CHIPS Act: chi prende i soldi non potrà costruire fabbriche avanzate in Cina per 10 anni

Il Dipartimento del Commercio USA conferma: chi prenderà soldi dal CHIPS Act per espandere la produzione locale non potrà investire in nuova capacità per la produzione di semiconduttori avanzati in Cina per 10 anni. Ecco come sono ripartiti i quasi 53 miliardi del fondo.
di Manolo De Agostini pubblicata il 08 Settembre 2022, alle 12:21 nel canale MercatoIl CHIPS Act firmato dal Presidente statunitense Joe Biden prevede quasi 53 miliardi di dollari a sostegno di iniziative votate a dare nuovo impulso al settore dei semiconduttori a stelle e strisce. Attualmente gli USA producono circa il 10% dei semiconduttori realizzati nel mondo, al di sotto di quanto avviene nell'area asiatica e in particolare a Taiwan e Corea del Sud.
Finora si conoscevano solo i contorni di come sarebbero stati usati i soldi di quel piano, ma oggi abbiamo un quadro dettagliato (qui un documento). I produttori di semiconduttori (chip logici e di memoria) che si avvarranno delle tecnologie di fabbricazione più avanzate, come ad esempio Intel, avranno accesso alla fetta più ampia del fondo, ben 28 miliardi di dollari.
I fondi non saranno forniti alle parti interessate solo come sovvenzioni, ma saranno disponibili anche per accordi di cooperazione, o per sovvenzionare prestiti o prestiti garantiti. Il Dipartimento del Commercio ha sottolineato che, per ottenere i sussidi, i produttori dovranno dimostrare che tali soldi sono utili per sostenere i loro investimenti e non dovranno essere usati per sostituire il loro budget.
Il governo statunitense considera come produttori non solo società che processano wafer e creano chip in silicio, ma anche quelle che assolvono a compiti di test e assemblaggio. L'obiettivo è creare una filiera locale completa, svincolata dall'Asia. Il Dipartimento del Commercio valuterà i progetti, focalizzandosi in particolare su quelli che "coinvolgono più linee produttive dal costo elevato e la filiera associata".
Le realtà impegnate invece nella produzione di chip con processi produttivi maturi e i partner a esse collegate avranno invece accesso a circa 10 miliardi di dollari. Lo stanziamento andrà fondamentalmente a chi investirà nella produzione locale di semiconduttori per settori come difesa, automobili e sanità.
11 miliardi di dollari serviranno invece per iniziative volte al rafforzamento della ricerca e sviluppo. In particolare, quel denaro finanzierà programmi mirati. Il National Semiconductor Technology Center (NSTC) si occuperà di ricerca sui semiconduttori avanzati, in cooperazione con società, laboratori nazionali e istituti. Il National Advanced Packaging Manufacturing Program (NAPMP) si concentrerà sullo sviluppo di nuovi metodi di packaging per i chip e la loro diffusione negli impianti produttivi ubicati negli Stati Uniti.
NTSC e NAPMP saranno sotto l'egida del direttore del National Institute of Standards and Technology (NIST), a cui sarà affidato anche il programma Metrology Research. Infine, il NIST darà forma al Manufacturing USA Institute, una rete di realtà produttive, governative e accademiche che si occuperà di ricerca e sviluppo nell'ambito dei semiconduttori. L'idea è quella fornire ai membri di tali organizzazioni l'accesso a strutture e attrezzature all'avanguardia per incoraggiare la ricerca e lo sviluppo, nonché formare la forza lavoro.
Per valutare tutte le proposte di finanziamento che arriveranno, il Dipartimento del Commercio sta creando un team dedicato, tanto che ha già avviato l'assunzione di 50 persone deputate all'analisi tecnica ed economica dei progetti. Lo stesso team monitorerà l'uso dei fondi e potrà recuperarli se i destinatari non avvieranno o completeranno i progetti in tempo.
La cosa più importante è che ai destinatari dei fondi sarà vietato espandere o costruire nuova capacità per la produzione di semiconduttori avanzati in Cina per 10 anni, nonché usare quei soldi per il riacquisto di azioni o il pagamento di dividendi. Di questo possibile vincolo si vociferava già da tempo.
Inoltre, il Dipartimento del Commercio terrà traccia delle transazioni di proprietà intellettuali dei destinatari del fondo poiché tali accordi potrebbero creare problemi di sicurezza nazionale. In pratica, le società che otterranno il denaro per finanziare la produzione in USA potranno semplicemente espandere le loro fabbriche cinesi per la produzione con processi "maturi".
