La comunità Open-Source viola più di 200 brevetti Microsoft
Pesanti dichiarazioni del colosso di Redmond, che per ora pare non voler passare ai fatti. Il mondo del pinguino violerebbe ben 235 brevetti di proprietà di Microsoft
di Andrea Bai pubblicata il 15 Maggio 2007, alle 15:41 nel canale ProgrammiMicrosoft










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227 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info??? Comunque ti faccio un esempio: se io copio una strategia di scheduling per lo scheduler del kernel, non è che detto kernel diviene "più interoperabile" con il kernel da cui è stato copiato quel codice.
Comunque è OT.
una domanda e una considerazione ...
Poniamo il caso che io scriva del codice, per esempio per consentire al mouse di fare aprire una finestra nel desktop attraverso il doppio clik. Lo scrivo senza copiarlo. Se non sbaglio, per copiarlo devo avere la possibilità di leggere il codice a cui mi ispiro e con M$ non è possibile perchè il codice è chiuso. Ora, se il software e l'hardware reagiscono a comandi di codice, ci saranno un numero limitato di modi per creare una azione? Se io come programmatore so che la cpu interpreta in un certo modo, scrivo secondo certe logiche.Il pane lo avrà pure inventato qualcuno, così come la tessitura, l'impasto per la carta, la penna a sfera, le forbici, la ruota... quando un sistema serve a fare progredire tutta una comunità, non ha senso che il concetto sia di proprietà di qualcuno per sempre. MAgari porterà il suo nome. Certo, se avessi inventato la ruota mi piacerebbe che mi venisse riconosciuto qualche merito ma se un altro ne costruisce una diversa dalla mia ma che si basa sullo stesso concetto... il mio intervento diviene una limitazione non solo per l'interessato, ma per l'umanità che perde la possibilità di usare una ruota per i trasporti se non si tratta della MIA e per la quale voglio essere pagato. Dato che la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri, così i miei diritti si fermano davanti a quelli degli altri (e vice versa). L'interesse di molti davanti a quello del singolo.
Vedo due generi di uomini: i primi che inventano e diffondono, coscienti del fatto che la loro opera serve a tutti ma non li renderà necessariamente e materielmente ricchi, se non offrendo per primi e con qualità servizi per ciò che hanno inventato, gli altri che sfruttando le proprie intuizioni cercano di costringere, anche a costo di ledere l'altrui libertà!
Insomma, se mi rubi la ruota ha senso che io mi difenda, ma se ne costruisci un'altra non ci posso fare niente. Anche se lo hai fatto dopo aver visto la mia. O io cerco di essere migliore o soccombo. I brevetti dovrebbero essere concessi, a mio parere, per un numero di possibili copie, cioè per le prime 10.000 versioni uguali o con lo stesso concetto paghi un premio all'ideatore, poi diventa di uso pubblico. E per idee davvero rivoluzionarie. Ma temo che sia un business troppo grosso per fare della filosofia.
Comunque, spaventare paga. La mafia, la camorra e persino il governo con i controlli ottengono dei risultati. M$ credo lo sappia bene.
grazie dello spazio
LOL
causa effetto e reazione
Direi che la Microsoft ha buttato lì una dichiarazione al fine di saggiare la reazione di tutti, un pò come si fa in politica quando si propone qualcosa e vedere le reazioni degli altri, personalmente ritengo che MS non porterà in tribunale nessuno, perchè in quel caso per dimostrare che essa stessa non ha commesso violazioni di brevetto dovrebbe aprire il porprio codice ai concorrenti in modo che questi possano analizzarlo così come MS analizza il loro che è free e liberamente consultabile. Ciò è profondamente contro tutti i principi propugnati da sempre da Bill Gates, magari lo scopo vero è far sì che tutti i fan del pinguino passino a Novell che ha un accordo con MS così tutti si sentirebbero tranquilli di non violare nessun brevetto.Amen
L'imperturbabilità di certi CEO nel dichiarare castronerie del genere mi lascia basito, visto e considerato i precedenti del loro SOMMO DIRETTORE, l' "uomo del garage". Mah...
"Viviamo in un mondo nel quale abbiamo interesse e ci impegnamo affinchè sia imposto il rispetto della proprietà intellettuale - quindi che le royalties vengano versate a noi come noi versiamo a terzi quelle dovute per la IP che a nostra volta usiamo"
ti accorgi che non è una castroneria, ma l' essenza della loro filosofia, e una questione molto seria
a parte questo, il problema è che da una parte il periodo di sfruttamento del brevetto ha una durata non commisurata ai tempi di evoluzione e obsolescenza, che per quanto riguarda il SW ( e il settore IT in genere) sono brevi, troppo brevi
e dall' altra, c'è il trattato internazionale posto dal WTO in merito alla gestione della proprietà intellettuale e sottoscritto dagli stati membri, cioè il TRIPS che alla sezione 5 copre appunto i brevetti:
....patents shall be available and patent rights enjoyable without discrimination as to the place of invention, the field of technology and whether products are imported or locally produced.
