Anthropic: sarà un futuro radioso grazie all'IA, ma ci servono centinaia di miliardi di dollari

Dario Amodei, CEO di Anthropic, delinea una visione utopica del futuro dominato dall'intelligenza artificiale in un lungo post sul blog aziendale. Contemporaneamente, emergono voci su una possibile nuova raccolta fondi con una valutazione astronomica per l'azienda.
di Nino Grasso pubblicata il 17 Ottobre 2024, alle 11:31 nel canale WebAnthropicClaude
Le promesse di un futuro rivoluzionato dall'intelligenza artificiale si moltiplicano nel settore tecnologico, con i leader delle aziende più influenti che dipingono scenari sempre più ambiziosi. L'ultimo a unirsi al coro è Dario Amodei, CEO di Anthropic, l'azienda alla base di uno dei progetti più interessanti fra quelli basati sull'intelligenza artificiale generativa: Claude.
In un lunghissimo post sul blog aziendale intitolato "Macchine dalla grazia amorevole", tradotto liberamente, l'imprenditore di origini italiane ha delineato una visione quasi utopica del domani. In oltre 14 mila parole, Amodei ha immaginato un mondo in cui l'IA generale (AGI, Artificial General Intelligence), che lui in realtà preferisce chiamare "Powerful AI", potrebbe comprimere un secolo di progressi medici in un solo decennio, risolvere problemi di salute mentale come depressione e disturbo post-traumatico da stress, e persino permettere il caricamento della mente umana sul cloud.
Amodei di Claude: futuro radioso grazie all'IA, ma servono investimenti
Non mancano previsioni su come questa tecnologia potrebbe alleviare la povertà e plasmare positivamente la società. Tuttavia, la realtà attuale dell'IA è ben lontana da queste proiezioni futuristiche e lo stesso Amodei ammette che per realizzare tali visioni saranno necessari investimenti colossali: centinaia di miliardi di dollari in potenza di calcolo, data center dal valore di trilioni e un consumo energetico paragonabile a quello di intere città.
Ma come mai il CEO di un'azienda che collabora attivamente con Google sull'IA, investe il suo tempo nella stesura di un post chilometrico? La risposta può essere molto semplice, se si considerano le voci secondo cui Anthropic starebbe cercando di raccogliere nuovi fondi per una valutazione di 40 miliardi di dollari. La mossa di Amodei richiama strategie simili adottate da altri giganti del settore, come Sam Altman di OpenAI, il cui post "The Intelligence Age" ha preceduto un round di finanziamento da 6,6 miliardi di dollari.
La competizione nel campo dell'IA, del resto, si fa sempre più accesa, con nuovi attori che emergono e cercano di attirare l'attenzione di investitori e talenti. In questo contesto, anche aziende come Anthropic, tradizionalmente più caute e focalizzate sulla sicurezza, sembrano costrette a giocare la carta delle grandi promesse per rimanere competitive. Il manifesto di Amodei rappresenta un cambio di tono per Anthropic, nota finora per la sua enfasi sulla valutazione sobria dei rischi dell'IA piuttosto che per visioni futuristiche ardite.
Ma, per continuare a rimanere competitivi in un terreno caldo come quello della GenAI, è necessario attrarre finanziamenti sostanziali e il mercato è sempre più affollato. Ad oggi, il divario tra le capacità attuali dell'IA e le visioni presentate dalle diverse realtà del mercato rimane significativo, tuttavia al contempo si parla della capacità di risolvere definitivamente problemi globali millenari, quando i sistemi di IA attuali faticano ancora con compiti apparentemente basilari.
Insomma, l'IA generativa è attualmente capace di risolvere problemi di discreta complessità, tuttavia dichiarazioni come quelle di Amodei vanno contestualizzate: da parecchi anni i leader tecnologici presentano iperbolicamente le loro innovazioni come soluzioni salvifiche per l'umanità: Mark Zuckerberg proponeva internet universale come rimedio alla povertà, Sergey Brin ha promesso che l'obiettivo di Google era quello di "curare la morte", mentre Elon Musk vede in SpaceX un piano di riserva per la specie umana.
La verità alla base del discorso di Amodei è che l'IA è oggi un'enorme opportunità per produttori e investitori, e la competizione per ottenere i finanziamenti necessari per il mantenimento e l'evoluzione delle tecnologie è feroce. In passato, la retorica visionaria ha rappresentato una strategia di marketing cruciale, e questo può essere considerato vero anche oggi, con le aziende del campo che si trovano a dover bilanciare cautela e ambizione, cercando di mantenere la credibilità scientifica mentre promettono un futuro rivoluzionario agli investitori.
12 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAd esempio se produco cibo e scrivo sulla confezione green, vegan ecc.. vendo il doppio altrimenti no.
Se faccia altro e scrivo carboon free vendo, ecc..
Ora per vendere bene devo scrivere AI ovunque, ma l'AI devi averla ben funzionante perche' gli utenti se ne accorgono se son bot, quindi devo per forza investire e di brutto, ecc.
Servono centrali nucleari perché Nvidia non è ancora in grado di ottimizzare i suoi consumi.
Sì, credici.
Molto più probabilmente arriveremo prima o all'autodistruzione (a causa di tutte le armi nucleari presenti sul pianeta) o all'annientamento da parte della stessa IA (quella di Skynet o di I, Robot).
[B]Caserta: sventato giro di combattimenti clandestini tra AI[/B]
[B]Caserta: sventato giro di combattimenti clandestini tra AI[/B]
Non si sa mai, l'inventiva dei campani non ha limiti ... ricordo ancora la storiella della t-shirt bianca con disegnata sopra la cintura di sicurezza
Questa mi mancava !
Pensavo nel frattempo...quando daremo un corpo efficiente e simile al nostro alle intelligenze artificiali...aaaahhhh......già me lo vedo...il "nuovo sport", la nuova "lotta dei gladiatori" - roba che il calcio diventerà "storia" in pochi istanti.
Probabilmente i "combattimenti clandestini" saranno tra uomo e macchina...si forse volo troppo con la fantasia, ma fate una cosa, salvate questa discussione nei preferiti e riapritela tra dieci anni (anche meno).
Chissà !
...
Ma dai, è passata alla storia. [U]Qui[/U] un articolo che ne parla.
Che poi adesso le trovi veramente in vendita , prodotta dai cinesi
Che poi adesso le trovi veramente in vendita , prodotta dai cinesi
E ti pareva !
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