Apple, Google e Mozilla insieme per creare un benchmark comune per i browser
La nuova versione di Speedometer, un benchmark per valutare le capacità dei browser web in diversi scenari d'uso, sarà realizzata in modo collaborativo da Google, Apple e Mozilla. L'obiettivo è creare test oggettivi e condivisi, basati su carichi moderni.
di Manolo De Agostini pubblicata il 17 Dicembre 2022, alle 07:41 nel canale SoftwareGoogleMozillaChromeFirefoxSafariApple
Apple (WebKit), Google e Mozilla hanno deciso di unire le forze per creare Speedometer 3, un benchmark di nuova generazione con il quale verificare come si comportano i browser web e i loro motori di rendering (Blink/V8, Gecko/SpiderMonkey e WebKit/JavaScriptCore) nei vari scenari d'uso moderni. L'annuncio è importante perché si tratterà di uno sforzo collaborativo, quindi si arriverà a dare forma a un test basato su standard comuni e in grado di pesare effettivamente solo ciò che conta.
"Nessuno costruisce intenzionalmente un sito web lento. Il web promette esperienze fluide, ma a volte fallisce. Quando lo fa, gli utenti ne soffrono. Abbiamo molte idee su come migliorare le cose. Molte richiedono la collaborazione tra autori di siti, costruttori di framework, fornitori di browser e creatori di standard, e questo richiede una comprensione condivisa di ciò che conta", spiega Mozilla su Twitter.

"Storicamente i benchmark non hanno fatto un grande lavoro in questo e hanno attivamente gareggiato per ottenere attenzione a fronte delle necessità dei siti reali. A differenza di alcuni test passati, Speedometer 3 è stato avviato come uno sforzo collaborativo intersettoriale. Costruirlo sarà un duro lavoro e lavorare insieme ci darà la possibilità di creare la versione migliore per contribuire a rendere il web più veloce negli anni a venire". La precedente versione di Speedometer è invece stata sviluppata principalmente dal team Webkit di Apple.
È possibile seguire gli sviluppi del progetto su GitHub, dove si possono leggere anche le norme che regoleranno l'aggiornamento e lo sviluppo del benchmark. Le "modifiche non banali", ovvero quelle con un impatto minimo richiederanno l'approvazione di almeno due dei progetti partecipanti e non potranno essere implementate in caso di obiezioni "forti" da parte di almeno una società, mentre le modifiche importanti richiederanno il consenso unanime.










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