La superficie del Sole fotografata dalla Terra: un vero spettacolo

Riprendere la superficie del Sole con una risoluzione mai vista prima: è lo scopo del nuovo Daniel K. Inouye Solar Telescope che aiuterà la Parker Solar Probe della NASA e Solar Orbiter di ESA/NASA a comprendere la nostra stella.
di Mattia Speroni pubblicata il 03 Febbraio 2020, alle 18:01 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Il Sole è ancora ricco di misteri quando si tratta di conoscerne i processi che lo regolano così come alcune sue peculiarità. Per questo negli anni sono state inviate diverse sonde (come la Parker Solar Probe della NASA). Grazie al Daniel K. Inouye Solar Telescope, che si trova alle Hawaii, è ora possibile vedere la superficie del Sole con una risoluzione difficile da riscontrare in altre immagini suscitando curiosità e stupore, non solo tra gli scienziati.
L'annuncio della National Science Foundation ricorda quanto la Terra sia piccola in confronto alla nostra stella (e la nostra stella non è certo "una gigante"). I vari segmenti visibili sulla superficie del Sole hanno la dimensione del Texas (o della Francia) mentre la zona inquadrata ha un lato di circa 36 mila chilometri.
La superficie del Sole vista come mai prima dalla Terra
Il nuovo Daniel K. Inouye Solar Telescope ha uno specchio da 4 metri di diametro ma non solo. Dovendo osservare il Sole e concentrando la sua luce ed energia (13 kW) in un punto molto ridotto è stato necessario provvedere a un raffreddamento particolare con 11 chilometri di tubazioni per il refrigerante (oltre a sfruttare il ghiaccio che si forma nella notte in loco).
Click sull'immagine per ingrandire (dimensioni di circa 4 MB)
Per ridurre le interferenze indotte dall'atmosfera terrestre il telescopio ha un'ottica adattiva all'avanguardia. Grazie a questo sistema è possibile ottenere una risoluzione elevata cogliendo tutte le più piccole variazioni delle celle convettive (che sono visibili anche nelle immagini incluse in questa notizia) arrivando a risolvere dettagli fino a 30 km.
Ma a cosa servirà il telescopio terrestre per osservare il Sole? Insieme alla Parker Solar Probe e alla nuova missione congiunta ESA/NASA che sta per essere lanciata, permetterà di comprendere meglio le evoluzioni della nostra Stella ma anche le dinamiche del Sistema Solare (che sono influenzate dall'attività solare).
Valentin Pillet (direttore del National Solar Observatory) ha dichiarato "è un momento emozionante fare il fisico che si occupa dello studio del Sole. Il telescopio solare Inouye fornirà il telerilevamento degli strati esterni del Sole e dei processi magnetici che si verificano in essi. Questi processi si propagano nel sistema solare dove le missioni Parker Solar Probe e Solar Orbiter misureranno le loro conseguenze. Complessivamente, costituiscono un'impresa con più risvolti per capire come le stelle e i loro pianeti sono magneticamente connessi".
18 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoÈ più una cosa da ammirare in silenzio, che da commentare...
Da appassionato ingnorantissimo, chi riesce a spiegarmelo in parole semplici?
Cosa sarebbero esattamente? L'equivalente di numero assurdo di piccole esplosioni nucleari?
Grazie
https://www.media.inaf.it/2020/02/04/solar-orbiter-tappe/
Con questo telescopio e questa missione (oltre a quelle già in atto) ce ne sarà di dati e da vedere.
Questo a schermo intero è una delle cose più belle che abbia mai visto:
https://www.youtube.com/watch?v=6tmbeLTHC_0
Ogni "bolla di quella foto è grande come un continente sulla terra, e ci sono migliaia di bolle. Se poi penso che il Sole è una stella di classe media, ovvero con dimensioni adatte ad avere una zona periferica abitabile, diventa un nano di fronte a certe ipergiganti della galassia, un microbo di fronte a UYScuti
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