I ricercatori del MIT sono concordi: il reattore a fusione funzionerà (molto probabilmente)

I ricercatori del MIT sono concordi: il reattore a fusione funzionerà (molto probabilmente)

Un team di ricercatori del MIT e di altre istituzioni afferma che il loro reattore a fusione compatto "SPARC" dovrebbe effettivamente funzionare, almeno in teoria, come sostengono in una serie di documenti di ricerca pubblicati di recente.

di pubblicata il , alle 18:01 nel canale Scienza e tecnologia
 

Due anni e mezzo fa il MIT di Boston siglò un accordo di ricerca con Commonwealth Fusion Systems (CFS), uno spin-off dell'ateneo, per mettere in piedi SPARC, un progetto di ricerca (in cui è coinvolta anche l'italiana Eni) volto alla creazione di un impianto che produrrà energia grazie alla fusione - fonte sicura, sostenibile, virtualmente inesauribile e senza alcuna emissione di inquinanti e gas serra - entro 15 anni.

L'obiettivo è realizzare la fusione "a confinamento magnetico", usando magneti superconduttori ad alta temperatura per confinare il plasma caldo. Dopo mesi di ricerche e lavoro da parte degli ingegneri, è stata pubblicata una serie di articoli - sette documenti di ricerca scritti da 47 ricercatori di 12 istituzioni e pubblicati in un numero speciale del Journal of Plasma Physics - che riassumono i progressi compiuti e delineano le aree di ricerca che consentiranno di creare SPARC.

Martin Greenwald, vicedirettore del Plasma Science and Fusion Center del MIT e uno degli scienziati principali del progetto, ritiene che il lavoro stia procedendo senza intoppi ed è sulla buona strada. Nei documenti si parla della fisica del plasma (burning plasma) e si fanno previsioni sulle prestazioni di SPARC, ma soprattutto non sono emersi impedimenti o imprevisti, e le sfide da affrontare sembrano essere gestibili.

Il progetto si articola in tre fasi: la prima prevede lo sviluppo di magneti a superconduttori ad alta temperatura, la seconda la realizzazione di un reattore sperimentale, la terza e ultima la costruzione ed esercizio del primo impianto industriale che possa garantire una produzione continuativa e remunerativa di energia da fusione. Tutto si basa sull'ottenere reazione di fusione autosufficiente in cui diversi isotopi di idrogeno si fondono insieme per formare elio, senza la necessità di ulteriori "input" di energia.

Lo studio del comportamento di quello che i ricercatori definiscono "burning plasma" - qualcosa di mai visto prima sulla Terra in modo controllato - è visto un'informazione cruciale per il passo successivo, ossia la creazione di un prototipo funzionante di una centrale a fusione.

Il progetto SPARC punta a raggiungere prestazioni di fusione paragonabili a quelle attese dal reattore ITER in costruzione in Francia da un consorzio internazionale e l'analisi svolta finora sulla produzione di energia di fusione dice che il reattore SPARC dovrebbe essere in grado di soddisfare le specifiche con margine.

SPARC è progettato per ottenere un fattore Q - un parametro che denota l'efficienza di un plasma di fusione - di almeno 2, il che essenzialmente significa che viene prodotta il doppio dell'energia di fusione rispetto alla quantità di energia "pompata" per generare la reazione. Si tratterebbe della prima volta in cui un plasma di fusione di qualsiasi tipo produce più energia di quanta ne consumi.

I calcoli dicono che SPARC potrebbe effettivamente raggiungere un rapporto Q pari a 10 o superiore, ma i ricercatori non vogliono fare proclami troppo roboanti e affermano che rimane molto lavoro da fare. Nonostante i rallentamenti imposti dalla pandemia di COVID-19, Greenwald ritiene che i lavori di costruzione inizieranno a giugno del prossimo anno come previsto. Finora sono state operate solo piccole modifiche al progetto iniziale, con il diametro del reattore aumentato di circa il 12%.

In conclusione, secondo Greenwald, gli studi svolti aiutano a "convalidare la nostra fiducia che raggiungeremo l'obiettivo. Non ci siamo imbattuti in nulla che ci porti a pensare che arriveremo dove non vogliamo. Le cose stanno andando bene per il momento, crediamo che funzionerà".

