Pubblicati in rete i dati personali di 170 milioni di utenti di Facebook

Nuovo allarme per la privacy degli utenti: sono stati pubblicati in rete i dati personali di circa 170 milioni di utenti di Facebook. Per raccoglierli non c'è stato bisogno di violare alcun sistema
di Fabio Gozzo pubblicata il 30 Luglio 2010, alle 15:31 nel canale SicurezzaAncora una volta i riflettori tornano ad essere puntati sulle problematiche legate alla privacy degli utenti dei social network: recentemente infatti Ron Bowes, ricercatore di Skull Security, ha raccolto i dati personali di circa 170 milioni di utenti di Facebook, ovvero circa un terzo degli utenti del servizio.
L'operazione è stata condotta senza adottare nessuna particolare tecnica di hacking: le informazioni non erano infatti contrassegnate come private ed erano disponibili pubblicamente sul profilo degli utenti. Tra i dati raccolti si parla di nomi, indirizzi, e-mail, numeri di telefono, compleanni ed altri dati sensibili che sarebbe bene non diffondere in rete.
Il problema è piuttosto serio, in quanto Bowes ha deciso di diffondere i dati raccolti sulla rete P2P Torrent attraverso il sito The Pirate Bay e migliaia di utenti li hanno già scaricati. La preoccupazione maggiore ora è che le informazioni vengano utilizzate per furti d'identità e altri scopi poco nobili.
Sebbene la raccolta sistematica dei dati pubblici degli utenti sia una chiara violazione dei termini di servizio di Facebook (punto 3.2), non esiste un sistema che impedisca ad altre persone di farlo. La mossa di Bowes inoltre è piuttosto curiosa perché rischia seriamente di essere ritenuto responsabile di eventuali attacchi conseguenti alla sua azione.
Bowes sostiene di aver deciso di diffondere le informazioni raccolte per dare risalto al problema: "io credo che se posso fare qualcosa, allora ci sono sicuramente altri 1000 malintenzionati che possono fare altrettanto. Per questa ragione io credo in una divulgazione completa del problema come questa, specialmente se la possibilità che qualcuno si faccia male è minima", ha dichiarato Bowes ai microfoni di BBC News.
Ricordiamo, per chi non lo avesse ancora fatto, che è possibile mettere al sicuro i propri dati personali pubblicati su Facebook andando su "Account", "Impostazioni sulla privacy" e verificando che nessuna delle voci in elenco sia configurata come visibile a tutti.
68 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNessun account è stato hackato e quindi nessun dato che in primo luogo non volevate rendere condivisibile a tutti è stato reso pubblico.
Questo fatto comunque vuole far aprire gli occhi a tutti quelli che ritengono ogni forma di "schedatura" e controllo una cosa di poco conto (mi vengono in mente quelli che dicono che non hanno problemi ad essere controllati con le telecamere perchè non hanno nulla da nascondere, ecc...).
Bisogna dare valore alla propria privacy e riflettere su tutti i "servizi" che accettiamo come se nulla fosse.
E poi come fanno a far soldi rivendendo le statistiche ?
Potrebbero fare tutte le statistiche che vogliono comunque visto che quelle probabilmente vengono fatte anche su dati che la gente rende visibile solo a gli amici.
Scaricate il torrent se non ci credete...
Una volta che mia sorella è andata in bagno e ha lasciato il browser aperto sul suo profilo, ho dato una sbirciata e....
Porca puttana, ditemi come cazzo si fa...
Porca puttana, ditemi come cazzo si fa...
Cosa gli hai detto dopo?
Cosa gli hai detto dopo?
Appena ho visto, ho cavato via tutto...
Quando mia sorella è uscita dal bagno le ho detto che se in futuro li avrebbe reinseriti, avrei avvisato mia mamma
Si insomma, non mi sono incazzato troppo; se avessi avuto un fratello, l'avrei menato
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