Il publisher di Elden Ring vittima di un attacco: arriva la conferma, indagini in corso

Il publisher di Elden Ring vittima di un attacco: arriva la conferma, indagini in corso

Bandai Namco ha rivelato di essere stata vittima di un attacco: gli hacker hanno avuto accesso a informazioni riservate sui suoi server. L'azienda sta indagando per capire se i malintenzionati abbiano raccolto dati sensibili sui clienti asiatici.

di pubblicata il , alle 10:21 nel canale Sicurezza
Bandai Namco
 

Bandai Namco, il publisher di giochi come Elden Ring, Dark Souls e Tekken, ha subito un attacco da parte di malintenzionati. Secondo Eurogamer, l'editore nipponico ha registrato un "accesso non autorizzato" ai propri "sistemi interni" il 3 luglio.

Le indiscrezioni sull'attacco circolavano da qualche ora, più precisamente da quando il vx-underground (collettivo che colleziona sample di malware a scopo di ricerca e tracciamento) ha pubblicato su Twitter uno screenshot con cui i malintenzionati dietro il ransomware ALPHV, noto anche come BlackCat, aggiungevano Bandai Namco nella lista delle vittime, anticipando la prossima pubblicazione di dati.

A detta del publisher gli hacker hanno preso di mira i sistemi interni delle sue aziende dislocate in Asia, Giappone escluso. Bandai Namco ha assicurato di aver "preso misure come il blocco dell'accesso ai server per impedire che il danno si diffondesse". Bandai Namco non esclude che le informazioni dei clienti associate al proprio business "Toys and Hobby" sul territorio asiatico siano state compromesse.

"Stiamo attualmente identificando lo stato della sottrazione di dati, la portata del danno e indagando sulla causa. Continueremo a indagare sulla causa di questo incidente e divulgheremo, se possibile, i risultati dell'indagine. Lavoreremo anche con organizzazioni esterne per rafforzare la sicurezza in tutto il gruppo e adottare misure per prevenirne il ripetersi. Ci scusiamo con tutte le persone coinvolte da eventuali complicazioni o preoccupazioni causate da questo incidente".

BlackCat è un ransomware che ha fatto la sua prima comparsa nel novembre 2021 e da allora ha colpito oltre 60 aziende nel mondo come reso noto dall'FBI.

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Secondo Steve Cottrell, EMEA Chief Technology Officer di Vectra AI, "il gruppo di malintenzionati ha recentemente alzato la posta in gioco", colpendo aziende di ogni dimensione in tutto il mondo ed estorcendo alle vittime tutto quel che poteva: "secondo quanto riferito, avrebbe chiesto riscatti fino a 2,5 milioni di dollari e sferrato attacchi ransomware a 'quadrupla estorsione', colpendo le vittime con la crittografia e il furto di dati, attacchi Denial of Service (DoS) e ulteriori intimidazioni, il tutto per spingerle a pagare".

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