Lotta all'inquinamento urbano con LIQUID3, l'albero liquido hi-tech

Lotta all'inquinamento urbano con LIQUID3, l'albero liquido hi-tech

LIQUID3 è un foto-bioreattore urbano che utilizza delle microalghe per convertire, tramite fotosintesi, la stessa quantità di CO2 di un albero adulto: l’innovativo sistema è stato integrato nell’arredo urbano della città di Belgrado

di pubblicata il , alle 13:57 nel canale Scienza e tecnologia
 

Recentemente abbiamo parlato del verde cittadino nelle città metropolitane italiane, in particolare di Milano, una delle metropoli più inquinate del mondo, e dei suoi problemi legati alla mancanza [secondo la giunta Comunale] di spazi adeguati alla creazione di foreste urbane, che seguano le regole dettate dalla Comunità Europea [qui l'articolo].

Il capoluogo lombardo non è l'unica realtà a dover fronteggiare, da una parte, un livello di inquinamento urbano allarmante e, dall'altra, la quasi totale mancanza di aree da poter destinare al verde cittadino.

Diverse metropoli pagano sulla pelle dei propri cittadini l'alto prezzo di un'urbanizzazione incontrollata, che ha portato allo sfruttamento insostenibile del territorio, ma dalla Serbia potrebbe arrivare una soluzione.

Gli scienziati dell'Università di Belgrado hanno sviluppato LIQUID 3, un foto-bioreattore urbano che utilizza acqua e microalghe per produrre ossigeno catturando la CO2 dell'atmosfera, attraverso il processo di fotosintesi.

Smog città

La vasca verde, che costituisce il corpo del soprannominato "albero liquido", contiene 600 litri d'acqua in cui vivono le microalghe, risultate dalle 10 alle 50 volte più efficienti di un albero.

Come chiarito da Bojan Bojić, responsabile del Dipartimento per gli Affari Sociali e i Progetti di Sviluppo di Stari Grad, LIQUID3 non è – e non dovrebbe essere visto – come un'alternativa alla creazione di aree verdi nelle città, o alla piantumazione di alberi, quanto più a un modo per riempire gli angoli urbani dove lo spazio è limitato.

Smog città

LIQUID3 è stato perfettamente integrato nell'arredo urbano della città di Belgrado [dove gli alberi faticano a crescere], divenendo parte di una panchina dotata di caricabatterie per cellulari e di un pannello solare, che lo illumina durante la notte.

Smog città

Il progetto è realizzato dal Ministero dell'Agricoltura e della Protezione Ambientale, con il sostegno del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), ed è finanziato dal Fondo Globale per l'Ambiente, dal Ministero e dall'UNDP.

6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
jepessen04 Aprile 2023, 14:35 #1
In Italia i soliti intelligentoni lo romperebbero a meno di un giorno dalla sua installazione...
Unax04 Aprile 2023, 16:12 #2
ma avrebbe più senso metterlo in luoghi non accessibili piuttosto che occupare spazi a terra

a Milano comunque il problema non si pone, non c'è spazio per piantare alberi veri ergo forse non c'è nemmeno per metterci dei cubi pieni di un liquido verde
AlPaBo04 Aprile 2023, 20:31 #3
Originariamente inviato da: Unax
ma avrebbe più senso metterlo in luoghi non accessibili piuttosto che occupare spazi a terra

a Milano comunque il problema non si pone, non c'è spazio per piantare alberi veri ergo forse non c'è nemmeno per metterci dei cubi pieni di un liquido verde


A occhio ha uno spessore di 20-25 cm. Del tutto compatibile con le fermate dell'autobus, anche considerando la panchina per fermarsi in attesa:
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Direi che possono facilmente essere integrate. Non so ovviamente la situazione a Milano, ma non credo sia impossibile.

Originariamente inviato da: jepessen
In Italia i soliti intelligentoni lo romperebbero a meno di un giorno dalla sua installazione...


La tua fiducia negli esseri umani è proverbiale. I casi di vandalismo sulle fermate degli autobus sono limitati (non ho dubbi che tu dirai di averne visti migliaia).

Tra l'altro, credi che le pareti della vasca siano di vetro facile a rompersi? Indipendentemente dai vandalismi c'è un problema di rotture accidentali, per esempio a causa di incidenti stradali. Mi sa che per romperli ti dovrai dare molto da fare.
UtenteHD05 Aprile 2023, 09:10 #4
Originariamente inviato da: jepessen
In Italia i soliti intelligentoni lo romperebbero a meno di un giorno dalla sua installazione...


Stavo per dire bell'idea, dovrebbero farlo anche da Noi.. poi ho letto il tuo post e sono tornato a ricordarmi in che paese viviamo e come quasi tutto nelle citta' e paesi e' danneggiato come dici, basta anche guardare tutta la spazzatura che troviamo a bordo strada per capire il rispetto che abbiamo (mediamente parlando ovvio), peccato bell'idea comunque.
Speriamo li facciano in vetro anti sfondamento ecc.. ma costera' il quadruplo produrli..
gsorrentino21 Aprile 2023, 18:30 #5
Originariamente inviato da: AlPaBo
...La tua fiducia negli esseri umani è proverbiale. I casi di vandalismo sulle fermate degli autobus sono limitati (non ho dubbi che tu dirai di averne visti migliaia)....


Qui a Roma (dove ci sono perché in molte fermate c'è solo il palo) sono scarabocchiate...Su quelle più recenti c'è lateralmente un monitor per la pubblicità che però ha il vetro con blindatura leggera.

Link ad immagine (click per visualizzarla)
AlPaBo21 Aprile 2023, 19:28 #6
Originariamente inviato da: gsorrentino
Qui a Roma (dove ci sono perché in molte fermate c'è solo il palo) sono scarabocchiate...Su quelle più recenti c'è lateralmente un monitor per la pubblicità che però ha il vetro con blindatura leggera.


Quindi mi dai ragione. Un vetro a blindatura leggera è sufficiente a evitare la maggior parte dei danni (e sarebbe comunque necessario per evitare incidenti, non solo vandalismi).
Gli scarabocchi, che citi, non sono significativi nel contesto citato perché non riducono l'operatività del sistema.

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^