I farmaci del futuro? Si somministrano da remoto

Una azienda USA ha annunciato i risultati di una sperimentazione per la somminstrazione di farmaci utilizzando dispositivi wireless. E' la strada che porta alla telemedicina
di Andrea Bai pubblicata il 18 Febbraio 2012, alle 10:01 nel canale Scienza e tecnologia
27 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoInsomma, se io ho una terapia "standard" prescritta dal medico, esistono già pompe "temporizzate" che me la somministrano automaticamente valutando i parametri che corrispondono al "bisogno" (ad esempio, per l'insulina, credo ci sia appunto un misuratore di glicemia, altrimenti se il paziente non mangia lo ammazzi).
Se si tratta di farmaci che vanno somministrati dal medico, ci vuole appunto il medico, non il medico a distanza.
Se lo scopo è solo evitare le iniezioni e un eventuale sotto-sovradosaggio non è preoccupante (e quindi non è necessario lo stretto controllo del medico), allora ha senso doverlo telecomandare? Non è meglio semplicemente qualcosa di programmato per emettere la dose prescritta quando prescritto?
L'unica vera applicazione mi viene in mente per patologie che causano crisi improvvise: se ho una crisi, "telecomando" l'apparecchietto e mi inietta il farmaco che mi salva.
In questo caso il beneficio è che il farmaco è per forza sempre con te (e non te lo sei dimenticato quando hai cambiato cappotto), ma a quel punto, chi mi impedisce di dimenticarmi il "telecomando"?
La cremazione è già uno zip
Per quanto riguarda l'anima... le nostre sono già in cloud (commenti nei forum, facebook, twittate etc etc)
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e un farmaci adatti ad un uso del genere sono pochi, perche' la stabilita' dei farmaci e' decisamente bassa, per ora.
Certo, ma come ogni cosa, ha il suo rovescio. Una connessione wireless, di qualsiasi tipo, e' intercettabile da chiunque e non sarebbe bello farsi sparare nelle vene un'overdose di un farmaco...
A questo punto preferisco che me lo iniettino a distanza cosi':
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Piuttosto potrebbero farne uno che lo faccia quando serve, magari con dei sensori che rilevano variazioni nelle sostanze del sangue e si attiva quando ce n'e' bisogno. Una specie di ghiandola artificiale.
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