NVIDIA H100: la GPU da oltre 40.000 euro testata in gaming

Il canale YouTube Geekerwarn ha testato non una, ma ben quattro NVIDIA H100 dal valore individuale di circa 42.000 dollari. Tra le varie prove condotte, è stato fatto un test anche in gaming per verificare la bontà della scheda in quest'ambito, con risultati però ben distanti dalle soluzioni progettate per giocare.

D'altro canto, la H100 non è neanche una GPU nell'accezione comune del termine, ma una GPGPU (General Purpose Graphics Processing Unit), ovvero un'unità dedicata all'elaborazione dati utilizzata in ambito data center per l'addestramento di modelli di intelligenza artificiale.

E infatti, la scheda non dispone neanche di ventole. La H100 è pensata per essere installata in un rack avvalendosi di sistemi di raffreddamento esterni. Questo ha rappresentato una delle prime difficoltà per lo youtuber, che semplicemente ha sfruttato una ventola esterna per gestire il TDP da 350 W.

Per quanto riguarda le specifiche, H100 dispone di un chip GH100 con 14.592 CUDA core. La scheda è dotata di 80 GB di memoria HBM3 su un bus a 5120 bit, il che significa che la bandwidth massima è pari a 2 TB/s. Si tratta, inoltre, dell'unica GPU di NVIDIA a sfruttare l'interfaccia PCIe 5, ancora inutilizzata nel settore consumer.

Infine, la scheda non possiede alcuna uscita video, ragione per cui lo youtuber si è avvalso di una scheda video secondaria per ottenere l'output. Facendo riconoscere la scheda come una normale GPU desktop è stato anche possibile abilitare l'uso del ray tracing.

Ma veniamo alla fatidica domanda: come si comporta una GPU da oltre 40.000 in gaming? La risposta è semplice: male, molto male. Il punteggio ottenuto su Time Spy è stato di 2681, inferiore alla Radeon 680M che è una GPU integrata.

I risultati in gioco sono stati perfino inferiori. Dal punto di vista prestazionale, la scheda si posiziona nella fascia entry-level della serie GTX di NVIDIA fornendo un'esperienza addirittura al di sotto della Radeon 610M. La ragione principale risiede nelle unità di elaborazione in raster che ammontano a sole 24. Per avere un termine di paragone, la GeForce RTX 4090 ne ha 160. Inoltre, solo 4 dei 112 TPC (Tecxture Processing Cluster) sono in grado di elaborare i carichi di lavoro grafici. A tutto ciò va aggiunto che, naturalmente, non esistono giochi ottimizzati per questa scheda.

Non c'è da stupirsi, quindi, dei risultati ottenuti: per quanto possa essere potente l'hardware di cui è dotata la scheda, nasce anche per scopi ben diversi dal gaming. Allo stesso tempo, è l'ennesima dimostrazione di quanto siano importanti software e driver per far rendere al meglio un progetto.

Come evidenziato qualche giorno fa con la prova di un MTT S80 di Moore Threads, le specifiche non sono rappresentative del comportamento finale di un prodotto e passano in secondo piano se alla base non vi è una componente software in grado di supportarle.