2. Members may exclude from patentability inventions, the prevention within their territory of the commercial exploitation of which is necessary to protect ordre public or morality, including to protect human, animal or plant life or health or to avoid serious prejudice to the environment, provided that such exclusion is not made merely because the exploitation is prohibited by their law.
3. Members may also exclude from patentability:
(a) diagnostic, therapeutic and surgical methods for the treatment of humans or animals;
(b) plants and animals other than micro-organisms, and essentially biological processes for the production of plants or animals other than non-biological and microbiological processes.
<cut>
temo (inizio di un discorso ipotetico - mia interpretazione, spero smentita dai fatti) che questo tagli la testa al toro per quanto riguarda ad esempio ventilate ipotesi di differenziazione dei brevetti SW rispetto a tutti gli altri, nella durata del periodo di validità o nelle modalità di concessione o applicazione
perchè tenderei ad escludere che, per quanto criticato sia (ma solo da una parte del pubblico), si decida di rivedere pesantemente tutto il sistema per accontentare quella che probabilmente appare come una ristrettissima minoranza a discapito di tutti gli altri
già quello informatico, per quanto trainante, è un settore tecnologico tra tanti... per di più si potrebbe pensare che, in tutto l' insieme degli operatori e utenti di tale settore, ad interessarsi della questione e avere interesse in un cambiamento sia praticamente solo quella parte che non vuole -per motivi filosofici- o non può -per motivi economici- sostenere la pressione del sistema di royalties come il resto dell' industria, ovvero in pratica l' ambiente free / open source - utenza e sviluppatori - in ogni caso un sottoinsieme di tutto l' IT ...
OT
Sarebbe un po OT, ma leggetevi questa, e poi ditemi se non sono pazzi questi americani:http://it.theinquirer.net/2007/05/p...indows_neg.html
Facendo eco all'opinione espressa da molti altri esponenti dell'open source, Zemlin ha detto che le dichiarazioni di Microsoft "hanno il solo intento di intimorire le aziende con argomenti falsi o comunque non dimostrati": questo finirebbe per danneggiare soprattutto le aziende più piccole, che a differenza di colossi come IBM, Oracle o Intel, non hanno i mezzi economici per sostenere una causa multimilionaria con Microsoft.
Zemlin ritiene che le accuse di BigM siano solo FUD (Fear, Uncertainty and Doubt) non perché il software open source sia necessariamente immune dalla contaminazione di tecnologie proprietarie, ma perché lo stesso problema affligge praticamente tutti i sistemi operativi esistenti. La differenza, secondo Zemlin, è che il codice di Linux è sotto gli occhi di tutti, quello di Windows e di altri software proprietari è blindato in una cassaforte.
"Se utilizzate Windows, Solaris, AIX o altri sistemi operativi commerciali, correte gli stessi rischi legali che corrono gli utenti Linux", ha dichiarato il direttore di Linux Foundation in un'intervista. "Microsoft deve stare molto attenta a ciò a cui dà inizio, perché non sa dove può finire".
Prima come Open Source Development Labs (OSDL), ed ora come Linux Foundation, l'organizzazione guidata da Zemlin ha avviato o sponsorizzato diverse iniziative finalizzate a proteggere il mondo open source dall'assedio dei brevetti: tra queste Open Source as Prior Art, Patent Commons e Linux Legal Defense Fund. Quest'ultimo fondo, in particolare, nacque proprio con l'obiettivo di sostenere le spese legali delle aziende denunciate per la violazione di brevetti relativi a Linux.
Patent Commons è invece un database contenente informazioni sui brevetti liberamente accessibili dagli sviluppatori open source. È nato nel 2005 per appoggiare un'altra iniziativa, chiamata Open Invention Network, con cui IBM, Sony, Novell, RedHat, NEC e Philips e altre aziende hanno deciso di aprire un certo numero di brevetti e metterli a disposizione della comunità open source.
Zemlin ha fatto notare come Microsoft non abbia fino ad oggi rivelato nessun dettaglio sulle presunte violazioni del software open source. Il motivo, secondo il dirigente, è che il possesso di un brevetto non garantisce la vittoria di una causa legale: non è infatti infrequente che un brevetto, quando contestato, non superi il riesame dello US Patent Office (USPTO).
Ieri anche Louis Suarez-Potts, community manager at Openoffice.org, ha bollato le accuse di Microsoft come un atto "incredibile e disperato", ed ha affermato di non conoscere il motivo per cui Microsoft "stia rischiando di alienare i clienti aziendali e milioni di utenti Linux".
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1988432
Per chi crede che giocare su Linux sia impossibile, bè, continui pure a stare su windows, se pensa che quello sia il mondo, ..contento lui....
Ed infine, a chi fa la solita manfrina che è sbagliato avercela con MS solo perchè è MS, bè, dimostra di nn sapere proprio un emerito c@##o dei comportamenti di MS in passato, quindi, dovrebbe documentarsi e poi tornare a dire qualcosa.
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