Il più forte terremoto su Marte non sarebbe stato causato da un meteorite ma da forze tettoniche
Grazie ai dati della missione NASA InSight (conclusa da diversi mesi) è stato possibile ricostruire l'origine del più grande terremoto mai rilevato su Marte, con magnitudo di 4,7, avvenuto nel 2022. Questo è quello che è stato scoperto.
di Mattia Speroni pubblicata il 17 Ottobre 2023, alle 15:11 nel canale Scienza e tecnologiaCNSAESANASAISRO
La missione NASA InSight non è stata tra le più fortunate dell'agenzia spaziale statunitense a causa di un problema legato a uno degli strumenti (un chiodo automartellante per rilevare il calore dell'interno del pianeta) e al depositarsi della polvere sui pannelli solari che ne hanno determinato la fine a dicembre 2022. Nonostante tutto il lander ha comunque raccolto una serie di dati importanti che hanno permesso di fare luce su alcune caratteristiche di Marte.
Il Pianeta Rosso è stato ed è meta di molte missioni spaziali che comprendono orbiter, lander, rover e un drone. Scoprirne le caratteristiche e ricostruirne la storia potrebbe far luce sui mutamenti che possono avvenire su pianeti rocciosi simili alla Terra anche in altri sistemi solari oltre che per Marte stesso. Ora che la missione di NASA InSight si è conclusa, il suo "bagaglio di dati" non è andato perso ma ha contribuito e contribuirà alla stesura di nuovi studi per rivelare i segreti del Pianeta Rosso. L'ultima novità riguarda l'evento chiamato S1222a, il più forte terremoto marziano mai rilevato, avvenuto nella prima metà del 2022.
Marte: la presunta origine del più forte terremoto mai rilevato
Nella giornata odierna è stato pubblicato su Geophysical Research Letters lo studio dal titolo "a tectonic origin for the largest marsquake observed by InSight". Qui si prende in esame la possibile origine del forte terremoto marziano rilevato da NASA InSight il 4 maggio 2022 contraddistinto dal codice S1222a. Lo studio è una collaborazione internazionale alla quale hanno partecipato diversi istituti e agenzie e condotto in particolare dall'Università di Oxford.
Secondo quanto riportato nello studio, il terremoto con magnitudo di 4,7 non sarebbe stato originato da un impatto meteorico ma piuttosto da forze tettoniche della crosta marziana. Il team di scienziati, una volta rilevato l'evento, aveva iniziato a cercare il possibile cratere del meteorite che avrebbe potuto genere una quantità tale di vibrazioni. Secondo le stime iniziali il cratere da impatto avrebbe dovuto avere un diametro di 300 metri con una zona di caduta dei detriti fino a 180 km di diametro.
I dati del lander hanno mostrato che le vibrazioni prodotte da questo evento hanno attraversato Marte per almeno sei ore ("rimbalzando" da una parte all'altra). La confusione iniziale sull'origine è nata dal fatto che il segnale acquisito ricordava quello di precedenti impatti meteorici con formazione di nuovi crateri rilevati (S1000a e S1094b) e quindi questa sembrava la causa più probabile anche per S1222a. In particolare erano state rilevate onde superficiali con periodi lunghi, ampia gamma di frequenze coperta e lunga durata della fase finale degli eventi. A differenza degli altri due però S1222a presentava onde superficiali più variegate (comprese quelle di Rayleigh e Love), ipertoni e seguenti e onde di Rayleigh con archi maggiori e minori multiorbitali e diverso rapporto tra le energie delle onde P e onde S nelle frequenze più alte.
Per trovare il cratere e nuvole di polvere sollevate dall'impatto, Benjamin Fernando (autore principale dello studio e fisico dell'Università di Oxford) aveva a suo tempo contattato l'ESA, la CNSA, l'ISRO e l'UAESA per utilizzare gli orbiter, rispettivamente Mars Express, Tianwen-1, Mangalyaan e Hope, così da analizzare la superficie del pianeta. Le ricerche sono durate mesi non scoprendo nuovi crateri o nuvole di polvere. Questo ha fatto ipotizzare un'origine legata a forze tettoniche della crosta di Marte piuttosto che da impatto meteorico.
Benjamin Fernando ha dichiarato in merito "pensiamo ancora che oggi Marte non abbia alcuna tettonica a placche attiva, quindi questo evento è stato probabilmente causato dal rilascio di stress all’interno della crosta di Marte. Questi stress sono il risultato di miliardi di anni di evoluzione; compreso il raffreddamento e il restringimento di diverse parti del pianeta a ritmi diversi. Ancora non comprendiamo appieno il motivo per cui alcune parti del pianeta sembrano avere stress più elevati di altre, ma risultati come questi ci aiutano a indagare ulteriormente. Un giorno, queste informazioni potrebbero aiutarci a capire dove sarebbe sicuro per gli esseri umani vivere su Marte e dove si potrebbe voler evitare!".
Pur non avendo una tettonica a placche come quella terrestre, Marte si conferma un pianeta "attivo" pur con il coinvolgimento di processi differenti. Nuovi studi in futuro potrebbero ulteriormente chiarire le dinamiche interne del Pianeta Rosso e le conoscenze acquisite anche grazie a questo studio saranno applicate alla Luna e a Titano (satellite di Saturno).
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon potrebbe essere stato causato da un imponente crollo di una struttura interna al pianeta? Una zona cava rimasta dai tempi dello scorrimento dei flussi lavici...?
Comunque davvero affascinante, ogni giorno si scopre qualcosa di nuovo!
Immagino che, se il pianeta è raffreddato e tettonicamente inattivo, ci possano essere delle zone con alte tensioni meccaniche, probabilmente dovute ad una distribuzione non omogenea degli elementi nella crosta. In un ipotetico modello perfetto dovrebbe essere tutto stratificato, ma immagino che nella realtà i vari tipi di materiali siano distribuiti in modo più caotico. Questo potrebbe portare a tensioni meccaniche dovute ai diversi tempi di raffreddamento e reazione agli stress termici dei vari minerali IMHO.
Battuta originalissima
Non potrebbe essere stato causato da un imponente crollo di una struttura interna al pianeta? Una zona cava rimasta dai tempi dello scorrimento dei flussi lavici...?
Per me puoi già partire oggi.
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