Canonical raccoglierà dati sulle installazioni di Ubuntu, ma col permesso degli utenti

Ubuntu come Windows 10? Non proprio, ma Canonical ha affermato di voler raccogliere dati di base sulle installazioni di Ubuntu per meglio sviluppare il sistema operativo. Si potrà facilmente impedire la raccolta dei dati, in ogni caso
di Riccardo Robecchi pubblicata il 19 Febbraio 2018, alle 12:21 nel canale Sistemi OperativiUbuntuLinux
Con una mossa che ha destato un certo scalpore, Canonical ha dichiarato di voler raccogliere alcuni dati di base sulle installazioni di Ubuntu per poter migliorare lo sviluppo del proprio sistema operativo.
Sebbene questa mossa sembri ricalcare quanto fatto da Microsoft con Windows 10, le informazioni raccolte da Canonical si riferiscono solamente alla fase di installazione e riguardano più che altro la configurazione di base del dispositivo e del sistema.
I dati raccolti infatti consistono nella versione di Ubuntu installata (compresa l'edizione), la presenza di connettività di rete al momento dell'installazione, le informazioni di base sul dispositivo (come, ad esempio, CPU, RAM, GPU, ecc), il produttore del dispositivo (ad esempio, ASUS o HP), il tempo di installazione, l'eventuale scelta del login automatico, la disposizione delle partizioni del disco, l'installazione di codec di terze parti, se sono stati scaricati aggiornamenti durante l'installazione e il Paese.
Canonical afferma - come scrive OMG Ubuntu! - che non viene salvato alcun indirizzo IP e che i dati vengono raccolti in forma totalmente anonima e tramite connessioni cifrate.
Canonical vuole però abilitare in via predefinita anche due altri servizi di raccolta dei dati: Apport, che invia segnalazioni quando un'applicazione va in crash, e Ubuntu Popcon, che raccoglie informazioni sul software installato e restituisce un quadro generale della diffusione delle applicazioni.
Questa raccolta dati è comunque totalmente opzionale e su base volontaria: in fase di installazione sarà infatti possibile non dare il proprio consenso ed evitare che qualunque dato venga comunicato a Canonical, come accade già ora.
Tutti i dati saranno pubblicati e resi disponibili a chiunque: di fatto, quindi, si potrebbero ottenere statistiche simili a quelle che pubblica Valve dopo la raccolta di dati mensile sui sistemi degli utenti di Steam. Questi dati potrebbero aiutare nello sviluppo di driver per l'hardware più utilizzato o di nuovo software.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoWin diciamo che mi sembra di ricordare salvi ben altri dati ;D
Win diciamo che mi sembra di ricordare salvi ben altri dati ;D
infatti. quello che fa win10 è ben altra cosa.
paragone del tutto fuori luogo.
paragone del tutto fuori luogo.
Cosa fa di diverso? Io sul Pc ho almeno una ventina di software che fanno quello che fa Windows se gli permetti di farlo. Quindi le differenze reali quali sono? È parlo di reali non quelle basate sulle manie complottistiche parlo di tracciare i pacchetti che escono e analizzarne i contenuti.
Manie complottistiche? Tipo quando, durante l'installazione di Win10, ti viene detto che MS si riserva di leggerti le email e controllare i tuoi file personali nelle cartelle private?
Quel tipo di complottismo?
Chissà come mai il web è pieno di articoli su Windows 10 e i problemi di privacy, visto che si comporta come qualsiasi altro software...
E Cortana che registra quello che dici e lo manda a Redmond? Si ma coschizza lo sappiamo tutti, è un fanboy MS.
Che poi il fatto che abbia tirato in ballo altri software, come per dire "lo fanno tutti, quindi che fa?". E ovviamente non ha nemmeno nominato Ubuntu, che è il tema dell'articolo.
Solito avvocato d'ufficio di MS insomma.
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