Meta sta sviluppando un'intelligenza artificiale in grado di leggere la mente e di interagire con i pensieri

Meta sta sviluppando un'intelligenza artificiale in grado di leggere la mente e di interagire con i pensieri

Meta sta sviluppando una tecnologia in grado di convertire l'attività cerebrale in immagini manipolabili al computer in maniera quasi istantanea.

di pubblicata il , alle 09:49 nel canale Scienza e tecnologia
Meta
 

Meta ha svelato un rivoluzionario sistema di intelligenza artificiale in grado di decodificare quasi istantaneamente le rappresentazioni visive create nel cervello. Il sistema di intelligenza artificiale di Meta cattura migliaia di misurazioni dell’attività cerebrale al secondo e poi ricostruisce il modo in cui le immagini vengono percepite ed elaborate nella nostra mente allo scopo di riprodurle e, potenzialmente, di interagire con esse, come viene spiegato in questa documentazione.

La tecnologia viene descritta come "un passo importante verso la decodifica, in tempo reale, dei processi visivi che si svolgono continuamente nel cervello umano". Al fine di fornire una rappresentazione visiva dei pensieri in tempo reale viene sfruttata la magnetoencefalografia (MEG), una tecnica di neuroimaging non invasiva che misura i campi magnetici prodotti dall'attività neuronale nel cervello. Catturando questi segnali magnetici, la MEG consente ai ricercatori di studiare e mappare l'attività cerebrale con un'elevata risoluzione temporale.

META AI

La tecnologia che Meta sta mettendo a punto si compone di tre fasi principali. Prima dell'interazione con il cervello, viene creato un insieme di rappresentazioni di un'immagine, indipendenti dal cervello. Essenzialmente si scompone l'immagine in un formato che l'intelligenza artificiale può comprendere ed elaborare. In una seconda fase, vengono allineati i dati ricavati dalla MEG con le immagini create nella prima fase. Questa componente viene paragonata a un ponte che collega l'attività del cervello con la rappresentazione dell'immagine. La componente finale, poi, genera un'immagine plausibile basata sulle rappresentazioni cerebrali. Prende le informazioni elaborate e ricostruisce un'immagine che rispecchia il pensiero originale.

Potenzialmente, si tratta di una tecnologia che ha applicazioni vastissime, quasi l'ultimo stadio dell'avanzamento tecnologico inteso in senso generale, in cui componenti informatiche interagiscono con la parte più importante del corpo umano. Potrebbe essere usata per potenziare le esperienze di Realtà Virtuale e per aiutare coloro che hanno perso la capacità di parlare a causa di lesioni cerebrali, solo per fare due esempi.

Allo stesso tempo, la tecnologia è ancora acerba. I ricercatori di Meta hanno notato che, sebbene il decodificatore MEG sia veloce, non è sempre preciso nella generazione delle immagini. Le immagini che produce rappresentano solo caratteristiche di livello superiore rispetto all'immagine percepita, a volte fallendo nell'individuazione dei dettagli specifici.

Inoltre, “I rapidi progressi di questa tecnologia sollevano diverse considerazioni etiche e, in particolare, la necessità di preservare la privacy mentale”, hanno avvertito i ricercatori. Meta è solamente una fra le tante aziende che stanno conducendo esperimenti in tal senso. Un recente studio condotto dall’Università della California a Berkeley ha evidenziato la capacità dell’intelligenza artificiale di ricreare la musica proprio attraverso la scansione dell’attività cerebrale. In questo esperimento, i partecipanti hanno pensato al celebre brano "Another Brick in the Wall" dei Pink Floyd e l'intelligenza artificiale è stata in grado di generare un audio simile alla canzone utilizzando solo i dati del cervello.

I progressi nell’intelligenza artificiale e nella neurotecnologia stanno portando ad applicazioni che possono cambiare la vita di persone con disabilità fisiche. Un recente rapporto ha evidenziato il successo di un team medico nell'impianto di microchip nel cervello di un uomo quadriplegico. Usando l'intelligenza artificiale, sono stati in grado di "ricollegare" il suo cervello al corpo e al midollo spinale, ripristinando sensibilità e movimento.

Tali scoperte suggeriscono il potenziale di trasformazione dell’IA nel settore sanitario e riabilitativo. Ma non solo. Teoricamente, con la capacità di intervenire a livello molecolare e biologico sempre più in profondità, e con il potenziale di replicare il cervello umano, le possibilità che la tecnologia dà all'uomo possono essere sostanzialmente infinite. Con implicazioni etiche non di poco conto.

3 Commenti
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Unrue19 Ottobre 2023, 10:49 #1
Interessante e allo stesso tempo inquietante. Se si potesse vedere cosa si pensa in quel momento, credo che il 99% delle relazioni sociali di ogni tipo cesserebbe immediatamente
Arioch19 Ottobre 2023, 13:45 #2
GuardaKeTipo20 Ottobre 2023, 20:32 #3
Leggendo l'articolo ho avuto l'impressione che sia una tecnologia con un fine opposto a quello di neuralink: se neuralink viene presentato come un valore aggiunto per chi lo avrà, questo è invece un valore aggiunto per chi lo impianta.
Più che un'utilità in campo medico mi sembra sia concepito per essere utilizzato in campo militare e nell'intelligence...!

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