22 Commenti
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JoJo30 Settembre 2020, 18:18 #1
Bel titolo, complimenti. Potevate scrivere "I ricercatori del MIT sono concordi: il reattore a fusione non funzionerà (molto probabilmente)", sarebbe stato uguale.
xxxyyy30 Settembre 2020, 21:47 #2
C'e' un po' di differenza tra "funzionera' molto probabilmente" e "non funzionera' molto probabilmente".
Comunque, complimenti al MIT e a tutti i ricercatori. La fisica dei plasmi dei miei top 3 argomenti in fisica... troppo bella.
Incrociamo le dita.
demon7701 Ottobre 2020, 00:10 #3
SPERIAMO!!!
La fusione nucleare è la soluzione definitiva ala produzione in massa di energia a basso costo ed a bassissimo impatto ambientale.
kirylo01 Ottobre 2020, 08:42 #4
C'è tantissima ricerca e innovazione nel campo dei superconduttori e super-magneti che renderanno possibile sviluppare questi impianti a fusione nucleare. Speriamo bene
phmk01 Ottobre 2020, 09:01 #5
E ti credo che scrivono "funzionerà", altrimenti sai che fine fanno i finanziamenti (e loro stessi) ?
Vedremo...
Gringo [ITF]01 Ottobre 2020, 11:22 #6
Troppo Tardi
Tra 7 Anni è il punto di non ritorno e questo sarà pronto tra 15 Anni, in pratica e come mangiare del veleno, sai che ti ucciderà in 30 min e avere l'ospedale a 60 minuti.... Congratulazioni al MIT ... anche se i loro figli e tutti noi saremo fritti lo stesso.
arxangel01 Ottobre 2020, 11:51 #7
Originariamente inviato da: Gringo [ITF]
Troppo Tardi
Tra 7 Anni è il punto di non ritorno e questo sarà pronto tra 15 Anni, in pratica e come mangiare del veleno, sai che ti ucciderà in 30 min e avere l'ospedale a 60 minuti.... Congratulazioni al MIT ... anche se i loro figli e tutti noi saremo fritti lo stesso.


Comunque le energie fossili stanno già cominciando a perdere importanza da qualche anno ed almeno in Europa e Cina le emissione di CO2 stanno diminuendo anno per anno, ad esempio in europa nel 2019 sono state prodotte il 4% in meno di emissioni rispetto al 2018 e il 26% in meno rispetto al 1990, questo progetto darebbe solo il colpo di grazie alle energie fossili già in netto declino.
Darkon01 Ottobre 2020, 11:57 #8
Originariamente inviato da: Gringo [ITF]
Troppo Tardi
Tra 7 Anni è il punto di non ritorno e questo sarà pronto tra 15 Anni, in pratica e come mangiare del veleno, sai che ti ucciderà in 30 min e avere l'ospedale a 60 minuti.... Congratulazioni al MIT ... anche se i loro figli e tutti noi saremo fritti lo stesso.


Se il mondo fosse finito ogni volta che ho sentito qualcuno dire che il punto di non ritorno è tra X anni saremmo già estinti tipo 4 o 5 volte.

Il punto di non ritorno è molto ma molto avanti. Quello a cui ti riferisci te non è un punto di non ritorno di estinzione di massa ma semplicemente un punto oltre il quale il clima cambierà molto probabilmente in maniera tale che ci vorranno secoli a tornare indietro.

Ciò non comporta per forza un'estinzione di massa ma semplicemente un cambiamento degli equilibri climatici globali.
cronos199001 Ottobre 2020, 12:07 #9
Originariamente inviato da: Gringo [ITF]
Troppo Tardi
Tra 7 Anni è il punto di non ritorno e questo sarà pronto tra 15 Anni, in pratica e come mangiare del veleno, sai che ti ucciderà in 30 min e avere l'ospedale a 60 minuti.... Congratulazioni al MIT ... anche se i loro figli e tutti noi saremo fritti lo stesso.
Commento inutile del mese su Hardware Upgrade?
[OzZ]01 Ottobre 2020, 12:13 #10
Magari ci riuscissero, smaltirebbero tutte le scorie nucleari sparse per il mondo.

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