Stampanti: un chip inganna il DRM e fa stampare più di quanto HP non voglia

Un utente di YouTube ha mostrato come bypassare la sicurezza delle cartucce di inchiostro per le stampanti HP. Una battaglia che va avanti ormai da decenni tra i produttori di stampanti e quelli di terze parti che faticano a commercializzare i propri ricambi.

A seguito dell'aggiornamento dei sistemi di sicurezza, i produttori di terze parti hanno adottato un nuovo approccio completamente diverso. Mentre in passato producevano le proprie cartucce, adesso sono passati a ricaricare quelle originali. Tuttavia, hanno dovuto installare un circuito aggiuntivo per consentire alla stampante di riconoscere la cartuccia come compatibile.

Le cartucce per le stampanti a getto d'inchiostro, come quella HP mostrata in video, dispongono di un piccolo chip che consente alla stampante di bloccarne l'utilizzo dopo un determinato numero di copie, anche se vi è ancora dell'inchiostro al suo interno.

Per tale ragione, i produttori di ricambi aftermarket hanno sviluppato un circuito flessibile che si frappone tra quello della cartuccia e il lettore della stampante. Su questo è installato un microchip che altera il numero di copie stampate con quella cartuccia così che venga riconosciuta sempre come fruibile.

Si tratta di una soluzione che fa fronte a un problema comune di tutte le cartucce originali: il prezzo. I produttori giustificano il costo esorbitante del ricambio con quello delle stampanti che, secondo quanto riportano, vengono vendute fortemente sottocosto.

Tuttavia, il costo per copia ha spinto i consumatori a riversarsi sui ricambi compatibili e non mancano le cause in corso contro il DRM dei ricambi per stampanti. Tuttavia, si tratta di politiche anti-consumatore piuttosto consolidate e l'iter giudiziario risulta decisamente lungo. Difficile dire se i produttori si decideranno a rimuovere il blocco – innalzando probabilmente il costo iniziale per la macchina – per cui è lecito prevedere che l'ingegno dei produttori terzi non si fermerà a breve.