NASA: aperto contenitore con suolo della Luna sigillato da Apollo 17

Tornare sulla Luna è complicato. Per prepararsi alle prossime missioni Artemis sono stati "rispolverati" alcuni campioni ancora sigillati raccolti proprio sul nostro satellite naturale per un'analisi attenta con gli strumenti più recenti.
di Mattia Speroni pubblicata il 07 Novembre 2019, alle 10:01 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Sappiamo che la Luna è uno degli obiettivi della NASA (e dell'amministrazione statunitense). Con le missioni Artemis si punterà a riportare l'uomo e la prima donna sul satellite naturale. Per farlo però gli scienziati vogliono capire meglio cosa li aspetterà.
Le missioni Apollo aiuteranno Artemis ad avere successo
Questo significa inviare sulla Luna missioni con rover (oltre a quelle già presenti) come NASA VIPER, ma anche studiare quello che già sappiamo o che abbiamo a disposizione. Ed è per questo che è stata annunciata l'apertura di un contenitore ancora sigillato (e mai aperto prima) contenente suolo e rocce lunari prelevate durante la missione Apollo 17.
Si tratta della prima volta dopo 40 anni che un campione considerabile incontaminato è stato aperto per poter effettuare nuovi studi con apparecchiature più sofisticate e precise. Secondo quanto riportato dalla NASA, questa operazione servirà a porre le basi per studiare i campioni che saranno riportati dalle missioni Artemis.
Sempre stando alle fonti, l'apertura è avvenuta il 5 Novembre 2019 al Johnson Space Center di Houston. Come scritto poco sopra, il campione (codifica 73002) era stato raccolto durante Apollo 17 dagli astronauti Gene Cernan e Jack Schmitt mentre a Gennaio 2020 sarà aperto un campione "gemello" (codifica 73001). Sono però diversi i campioni di suolo e rocce della Luna conservati ancora intatti (derivanti dalle missioni Apollo 15, Apollo 16 e Apollo 17).
Come sempre, alla NASA hanno voluto utilizzare un acronimo per questa operazione e più precisamente ANGSA che significa Apollo Next-Generation Sample Analysis. Saranno utilizzate tecniche come l'imaging 3D non distruttivo, spettrometria di massa e la microtomia ad alta risoluzione.Tornando ai campioni 73002 e 73001, la raccolta è avvenuta grazie a un "tubo" di 60 centimetri circa da un deposito franoso nella zona del cratere Lara.
L'apertura del campione con il suolo lunare
Aprire un campione così importante e unico non è un compito semplice. I ricercatori si sono quindi avvalsi della tomografia computerizzata a raggi X permettendo così di catturare un'immagine regolite all'interno del contenitore. Questo ha permesso di pensare a una strategia di apertura corretta e avere informazioni prima delle operazioni.
Una volta che si è ottenuta l'immagine si procede all'apertura in contenitori riempiti con azoto secco ultrapuro suddividendoli in parti di circa 6 mm. Questo permette così di capire come cambia la stratificazione. Il campione 73001 invece potrebbe contenere gas che arrivano dalla Luna e che dovranno essere analizzati accuratamente.
Pensando ad Artemis e ancora più in là
Come abbiamo scritto più sopra, la Luna sarà il prossimo obiettivo grazie ad Artemis. La NASA ha intenzione di capire dove si trova precisamente il ghiaccio d'acqua che potrà essere impiegato per realizzare carburante per razzi o anche più "semplicemente" per il sostentamento degli astronauti.
I campioni che si stanno studiando in questo periodo daranno indicazioni anche sugli impatti sulla superficie della Luna, su come hanno origine le frane e di come si è evoluto il nostro satellite.
Ancora più interessante è il lavoro in team. Infatti a "mettere le mani" su questi campioni ci saranno ricercatori della nuova generazione ma anche parte del team originale. Il tutto permetterà di adottare punti di vista diversi ed esperienze accumulate in anni. Non mancherà anche Jack Schmitt che non solo ha raccolto il campione sulla Luna ma è anche un geologo.
13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSolo che non è "immagine regolite", è "immagine DELLA regolite".
Non che non ci creda ma... Fonte per approfondire questa cosa???
Meraviglioso comunque. Non sapevo di campioni ancora da scoprire.
Meraviglioso comunque. Non sapevo di campioni ancora da scoprire.
E' un argomento sempre controverso. Io di solito, agli scettici, rispondo che l'esplorazione spaziale è così bella e affascinante, che è un peccato non crederci.
Solo che non è "immagine regolite", è "immagine DELLA regolite".
In previsione di future missioni sulla luna (e poi marte), sempre più lunghe, penso sia corretto studiare strategie per limitare il logoramento dei materiali.
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