Cassazione: sì al rimborso se non si vuole Windows preinstallato su PC

Il software preinstallato su PC ha il fine di diffondere "forzosamente" la diffusione di un prodotto nella grande distribuzione dell'hardware. È questa la conclusione della Corte di Cassazione, che ha bocciato l'istanza di Hewlett Packard
di Nino Grasso pubblicata il 13 Settembre 2014, alle 09:01 nel canale Sistemi OperativiWindowsMicrosoft
La Corte di Cassazione ha stabilito che chi acquista un PC ha diritto alla restituzione del costo della licenza del sistema operativo, nel caso non se ne faccia uso. Nel caso in cui si voglia utilizzare un altro software, a partire da oggi, l'utente potrà chiedere il rimborso. Si tratta dell'esito di una causa intentata da Hewlett Packard, che la Cassazione si è sentita in dovere di bocciare sulla scia degli interventi operati in passato dagli organismi antitrust USA e dalla Commissione UE.
"Chi acquista un computer sul quale sia stato preinstallato dal produttore un determinato software di funzionamento (sistema operativo) ha il diritto, qualora non intenda accettare le condizioni della licenza d'uso del software propostegli al primo avvio del computer, di trattenere quest'ultimo restituendo il solo software oggetto della licenza non accettata, a fronte del rimborso della parte di prezzo ad esso specificamente riferibile", attraverso queste parole, la Cassazione ha concesso un rimborso di 140€ ad un consumatore fiorentino dopo un annoso processo.
Secondo la Cassazione, la preinstallazione di Windows (o di qualsiasi altro sistema operativo a pagamento) "risponderebbe, infatti, nella sostanza, a una politica commerciale finalizzata alla diffusione forzosa di quest' ultimo nella grande distribuzione dell'hardware". Un'imposizione che provocherebbe "riflessi a cascata" sulla diffusione di ulteriore software applicativo che dovrebbe sottostare a vincoli di "compatibilità ed interoperabilità" con la piattaforma operativa monopolista.
La sentenza della Cassazione è "a tal punto concreta da essere già stata fatta oggetto sotto vari profili di interventi restrittivi e sanzionatori da parte degli organismi antitrust USA e della stessa Commissione UE". In definitiva, a partire da oggi il cliente italiano potrà scegliere se mantenere l'installazione del sistema operativo nativo o ottenere il rimborso sul prezzo del software, ad eccezione dei casi in cui quest'ultimo è indispensabile per il corretto funzionamento della macchina.
186 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPerchè soprattutto tra i notebook i modelli senza sistema operativo sono pochi, quindi se vuoi un po' di scelta sei costretto ad acquistarne uno con windows preinstallato.
ed inserirne uno universale
Se i produttori di pc la pagano più di 5 - 10 € è troppo.
Ergo un pc senza windows verrebbe 5 -10 € meno?
Ok che ogni soldo risparmiato è un bene, ma 10 € su un pc da 500 - 700?
Poi il comico sarebbe che ci installassero un windows crackato....
- che puoi rinunciare alla licenza
- l'entità esatta del rimborso
- la procedura, chiara e semplice, da seguire
Ecco, in questo modo si avrebbe davvero la tutela del cliente che non desidera Windows.
L'unico pericolo è che alcuni utenti decidano di farsi rimborsare la licenza per sostituire poi il sistema operativo con uno non originale. Ma questo sicuramente non è un buon motivo per rendere difficile liberarsi di Windows all'utente che non intende usarlo.
non mi è mai andato giù questa sorta di monopolio che si è venuto a creare.
Pc senza windows ce sono davvero pochi oggi e sarebbe più giusto dare all'acquirente la possibilità di scegliere e quindi fornire il pc con o senza licenza.
Per quanto riguarda il rimborso, non saprei...la vedo un pò inutile come cosa, ma potrebbe essere un inizio.
Se magari
No, perchè Apple non è in posizione dominante in questo mercato. Quindi chi compra un MAC lo fa perchè vuole quel prodotto.
Per come la vedo io, comunque, sarebbe un bene anche in questo caso.
Premesso che chi compra un Mac lo fa per il sistema operativo, o almeno lo spero. Spendere il doppio/triplo solo per avere sul tavolo un oggetto di design piallato a zero con su installato Linux od altro non avrebbe molto senso, anche se ormai non mi stupisco più di nulla.
Comunque sia: dal 2010 OSX è gratuito
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