L'impatto del COVID-19 sulle aziende ICT: il caso di Lenovo in Italia nei primi mesi del 2020

L'impatto del COVID-19 sulle aziende ICT: il caso di Lenovo in Italia nei primi mesi del 2020

Lo scenario straordinario creato dalla pandemia COVID-19 ha permesso a Lenovo di sperimentare dinamiche straordinarie per il periodo: analizziamole nella lettura dei risultati finanziari

di pubblicata il , alle 11:01 nel canale Mercato
LenovoMotorola
 

Tempo di risultati finanziari per Lenovo, che ha annunciato non solo i dati trimestrali per il Q4 dell'esercizio fiscale 19/20 (periodo che copre i mesi da gennaio a marzo 2020) ma anche i dati complessivi degli ultimi 12 mesi. A dispetto delle difficoltà incontrate nel corso dei primi mesi del 2020 a causa della pandemia da Covid-19, l'azienda è stata in grado di raggiungere un fatturato di 50,7 miliardi di dollari con un utile pre-imposte di 1,02 miliardi di dollari.

Gli ultimi 3 mesi dell'anno fiscale hanno visto una contrazione delle vendite del 9,7%, pur con alcune dinamiche positive. La divisione PC e Smart Devices ha registrato una contrazione del fatturato del 4,4% rispetto al periodo corrispondente dell'anno scorso, migliorando però la propria quota di mercato distanziando ulteriormente i concorrenti. Lo stop della sede produttiva di Wuhan ha impattato notevolmente il risultato del Mobile Business Group dell'azienda, che non è riuscito per questo motivo a rispettare i piani originariamente sviluppati per la diffusione dei terminali Motorola, nuovo Razr su tutti. La situazione è nel frattempo cambiata e al momento attuale l'azienda può beneficiare di produzione piena in questa sede produttiva per la propria gamma di smartphone.

Il Data Center Group ha raccolto nel Q4 dell'anno fiscale 2020 un dato positivo, con un aumento delle vendite in volume del 14%. Questo però non si è concretizzato in un incremento del fatturato, complice un minor numero di vendite legate ai sistemi Hyperscale e un passaggio a soluzioni server più semplici e più economiche richieste dai clienti.

Questo il quadro complessivo a livello mondiale di Lenovo, che trova alcune similitudini con quanto avvenuto nel mercato italiano. Con Emanuele Baldi, amministratore delegato di Lenovo Italia, abbiamo ricavato alcuni dati di analisi di quello che è stato l'andamento dell'azienda nel corso dei primi 3 mesi del 2020, durante i quali si sono dovute gestire due distinte problematiche: la produzione nelle fabbriche in Cina che è stata impattata dalla pandemia, e in seguito da inizio marzo 2020 il lockdown in Italiache ha inizialmente bloccato le vendite.

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In dettaglio il mese di gennaio 2020 è stato discreto, dal punto di vista commerciale, per Lenovo con un febbraio fortemente impattato dalle difficoltà nella produzione dei PC in adeguati volumi e quindi dalla capacità di veicolare prodotti sul mercato. Il lockdown di marzo, abbinato al ritorno alla piena produttività delle sedi produttive, ha portato a dati di sell-out molto particolari: la domanda di prodotti notebook e tablet è stata molto alta, spinta inizialmente dalla richiesta nel settore enterprise privato e consumer e solo da aprile in modo più marcato anche dal settore pubblico.

La crescita nelle vendite di soluzioni notebook è aumentata nel corso del mese di aprile, con domanda che è rimasta sostenuta nei settori enterprise privato e consumer affiancata da quella del settore public. Lenovo vede in maggio, per il mercato italiano, una sostanziale stabilizzazione con volumi che continuano ad essere superiori a quelli della media storica del periodo: il mercato consumer continua a trainare mentre l'incidenza del settore della pubblica amministrazione continua a farsi più marcata.

Le vendite hanno visto forte domanda di notebook e tablet, mentre i sistemi desktop vengono di fatto evitati dai clienti. La dinamica in Italia è ancora più spinta di quanto non sia avvenuto in altre regioni europee a motivo del parco macchine medio distribuito nella nazione che è più vecchio rispetto a quanto presenti in altre nazioni. Da questo una domanda di nuovi sistemi che è stata percentualmente più forte rispetto a quella registrata in altre nazioni europee sempre alle prese con le problematiche della pandemia globale.

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Se dal punto di vista dei prodotti consumer Lenovo è stata capace di beneficiare di una forte domanda nel corso dell'ultima parte del primo trimestre, generata dalle dinamiche straordinarie della pandemia, meno bene è andata per la divisione mobile. Motorola ha sofferto lo stop della produzione nella fabbrica di Wuhan e questo ha costretto a rivedere tutti i piani legati alla commercializzazione dei nuovi smartphone anche nel mercato italiano. La situazione si è progressivamente riportata alla normalità e da aprile l'operatività, in termini di stock dei prodotti pronti per la commercializzazione, è ritornata quella abituale. Non tutto il male viene per nuocere: nei primi mesi dell'anno, costretta di fatto dagli eventi, Lenovo ha potuto lavorare per svuotare le proprie scorte di magazzino così da poter avere alla ripresa della produzione di fatto solo nuovi smartphone pronti per il mercato.

L'ultima analisi è quella della divisione Datacenter, per la quale il responsabile italiano Alessandro De Bartolo sottolinea come i primi 3 mesi del 2020 siano stati un periodo con dinamiche eccezionali che hanno presentato alcune difficoltà. Dal momento del lockdown le aziende sono intervenute per assicurare la continuazione dell'attività produttiva anche da remoto per i propri dipendenti. Da questo una domanda di soluzioni di calcolo e storage, ben seguite da Lenovo grazie alla propria capacità produttiva localizzata in Ungheria che ha sopperito alle difficoltà delle fabbriche asiatiche.

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Sistemata l'operatività nel breve, Lenovo ha registrato una decrescita della domanda del complesso in quanto è mancata la spinta sia all'innovazione da parte delle aziende, sia per i grandi datacenter Hyperscaler che hanno ancora un peso limitato per l'ecosistema nazionale. Dopo un primo trimestre 2020 difficile, quindi, Lenovo si attende una domanda in crescita da parte delle aziende da aprile a giugno che dopo aver sistemato i problemi della continuità operativa delle aziende per lavorare in remoto ora dovrebbero passare ad un adeguamento delle infrastrutture di backend.

Dove Lenovo è cresciuta nel corso dell'ultimo esercizio fiscale a livello globale, ma tale dinamica ci è stato confermato si è presentata anche per la realtà italiana, è legata al comparto Software and Services con un +41% di fatturato anno su anno. Lenovo continua quindi il lavoro con i propri clienti proponendosi sempre più quale partner che sviluppa soluzioni complete, quasi di un ecosistema potremmo definirlo, e non semplice produttore di server e soluzioni di storage per il modo del datacenter.

1 Commenti
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noppy121 Maggio 2020, 14:37 #1
Dall'articolo: Il Data Center Group ha raccolto nel Q4 dell'anno fiscale 2020 un dato positivo
Sanno già i Dati del Q4 del 2020 ? Hanno una AI preveggente

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