Dario Amodei, CEO di Anthropic: l'IA supererà le capacità umane entro il 2027
L'intelligenza artificiale potrebbe superare le capacità umane in quasi tutto entro pochi anni. Secondo il CEO di Anthropic, intervenuto al WEF di Davos, questa trasformazione richiederà una profonda riflessione sul valore del lavoro umano e sull'organizzazione economica globale
di Andrea Bai pubblicata il 23 Gennaio 2025, alle 15:48 nel canale Scienza e tecnologiaAnthropic
Dario Amodei, CEO di Anthropic, ha rilasciato dichiarazioni di forte impatto durante un'intervista al Wall Street Journal in occasione del World Economic Forum di Davos, in Svizzera. Secondo Amodei, l'intelligenza artificiale potrebbe superare le capacità umane "in quasi tutto" nel giro di due o tre anni. Ha precisato che, sebbene non possa prevedere con esattezza quando ciò accadrà, ritiene plausibile che questo scenario si concretizzi entro il 2027 o poco dopo.
Amodei ha spiegato che l'evoluzione dell'IA non si limiterà a superare le capacità umane in compiti specifici, ma potrebbe estendersi anche alla robotica avanzata. Questo porterebbe a una rivoluzione tecnologica in grado di sostituire gran parte del lavoro umano. Le sue parole riflettono pensieri simili a quelli espressi recentemente dal CEO di OpenAI, Sam Altman, riguardo all'avvento dell'intelligenza artificiale generale (AGI). Tuttavia, Amodei ha preso le distanze dal termine "AGI", definendolo un concetto più legato al marketing che alla scienza, preferendo descrivere queste tecnologie come una "nazione di geni in un data center".

Durante l'intervista, Amodei ha sottolineato come questa trasformazione richieda una riflessione collettiva su temi fondamentali come il significato del lavoro umano e la distribuzione della ricchezza economica: "Abbiamo raggiunto un punto in cui la nostra civiltà tecnologica genera abbondanza e valore economico immensi, ma l'idea che il lavoro umano sia il mezzo per distribuire tale valore e per dare significato alla vita potrebbe diventare obsoleta". Ha aggiunto che sarà necessario ripensare completamente come gli esseri umani trovano senso e valore nella loro esistenza.
Le dichiarazioni di Amodei arrivano in un momento importante per Anthropic, una startup fondata nel 2021 insieme alla sorella Daniela Amodei e altri ex dipendenti di OpenAI. L'azienda è emersa rapidamente come un concorrente significativo nel settore dell'IA generativa grazie al suo modello Claude, considerato uno dei più avanzati nel panorama attuale. Anthropic sta attualmente negoziando un round di finanziamento da 2 miliardi di dollari che porterebbe la sua valutazione a 60 miliardi di dollari. Nel frattempo, Google ha effettuato proprio nei giorni scorsi un ulteriore investimento da 1 miliardo di dollari nell'azienda, portando il totale dei suoi investimenti a oltre 3 miliardi di dollari.
Amodei ha anche discusso delle implicazioni economiche e sociali dell'automazione completa del lavoro umano, esprimendo qualche preoccupazione per la necessità di regolamentare lo sviluppo dell'IA e mitigare i rischi ad essa associati. Il CEO di Anthropic ha però mostrato particolare ottimismo nei confronti delle potenzialità positive dell'IA, come la possibilità di migliorare la produttività e affrontare problemi globali complessi, nello stesso solco di quanto espresso qualche mese fa sul blog ufficiale della società.










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7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE finché non lo avranno capito, si arricchiranno fino alla nausea.
>>ottimismo nei confronti delle potenzialità positive dell'IA, come la possibilità di migliorare la produttività
Partiamo male. Se nel futuro il lavoro umano sará obsoleto, perché la prima cosa a cui si pensa é all'efficienza con cui lo svolge?
Io penso che l'IA potrebbe diventare molto, molto interessante nello sviluppo scientifico. Ad esempio, nei fondamenti della meccanica quantistica sono 50 anni che non si fanno veri e proprio progressi, e anche in cosmologia abbiamo alcune difficoltá a spiegare i fenomeni.
Siccome a quanto pare noi non ne usciamo fuori, ben vengano le AI.
Ma e preoccupazioni sono piú che fondate. A meno che non sia l'ennesima bolla e che davvero il costo perché i modelli generativi diventino davvero efficaci sia esponenzialmente proibitivo.
Link1 o Link2
In 1958, Herbert Simon and Allen Newell wrote, “within ten years a digital computer will be the world’s chess champion”, and “within ten years a digital computer will discover and prove an important new mathematical theorem.”
In 1965, Herbert Simon predicted that “machines will be capable, within twenty years, of doing any work a man can do.”
In 1967, Marvin Minsky predicted that “Within a generation . . . the problem of creating `artificial intelligence’ will substantially be solved.”
In 1970, Marvin Minsky, in an interview with Life Magazine, stated “In from three to eight years we will have a machine with the general intelligence of an average human being.”
Per quello bastava una calcolatrice.
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Un pallottoliere era già troppo.
Bastavano le capacità di una STELLA MARINA.
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