NASA: il nuovo "visitatore" interstellare è una cometa

Il nuovo visitatore interstellare (con provenienza esterna al Sistema Solare) sarebbe una cometa secondo gli ultimi rilevamenti di NASA, ESA e altri enti. Il suo nome è C/2019 Q4 (Borisov) ed è tutta da scoprire.
di Mattia Speroni pubblicata il 13 Settembre 2019, alle 14:21 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
No, il "visitatore" non è un alieno come la fantascienza ci ha abituato a pensare, ma l'idea è altrettanto interessante. La NASA sta infatti muovendo i suoi ricercatori per dare ulteriori conferme a quanto rilevato da Gennady Borisov dell'osservatorio MARGO, che si trova in Crimea, il 30 Agosto.
Il nome di questo oggetto interstellare è ufficialmente C/2019 Q4 (Borisov) e si tratta del secondo visitatore dopo Oumuamua che era invece stato osservato nell'Ottobre 2017 (sul quale si erano fatte diverse ipotesi, anche bizzarre all'apparenza).
Una cometa che proviene da lontano
C/2019 Q4 (Borisov) dovrebbe essere una cometa che proviene dall'esterno del Sistema Solare anche se mancano ancora conferme che effettivamente abbia origine nello Spazio profondo. Non ci sono pericoli per la Terra in quanto anche quando si troverà molto vicina al nostro pianeta sarà sempre a 300 milioni di chilometri (oltre l'orbita di Marte), distanza che corrisponde anche al suo perielio previsto per l'8 Dicembre. In quello stesso periodo raggiungerà la massima visibilità con telescopi professionali.
Ma non è tanto alla possibilità di un impatto che si sta pensando, quanto piuttosto alla sua origine e composizione. Questi oggetti infatti rappresentano testimonianze uniche di ciò che c'è oltre ciò che è a noi (relativamente) vicino.
Attualmente C/2019 Q4 (Borisov) si trova a circa 420 milioni di chilometri con una traiettoria che la sta portando sempre più vicina alla nostra stella. Ora NASA, ESA (compreso il NEACC di Frascati) e altri enti stanno cercando stabilirne in maniera più precisa l'origine e la direzione così da stabilire in maniera definitiva se questa cometa sia effettivamente di provenienza interstellare.
Secondo Davide Farnocchia (che lavora al NEOS del JPL) l'attuale velocità della cometa è di 150 mila km/h con un angolo di 40° rispetto al piano dell'eclittica. Questa velocità è più elevata rispetto agli oggetti che orbitano intorno al Sole a quella distanza facendo così presumere per una sua effettiva provenienza al di fuori del Sistema Solare.
Sempre per via di questa elevata velocità non ci sarà modo per C/2019 Q4 (Borisov) di rimanere all'interno del Sistema Solare e presto abbandonerà il "nostro vicinato" per tornare a viaggiare nella nostra galassia.
Le prime osservazioni confermerebbero il fatto che si tratti di una cometa per via del corpo principale (con diametro compreso tra 2 e 16 km) dell'oggetto che sembrerebbe essere costituito da ghiaccio mentre intorno si troverebbero polveri. Queste ultime aumentano di numero più la cometa si avvicina al Sole. Ora gli scienziati cercheranno di determinarne in maniera più precisa dimensioni, rotazione e altri aspetti fisici.
Interessante notare che la sua posizione è in un'area che solitamente non è presa in considerazione quando si cercano asteroidi con telescopi terrestri o NEOWISE. Dopo il picco di visibilità di Dicembre, C/2019 Q4 (Borisov) sarà visibile solo con grandi telescopi fino a Ottobre 2020.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infosarebbe un modo fattibile metterli dentro una "palla di neve"?
bastano 10cm di ghiaccio per schermare oltre la metà dell'intensità dei raggi gamma, ed avresti comunque una buona riserva di acqua da portarti dietro...
certo la massa non sarebbe indifferente, ma...
mi balenava quest'idea..
Clmsòmsòmsòmmòd
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