosa facile ma purtroppo c'è sempre chi è propenso, più o meno consapevolmente, a compiere l'illecito. I gestori dei sistemi di video sharing si trovano quindi costretti a porre rimedio, a vigilare sui contenuti ed elaborare sistemi capaci di tutelare, qualora presenti i diritti d'autore.

In questo emergente settore una soluzione interessante è stata sviluppata da MotionDSP e viene denominata Ikena. Al contrario di altre soluzioni ad oggi disponibili Ikena non si affida ad analisi cromatiche ma pone la propria attenzione sul movimento presente nelle immagini stesse.

Ikena è in grado di generare un hash partendo dalle immagini in movimento di un flusso video e confronta tale risultato con una library. L'archivio contiene gli Hash di contenuti protetti da copyright e qualora il confronto con il video in esame avesse esito positivivo Ikena segnalerebbe la violazione. Stando alle dichiarazioni riportate da MotionDSP e segnalata da ArsTechnica.com il numero di falsi positivi di questo sistema sarebbe decisamente inferiore a quello di altri strumenti basati su analisi del coloro o della qualità di immagine.

Per funzionare nel migliore dei modi questo sistema richiede la collaborazione delle major stesse. Ciò è indispensabile per creare un consistente database da utilizzare per i confronti. I gestori dei sistemi di video sharing potrebbero utilizzare Ikena al fine di verificare tutti i contenuti video condivisi dagli utenti; questo permetterebbe loro di evitare i ben noti problemi legati in cui recentemente sono rimasti coinvolti.

21 Commenti
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Lev1athan15 Marzo 2007, 15:20 #1
Lol, avevo letto Ikea... Sarà, ma nn c'ho capito molto
Praetorian15 Marzo 2007, 15:37 #2
e se io realizzo una parodia fatta bene di un film con amici, rispettando scene colori e azioni, e la uppo su youtube sto video me lo bloccano? -.-
DeMonViTo15 Marzo 2007, 15:40 #3
In teoria la parodia non puoi farla se usi le immagini del film che sono coperte da copyright...

ligabuz15 Marzo 2007, 15:41 #4
Praticamente confronta i movimenti di un determinato video con una libreria di video protetti da diritti d'autore ( tutto tramite hash=identificatore univoco ) e se c'è corrispondenza segnala.
Praetorian15 Marzo 2007, 15:51 #5
demonvito se la faccio a casa mia la scena mica sto violando qualche copyright......
BrightSoul15 Marzo 2007, 16:05 #6
Si ma, praetorian, che probabilità ci sono che il tuo film amatoriale rispetti ampiezza e tempismo di OGNI movimento del film originale?
La stessa di trovare un hash uguale per due contenuti differenti...
Giallo7715 Marzo 2007, 16:14 #7
Ma Scusatemi tanto, questa baracca qui funziona qualora si usasse lo streaming come mezzo di diffusione, alla luce di ciò volete dirmi che un contenuto, sia esso in alta definizione o no, viene propagato (dai pirati) via YouTube o qualche mezzo simile? (forse nel 2050 quando connessioni a internet da 1 Gbit saranno accessibili a tutti a prezzi modici).
Tutti sappiamo benissimo come fa la pirateria a nuovere nelle tasche delle Major e sicuramente lo streaming non è neanche lontanamente un mezzo utile in ambito pro-pirateria.

Come dicevano "I Tre Tre" (Drive in): A Me, Me pare na strunzata!
Per stroncare la pirateria si deve entrare nelle case (in senso largo) della gente, mettere prepotentemente mani, occhi e orecchie violando la privacy, avete mai visto il film "Nemico Publico"?
SuperSandro15 Marzo 2007, 17:32 #8

Non può funzionare. Possibile che non ci hanno pensato?

1) Prendete un filmato protetto da copyright.

2) Con un *qualsiasi* editor (Magix, Adobe, Pinnacle...) applicate l'effetto zoom in una percentuale ridottissma, tipo 99% (o altro qualsiasi effetto, per esempio un leggero incremento del rosso o del blu) in modo da renderlo leggermente diverso dall'originale.

3) Create il nuovo file MPEG (o AVI o altro formato).

4) Il codice hash risulterà drasticamente diverso dall'originale e sfuggirà all'identificazione.

O no?
Redvex15 Marzo 2007, 17:39 #9
Ma se han appena detto che confronta i movimenti e non i colori o roba simile. Magari lo si potrebbe modificare inserendo scene d'apertura e intermezzo
SuperSandro15 Marzo 2007, 17:43 #10

Sarà dura...

Sì, va bè, come diavolo possono confrontare i movimenti se c'è un effetto Zoom? Dovrebbero creare modelli vettoriali da cui estrapolare angoli, spostamenti e altro...

Comunque, come hai detto giustamente, basta inserire una scena d'apertura oppure "allungare" o "accorciare" artificialmente (di pochissimo) il numero di fotogrammi al secondo.

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