Google apre il sistema operativo Fuchsia al contributo di sviluppatori esterni

Google ha aperto Fuchsia, progetto dietro cui si cela un misterioso nuovo sistema operativo, al contributo da parte di sviluppatori esterni. In questo modo forse si riuscirà a capire il fine ultimo di questo lavoro.
di Manolo De Agostini pubblicata il 09 Dicembre 2020, alle 14:11 nel canale Sistemi OperativiDa circa quattro anni Google sta lavorando a fari spenti su Fuchsia, un nuovo sistema operativo il cui indirizzo di mercato non è ancora del tutto chiaro. Fuchsia non è basato sul kernel Linux, bensì su un microkernel chiamato Zircon. In attesa che la casa di Mountain View faccia luce sul progetto, c'è una piccola ma significativa novità: la ricerca di contributi esterni per accelerare lo sviluppo di Fuchsia.
Google ha creato "nuove mailing list pubbliche per le discussioni sui progetti, aggiunto un modello di governance per chiarire come vengono prese le decisioni strategiche e aperto il tracciamento dei problemi ai collaboratori pubblici per vedere su cosa si sta lavorando". L'azienda chiarisce che "Fuchsia non è pronto per sfociare in prodotto generale o ha un obiettivo di sviluppo".
Al momento le speculazioni sul nuovo sistema operativo e alcune dichiarazioni ufficiali portano a pensare che il progetto potrebbe non sfociare necessariamente in un rimpiazzo di Android o Chrome OS, ma si tratterebbe di una piattaforma su cui sperimentare nuove idee da incorporare nei progetti esistenti.
Gli indizi raccolti finora hanno ritrovato tracce di Fuchsia in dispositivi di Internet of Things, come gli smart speaker. Nelle pagine di Google si parla di un sistema che mette al primo posto la sicurezza, l'aggiornabilità e le prestazioni. Fuchsia è inoltre modulare e funziona tanto sulle CPU x86 quanto su ARM, il che amplia il campo a praticamente qualsiasi prodotto consumer, dagli smartphone ai portatili.
Insomma, Fuchsia potrebbe essere tutto o niente, una cosa o molte cose, è troppo presto per sapere se e in cosa evolverà. Di certo questa apertura di Google al contributo pubblico fa pensare che il progetto abbia raggiunto delle solide basi su cui costruire e in virtù di ciò forse presto ne riusciremo a saperne di più.
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