RISC-V muoverà le future missioni NASA: scelti i core SiFive per il progetto HPSC
SiFive è stata selezionata dalla NASA per fornire la CPU del nuovo High-Performance Spaceflight Computing (HPSC), il sistema di bordo che muoverà rover e molto altro in future missioni spaziali. Progettazione nelle mani di Microchip Technology.
di Manolo De Agostini pubblicata il 07 Settembre 2022, alle 11:41 nel canale Scienza e tecnologiaRISC-VNASA
L'architettura RISC-V ci permetterà di conquistare lo Spazio e nuovi mondi, come Marte. La NASA ha selezionato i core di SiFive per il progetto High Performance Spaceflight Computing (HPSC). L'obiettivo dell'ente spaziale statunitense è quello di avere una tecnologia di calcolo con una potenza di almeno 100 volte superiore a quella offerta dagli attuali computer usati nel volo spaziale e in altri contesti di una missione. Il tutto a parità di consumo energetico.
A ingegnerizzare il chip sulla base dei core SiFive sarà Microchip Technology (situato a Chandler, Arizona), all'interno di un contratto del valore di 50 milioni di dollari. Microchip progetterà e consegnerà il processore in 3 anni.

Per HPSC verrà usato un processore SiFive Intelligence X280 con 8 core, a cui verranno aggiunti altri 4 core sempre di SiFive per un totale di 12 core con capacità di gestione anche di calcoli di intelligenza artificiale grazie ad estensioni ad hoc.
"In qualità di azienda leader nel settore dei semiconduttori RISC-V siamo molto orgogliosi di essere stati selezionati dalla principale agenzia spaziale mondiale per alimentare le loro applicazioni mission-critical", ha affermato Jack Kang, SVP Business Development di SiFive. "[…] Abbiamo sempre detto che con SiFive il futuro non ha limiti e siamo entusiasti di vedere che l'impatto delle nostre innovazioni si estende ben oltre il nostro pianeta".
La società statunitense descrive X280 come una soluzione ideale per applicazioni che richiedono un throughput e prestazioni single-thread elevati, con un dispendio di energia limitato. Il nuovo chip del programma HPSC dovrà anche assicurare resistenza all'ambiente ostile dello Spazio. La radiazione spaziale danneggia le componenti elettroniche e introduce errori nei calcoli, quindi il chip RISC-V dovrà garantire di poter operare autonomamente anche a centinaia milioni di chilometri di distanza dalla Terra.
"I nostri attuali computer per il volo spaziale sono stati sviluppati quasi 30 anni fa", ha affermato Wesley Powell, principal technologist della NASA per l'avionica avanzata. "Sebbene abbiano servito bene le missioni passate, le future missioni della NASA richiedono capacità e affidabilità di elaborazione di bordo significativamente maggiori. Il nuovo processore fornirà i progressi richiesti in termini di prestazioni, tolleranza ai guasti e flessibilità per soddisfare queste future esigenze di missione".
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2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infonon é un pò pochino?
O_o
non é un pò pochino?
O_o
Si riferiscono alle cpu PowerPC e Sparc che attualmente sono le cpu rad-hard più potenti utilizzate in campo spaziale.
Con Risc-V puntano ad un architettura che non dipende troppo da brevetti e licenze e che quindi permette di avere allo stesso tempo un ecosistema software comune (inclusi i tool di sviluppo, verifica e validazione) e di non dipendere da singoli produttori di chip che ad un certo punto decidono di non sviluppare ulteriormente una certa architettura o di non produrre più varianti rad-hard.
Basta pensare che gli F-22 usano come cpu principale i RISC Intel i960MX in versione rad-hard (fuori produzione dal 2007) e che anche gli F-35 usano un vecchio core PowerPC (vecchio, ma almeno più recente ed ancora in produzione seppur carissimo).
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