Rocket Lab riesce, quasi, a recuperare il primo stadio del razzo Electron

Rocket Lab ha lanciato con successo la missione There and Back Again che ha portato in orbita 34 satelliti. Si è anche trattato del primo tentativo di recupero del primo stadio del vettore che è quasi riuscito grazie a un elicottero modificato.
di Mattia Speroni pubblicata il 03 Maggio 2022, alle 13:47 nel canale Scienza e tecnologiaRocket Lab
Dopo un ulteriore rinvio poco prima della partenza di There and Back Again, Rocket Lab è riuscita finalmente a lanciare la sua prima missione che prevedeva il recupero del primo stadio del razzo Electron. Si tratta di un momento importante per la società in quanto apre la strada al riutilizzo di una parte del razzo spaziale così da aumentare la cadenza di lanci riducendone il prezzo.
Come spiegato in passato, rispetto a SpaceX con Falcon 9, in questo caso il razzo Electron è più piccolo e permette di non dover pensare a realizzare una chiatta (droneship) per l'atterraggio nell'oceano o sistemi di atterraggio complessi. Il sistema della società neozelandese è più semplice. Rocket Lab prevede l'utilizzo di un paracadute per rallentare il primo stadio che poi viene agganciato da un elicottero. Questo permette di non far toccare al razzo l'acqua del mare.
Rocket Lab riesce quasi a catturare il primo stadio del razzo
Alle 0:49 di oggi (3 maggio), dal Launch Complex 1 Pad A in Nuova Zelanda, è partita la missione There and Back Againg che ha utilizzato un razzo Electron della società. A bordo erano presenti 34 satelliti che sono stati rilasciati nelle rispettive orbite correttamente. Da questo punto di vista la missione è stato un completo successo con i clienti paganti che possono essere così soddisfatti del risultato. Complessivamente sono 146 i satelliti messi in orbita sfruttando i razzi della serie Electron.
Quello a cui guardavano però molti appassionati e Rocket Lab stessa era la possibilità di recupero del primo stadio del razzo spaziale. Intorno ai 2000 metri, quando il paracadute per rallentare il primo stadio era già aperto, un elicottero Sikorsky S-92 modificato ha intercettato il vettore agganciandolo. Come dichiarato "la cattura a mezz'aria è un'importante pietra miliare nella ricerca di Rocket Lab di rendere Electron un razzo riutilizzabile per aumentare la frequenza di lancio e ridurre i costi di lancio per i piccoli satelliti".
Come dichiarato dalla società, non tutto però si è concluso come previsto. Dopo che l'elicottero ha agganciato correttamente il primo stadio il pilota ha rilevato una gestione del carico diversa rispetto a quella sperimentata in precedenza nei test. Per questioni di sicurezza si è quindi scelto di sganciare il primo stadio e farlo ammarare (per poi recuperarlo con una nave). Questa parte della missione non è stata quindi un completo successo, ma si tratta anche del primo tentativo.
This is what it looked like from the front seats. pic.twitter.com/AwZfuWjwQD
— Peter Beck (@Peter_J_Beck) May 3, 2022
Secondo Peter Beck (CEO della società) questo razzo sarà riutilizzato in futuro, dopo l'analisi da parte dei tecnici. La buona notizia è che lo scudo termico inferiore che protegge le zone vicino ai motori durante il rientro ha funzionato correttamente dando buone prospettive per i prossimi lanci. Ricordiamo ancora che Electron è un vettore leggero con altezza di 18 metri e 1,2 metri di diametro. Quando caricato completamente la sua massa arriva a 13 tonnellate e consente di portare fino a 300 kg di carico utile in orbita LEO.
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