Google Health entra in fase di beta testing
Il gigante dei motori di ricerca avvia la fase di beta testing di Google Health, un nuovo strumento per ricerca di informazioni di carattere medico e la gestione delle proprie cartelle cliniche
di Fabio Gozzo pubblicata il 20 Maggio 2008, alle 15:01 nel canale Software









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19 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info1) I dati sul SINGOLO PAZIENTE con NOME E COGNOME
2) Le statistiche ANONIME, "IN GENERALE", "TOTALI", ecc.
Le prime sicuramente non saranno mai uppate su google, non scherziamo!! E' impensabile!!! Non credo esista stato al mondo dove questo possa essere considerato legale!!! Al massimo upperanno i dati in modo ANONIMO per fini puramente EPIDEMIOLOGICI e didattici (tipo studiarsi un caso clinico)! Mica per vedere se Tizio Caio ha avuto la diarrea!!
Le seconde SI CONOSCONO GIA', ma secondo voi i medici, le case farmaceutiche, noi studenti di medicina, ecc. dobbiamo aspettare che ce la dica google l'epidemiologia delle varie patologie???
Quindi non vi fate pippe tipo "Adesso le case farmaceutiche sapranno di cosa si ammala la gente!!!
Ve le immaginate le medicine firmate Google?
Potrebbero fare dei prezzi migliori, e farsi anche l'immagine di veri salvatori del mondo. ( loro giocano tutto sulla loro immagine )
Potrebbero anche fornire questi medicinali a paesi in via di sviluppo, sempre ad ottimi prezzi ... per farsi adorare come divinità anche da loro che non hanno ancora idea di cosa sia Internet.
Altro che ONU, non mi stupirei se in futuro mettessero in piedi anche un esercito.
Certo si può pensare bene, e anche male.
Per ora Google fa di tutto per seguire una buona via ... ma quando i suoi creatori originali moriranno?
La buona via dei soldi come tutte le aziende.
PubMed non servirà più
bello l'avatar gianly
In pochi lo apprezzano
ilpericolo e la somatizzazione
non fate leggere cose mediche a chi non è nel campo.. diventeranno ansiosiSe vuole veramente mettere in linea le cartelle cliniche dei pazienti, dovrebbe però spiegare come farà a garantire il principio (sancito dall Unione Europea, vedi Article 29 Data Protection Working Party - Feb 2007), per cui il cittadino-paziente regola gli accessi ai propri dati sanitari (dunque sensibili).
Vedo due alternative:
a) Google metterà in piedi una struttura PKI dotata atta a garantire una strong-authentication sull'accesso, ed al cittadino verranno forniti idonei strumenti per autorizzare volta per volta l'accesso (smart-card, lettori di dati biometrici, ecc.) - ma chi paga?
b) Si farà una sperimentazione e poi non se ne farà più nulla
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