Il telescopio spaziale James Webb studia l'esopianeta WASP-107 b

Il telescopio spaziale James Webb studia l'esopianeta WASP-107 b

Grazie ai dati raccolti dal telescopio spaziale James Webb e in precedenza dal telescopio spaziale Hubble è stato possibile studiare approfonditamente l'esopianeta WASP-107 b che ha una struttura tale da farlo apparire ''rigonfio''.

di pubblicata il , alle 16:06 nel canale Scienza e tecnologia
NASAESA
 

Dopo l'interessante notizia legata alla fusione di due buchi neri nell'Universo primordiale si torna a scrivere di esopianeti e in particolare di WASP-107 b osservato dal telescopio spaziale James Webb per scoprirne le caratteristiche. Negli scorsi mesi sono state rilasciate diverse informazioni legate a esopianeti legate al JWST come nel caso di 55 Cancri e o WASP-43 b. Nel caso di WASP-107 b la sua struttura è quella che ha incuriosito gli scienziati, non perché sia in grado di sostenere la vita (per quanto ne sappiamo) ma piuttosto perché è "rigonfio".

JWST

Secondo quanto riportato nello studio dal titolo A high internal heat flux and large core in a warm neptune exoplanet e in quello dal titolo A warm Neptune’s methane reveals core mass and vigorous atmospheric mixing è stato possibile determinare come WASP-107 b abbia una temperatura che potrebbe essere influenzata dall'orbita leggermente non circolare che creerebbe forze mareali che lo surriscalderebbero.

I dati forniti sia dal telescopio spaziale James Webb che (in precedenza) dal telescopio spaziale Hubble indicano come WASP-107 b abbia quasi il volume di Giove ma con una massa di un circa un decimo. Per queste caratteristiche viene immaginato come "rigonfio". La distanza tra il pianeta e la stella cambierebbe ogni 5,7 giorni modificando l'attrazione gravitazionale, "stirando" il pianeta e riscaldandolo.

JWST

Il calore non sarebbe quindi fornito direttamente dalla stella, nonostante il pianeta orbiti a una distanza che è un settimo di quella esistente tra il Sole e Mercurio. Ricostruendo la struttura del pianeta, gli scienziati hanno impiegato dati e modelli per capire se un nucleo con massa maggiore (due volte rispetto a quanto calcolato prima) si adattasse meglio a quanto osservato. In quel caso l'atmosfera avrebbe dovuto contrarsi con il raffreddamento del pianeta non conciliandosi così con i dati e senza l'aggiunta di altro calore non si avrebbe il rigonfiamento dell'atmosfera caratteristico di WASP-107 b.

Analizzando l'atmosfera poi sono state trovate molecole come vapore acqueo, metano, anidride carbonica, monossido di carbonio, anidride solforosa e ammoniaca. In particolare il metano sarebbe presente in quantità modeste e questo sarebbe legato alla sua instabilità alle alte temperature del nucleo, più caldo di quanto immaginato in precedenza, confermando così la sua struttura.

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Questo esopianeta è classificato come nettuniano caldo ed è uno dei pianeti meno densi tra quelli conosciuti attualmente. Luis Welbanks (dell'Arizona State University) ha dichiarato "sulla base del suo raggio, della sua massa e dell'età, pensavamo che WASP-107 b avesse un nucleo molto piccolo e roccioso circondato da un'enorme massa di idrogeno ed elio. Ma era difficile capire come un nucleo così piccolo potesse essere circondato da così tanto gas, e poi smettere di crescere completamente in un pianeta di massa gioviana".

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