Etna in eruzione vista dallo Spazio: l'immagine dell'ESA è spettacolare

Il 2 giugno 2025 l'Etna ha dato vita a una spettacolare eruzione caratterizzata da fontane di lava e imponenti pennacchi di cenere, ed è stata catturata dalle missioni satellitari Copernicus. L'evento rappresenta la più intensa attività vulcanica registrata dal 2014.
di Nino Grasso pubblicata il 04 Giugno 2025, alle 09:11 nel canale Scienza e tecnologiaL'Etna ha ripreso la sua attività in modo spettacolare lunedì 2 giugno 2025, regalando uno degli episodi eruttivi più significativi degli ultimi anni. Le osservazioni condotte dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno documentato un'intensa attività esplosiva proveniente dal Cratere di Sud-Est, culminata con la formazione di vere e proprie fontane di lava accompagnate da imponenti colonne di cenere e gas.
Le dinamiche eruttive hanno avuto origine dal collasso parziale del fianco settentrionale del cratere sud-orientale, fenomeno che ha liberato i flussi piroclastici lungo i versanti della montagna. L'episodio eruttivo ha comportato l'adozione di specifiche misure di sicurezza nell'area sommitale del vulcano: le autorità, infatti, hanno interdetto temporaneamente l'accesso ai gruppi turistici nelle zone più prossime al cratere, mentre alcuni visitatori presenti sui sentieri pedemontani hanno dovuto allontanarsi rapidamente dalle aree interessate dall'attività vulcanica.
Etna in eruzione vista dallo spazio: le immagini dell'ESA
Nonostante la spettacolarità del fenomeno, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha precisato che i flussi piroclastici non hanno rappresentato alcun pericolo per la popolazione residente. L'attività dell'Etna si è caratterizzata per esplosioni di intensità crescente, descritte dagli esperti come "quasi continue" durante le ore centrali della giornata.
A mezzogiorno, il monitoraggio vulcanologico ha registrato la trasformazione dell'attività esplosiva in vere e proprie fontane di lava, fenomeno che ha contraddistinto l'intero episodio eruttivo. Le riprese video hanno documentato l'ascesa di enormi pennacchi di fumo e cenere verso il cielo, creando un contrasto suggestivo con il tipico paesaggio siciliano.
Immagine rilasciata dall'ESA
La missione Copernicus Sentinel-2 ha immortalato dall'alto l'eruzione, con i sensori del satellite Copernicus Sentinel-5P che hanno rilevato le concentrazioni di anidride solforosa rilasciate nell'atmosfera. Riguardo al fenomeno, le immagini termiche rilasciate dall'INGV hanno messo in evidenza i flussi lavici che si estendevano lungo le pareti del vulcano, creando uno spettacolo affascinante quanto imponente.
Rilevazione dai sensori del satellite Copernicus Sentinel-5P
L'eruzione del 2 giugno rappresenta l'episodio più rilevante registrato dall'Etna dal 2014, e ha ancora una volta confermato il carattere particolarmente attivo del vulcano siciliano. Classificato come il vulcano più dinamico d'Europa e tra gli stratovulcani più attivi a livello mondiale, l'Etna continua a manifestare la sua natura attraverso eruzioni regolari che negli ultimi anni si sono verificate almeno una volta per ogni periodo di dodici mesi. Sebbene talvolta le emissioni di polvere vulcanica abbiano interessato i centri abitati circostanti, l'attività eruttiva si mantiene generalmente entro parametri di sicurezza che non compromettono le normali attività della popolazione locale, ormai abituata ai ritmi del gigante siciliano.
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