Raspberry Pi 5: 70.000 unità prodotte ogni settimana, ma si punta a 90.000
Il CEO di Raspberry Pi LTD, Eben Upton, ha fatto sapere che la produzione di schede Raspberry Pi 5 è aumentata a 70.000 unità a settimana e punta a raggiungere al più presto le 90.000. Il merito sarebbe della gestione di Sony della fabbrica di Pencoed, in Galles.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 15 Gennaio 2024, alle 15:05 nel canale SistemiRaspberry
Il CEO di Raspberry Pi LTD, Eben Upton, ha fatto sapere (via Tom's Hardware USA) che la società è arrivata a produrre 70.000 schede Raspberry Pi 5 a settimana. Tuttavia, ha già anticipato che la produzione salirà a 90.000 unità a settimana nel prossimo futuro.
Si tratta di un risultato importante che segue circa due anni di shortage per le schede Raspberry Pi. Non a caso, Upton ha confermato che la produzione manterrà ritmi serrati fino a quando gli arretrati accumulati negli anni precedenti non saranno soddisfatti e le scorte nei magazzini dei distributori non saranno adeguate.
Il dirigente ha anche mostrato alcune foto che ritraggono dozzine di schede impilate e già testate, pronte per essere spedite. Il merito sembra essere di Sony, la quale gestisce il polo produttivo di Pencoed in Galles. Upton ha sottolineato l'alto livello di automazione del processo che avviene quasi completamente a macchina, test finale incluso, e ha spiegato che proprio l'ampliamento dei macchinari di test ha consentito di accelerare la produzione.
Attualmente, le schede Raspberry Pi 5 sono piuttosto difficili da reperire, mentre le Pi 4 godono di un'ampia disponibilità. D'altronde, le Raspberry Pi 5 da 4 e 8 GB hanno un costo maggiore di soli 5 dollari rispetto al modello precedente, a fronte però di specifiche decisamente migliori.
In sintesi, Raspberry Pi 5 è più veloce sotto ogni punto di vista: CPU, porte USB e connettività wireless. Inoltre, consente l'installazione di SSD M.2, supporta la doppia fotocamera e vanta diversi altri miglioramenti che abbiamo elencato nel nostro articolo dedicato.
Non è un caso che l'azienda stia spingendo proprio sulla produzione di Raspberry Pi 5, anche se per alcuni casi d'uso non rappresenta la scelta ideale. Di fatti, se da un lato i miglioramenti sono tanti e notevoli, dall'altro il SoC richiede un nuovo chassis, un alimentatore più potente e nella maggior parte dei casi anche un dispositivo di raffreddamento attivo.
86 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoConcordo, bellissimo il PI, ma a sto prezzo meglio prendere un n95/n100 che si costa di più ma offre altre prestazioni.
In effetti son saliti parecchio ... aveva un certo interesse quando i primi modelli si trovavano tra i 30 e i 50 euro ... ora che costano quasi come dei mini-pc (anche se hanno più potenza e più ram) e a prezzi minori si possono trovare valide alternative, ha senso continuare a prenderli?
si a 90€ un rpi perde completamente il suo significato, è nato come arm a basso costo... se non scende almeno a 60... mi tocca prendere una Zima
No, non del tutto tant'è che, a meno di progetti che richiedano specificatamente un PI, un mini pc è più che indicato.
Concordo. Anche io volevo prendere un pi per pilotare stampante 3D e laser, alla fine credo prenderò un portatilaccio o un mini pc da un centinaio di euro e via.
A me piacerebbe vedere un sbc con un bel mediatek di ultima generazione,con SSD e raffreddamento attivo,secondo me,performer ebbe di più.
Sul discorso mini PC concordo ma ai mini PC mancano le gpIO,sennò bisognerebbe rivolgersi all'italiana udoo ma si fanno pagare caro.
Condivido il tuo pensiero, ma lo condivido in parte.
un n100 da un TDP di 6W e un consumo sotto carico dell'intera piattaforma che non supera i 25W: un consumo irrisorio di poco superiore al PI.
Inoltre, al pi bisogna aggiungere alcune componenti quali case, alimentatore, SD e si arriva al costo di un mini pc.
Come ho scritto sopra, ognuno ha le sue esigenze e non ti nascondo che secondo me il PI5 è tanta roba ma costa tanto per quello che offre, imho.
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