Smart Working e Coronavirus: come funziona e cosa dice la legge sul lavoro ''da casa''

Il Coronavirus è purtroppo arrivato anche in Italia e sta mettendo ''in quarantena'' molti lavoratori. In Italia è possibile dunque realizzare il cosiddetto "smart working"? Vediamo la Legge cosa dice e come funziona.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 25 Febbraio 2020, alle 17:21 nel canale MercatoSmart Working
Il Coronavirus ha intaccato l'Italia. Nelle ultime ore abbiamo scoperto come alcuni italiani delle Regioni di Lombardia e Veneto siano risultate positive al nuovo virus che da ormai qualche mese sta inondando le cronache di tutto il mondo. Una situazione quella dei contagiati italiani (e non solo) che ha portato alla forzatura della chiusura di molti posti di lavoro ''aggregativi'' affinché sia possibile un contenimento della diffusione del Coronavirus.
Ecco che in queste situazioni torna in auge la parola "Smart Working" ossia quella modalità di lavoro "agile" che permette ai dipendenti di un'azienda di operare da remoto, solitamente da casa o da uno spazio di co-working. In Italia questa tipologia di lavoro non è molto diffusa ma di fatto a livello governativo è stata regolata con un'apposita normativa che stabilisce da una parte i diritti e dall'altra i doveri a cui i lavoratori e i titolari delle aziende devono sottostare.
Smart Working: cosa dice la Legge italiana
Direttamente sul portale ufficiale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si legge la definizione precisa di quello che viene ritenuto il "lavoro agile". Ecco che viene definito come una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall'assenza di vincoli orari o spaziali e un'organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività.
La Legge che lo regola è la n°81 del 22 maggio 2017 che prende il titolo di Legge per le "Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato". La definizione di smart working, contenuta nella Legge n. 81/2017, pone l'accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l'accordo individuale e sull'utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio pc portatili, tablet e smartphone). Non solo perché ai lavoratori agili viene garantita la parità di trattamento - economico e normativo - rispetto ai loro colleghi che eseguono la prestazione con modalità ordinarie. È, quindi, prevista la loro tutela in caso di infortuni e malattie professionali, secondo le modalità illustrate dall'INAIL nella Circolare n. 48/2017.
Tutti coloro che vogliono lavorare da casa, sia per una questione di emergenza o anche per una scelta di lavoro vera e propria, potranno farlo ma solo ed esclusivamente dopo un accordo tra le due parti in tutti i suoi aspetti. In questo caso, oltretutto, è importante che lo smart working venga realizzato utilizzando dispositivi tecnologici connessi ad internet ma anche difesi da possibili attacchi informatici che possano compromettere i sistemi dell'azienda.
Tra i vari consigli che si possono dare a chi intraprende per la prima volta uno smart working vi sono senza dubbio l'utilizzo di una VPN ossia una Virtual Private Network che permette alla rete pubblica di avere una sorta di protezione per la comunicazione sicura dei dati tra il PC del lavoratore agile e i possibili server dell'azienda. Utile anche l'installazione di un valido antivirus capace di mitigare eventuali intrusioni da malintenzionati. L'uso della crittografia o di sistemi avanzati di autenticazione per permettere la protezione totale dei dati dell'azienda come se il lavoratore stesse lavorando fisicamente in azienda.
13 Commenti
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quello che serve è la buona volontà e il buon senso
qui da noi manco a parlarne, la cosa buona è che in questi giorni ci sono le metropolitane vuote quindi perdo tempo come al solito per venire in ufficio ma almeno non lo faccio ammassato come il resto dell'anno
ci sono però due colleghi che vengono dalla zona rossa e loro stanno lavorando da casa, io avrei approfittato almeno per qualche giorno per sperimentare tutti quanti il lavoro remoto vista la contingenza, ma niente da fare
in pratica a tutti quelli che prendono treni + metro è stato chiesto di fare smart working (infatti sto lavorando da casa da ieri).
per ora è previsto solo per il 24 e il 25 con possibile prolungamento, ma finora non si hanno aggiornamenti.
E' pieno di utenti che vogliono scambiarsi
É questo lo spirito !
secondo me il lavoro remoto non è per tutti, infatti la cosa migliore è che sia su base volontaria a parte ora che c'è l'ordinanza per cui anche volendo se abiti in zona rossa non vai a lavorare
io le rare volte che posso lavorare in remoto rendo non dico il doppio ma quasi, mentre c'è chi preferisce la compagnia (e magari gli basterebbe un coworking con gente di altre aziende) o chi ha proprio bisogno di stare a contatto con i colleghi
per quanto mi riguarda non rimarrei chiuso in casa ma ad esempio avrei finalmente tempo di andare in palestra, poi farei io la spesa e probabilmente avrei anche tempo di andare a prendere mia figlia all'uscita da scuola quindi non vivrei certo isolato
uno dei vantaggi grossi del remote first è che le comunicazioni tendono ad essere più che altro asincrone e c'è più roba scritta, specialmente quando hai il team sparso per il mondo per cui non puoi fare call di continuo
non è chiaramente per tutti, se hai a che fare molto con i clienti in consulenza non puoi essere sempre irreperibile o esserlo solo per mail, se sviluppi un prodotto tuo è già più fattibile ti basta avere il supporto tecnico nei vari paesi e sei a posto
io penso che il futuro sarà sempre più remoto ma non esclusivo, aumenteranno le remote first e molte più aziende concederanno almeno 1-2 giorni da remoto ma sempre su base volontaria
Ci sono diverse modalità di smart working. C'è chi è vincolato agli orari per risparmi sul trasporto e puoi mangiare quello che vuoi a casa tua, ma non è detto che tu possa gestirti il tempo liberamente.
Ci sono diverse modalità di smart working. C'è chi è vincolato agli orari per risparmi sul trasporto e puoi mangiare quello che vuoi a casa tua, ma non è detto che tu possa gestirti il tempo liberamente.
infatti. da noi si fa ma cmq con orari "da ufficio" (tendenzialmente 9-18 con pausa pranzo 12.45-13.45).
il vantaggio per chi viene da lontano ovviamente è risparmiarsi il viaggio (al di là del problema attuale del coronavirus).
per esempio io "risparmierei" 3 ore al giorni in spostamenti. mica poco. alle 18:10 sono "a casa" invece che alle 19:30-20:00 (treni permettendo).
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".