La battaglia per impedire alla Cina di prendere il sopravvento in ambito tecnologico diventerà quindi ancora più aspra nel prossimo futuro, dopo anni di continue misure degli USA per impedire a Pechino di ottenere le capacità tecniche e il know-how per creare una propria filiera indipendente. Recentemente NVIDIA e AMD hanno comunicato che non potranno commercializzare i loro acceleratori di IA più potenti in Cina.
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13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSi deve lasciare la Cina
L'America e l'Europa dovevano farlo ancora 20 anni fa...Si sono svegliati adesso che è tardi perchè i cinesi hanno già acquisito tecnologia sufficente da far avanzare gli armamenti... ci manca solo che adesso cinesi e russi si mettano d'accordo (è già in programma)...
Pazzi scatenati a pensere che i cinesi rimanessero fermi...
Io avrei aggiunto che chi prendere questi soldi DEVE ANCHE CHIUDERE le fabbriche in Cina ad esempio la Intel...
Non è possibile fare certi paragoni, a meno di non mettere le due cose sullo stesso piano, ma la vedo molto difficile.
Le estremizzo un po ma da un lato hai un costo della vita bassissimo, un dipendente che vive con una ciotola di riso al giorno, che è disposto a lavorare 18 ore al giorno.
Dall altra hai un dipendente che non lavora piu di 35-40ore, e tutte quelle in piu sono da pagare, che ha diritto a ferie e malattia pagate, che ha contributi assicurazione e altre cose da pagare, che ha un costo della vita molto piu alto...
Tu, imprenditore, qualle delle due scegli per la tua impresa?
Si sono svegliati adesso che è tardi perchè i cinesi hanno già acquisito tecnologia sufficente da far avanzare gli armamenti... ci manca solo che adesso cinesi e russi si mettano d'accordo (è già in programma)...
Pazzi scatenati a pensere che i cinesi rimanessero fermi...
Io avrei aggiunto che chi prendere questi soldi DEVE ANCHE CHIUDERE le fabbriche in Cina ad esempio la Intel...
afaik per i sistemi d’arma si fa come per le sonde spaziali: meglio un elettronica solida e collaudata piuttosto che chip fatti con l'ultimo processo produttivo
forse per dispositivi wearable e sciami di droni ci sarebbe vantaggio ad usare elettronica meno avida di energia
il problema non è militare ma economico: i chip ormai sono in qualsiasi prodotto, dalla lavatrice alle auto e soprattutto sono usati in tutti i processi produttivi industriali (impastatrici, forni, frese etc etc) se mancano si blocca tutta l’industria: prima quella che li usa nei prodotti poi quella che li usa nei macchinari
Non è possibile fare certi paragoni, a meno di non mettere le due cose sullo stesso piano, ma la vedo molto difficile.
Le estremizzo un po ma da un lato hai un costo della vita bassissimo, un dipendente che vive con una ciotola di riso al giorno, che è disposto a lavorare 18 ore al giorno.
Dall altra hai un dipendente che non lavora piu di 35-40ore, e tutte quelle in piu sono da pagare, che ha diritto a ferie e malattia pagate, che ha contributi assicurazione e altre cose da pagare, che ha un costo della vita molto piu alto...
Tu, imprenditore, qualle delle due scegli per la tua impresa?
Se lo Stato non mette delle leggi per salvaguardare la nazione........ Se Lo stato mettesse una legge per il rispetto dei diritti a livello mondiale, ecco che tutte le produzioni sarebbero locali. Quindi , non produci a km0, ti aggiungo una tassa, paghi i dipendenti (ovunque questi sono) meno dell'equivalente nazionale, ti metto un'altra tassa, Non rispetti l'ambiente ? Altra tassa ancora che va ad annullare tutti i vantaggi di produrre all'estero dove in poche parole uno si può permettere di non rispettare le leggi locali.
In questo modo preservi l'economia ed il lavoro locale e non ti rendi dipendente dall'Estero.
Avrebbero dovuto pensarci 40 anni fa....... ma meglio tardi che mai e spero che inizino un po' ad aprire gli occhi su cosa vuol dire essere dipendenti per una nazione.
Noi in Italia siamo dipendenti per la maggior parte da nazioni molto discutibili per l'energia con appunto Russi e paesi islamici. Questo grazie allo scellerato referendum che ci ha tolto il nucleare. Gli unici che in questo periodo se la passano bene infatti sono i francesi che con il nucleare producono tutta l'energia che gli serve.
Russia e Cina già collaborano parzialmente per lo sviluppo di tecnologie militari.
La Cina comunque sia è uno dei più grandi fornitori di materia prima per la realizzazione di semiconduttori.
La Cina andava tenuta sotto controllo prima, ora è impossibile.
Va isolata, bisogna staccarsi completamente e metterla sotto embargo in modo che possa tornare ad essere la nazione di sfruttati quale è originariamente nata per essere.
Intel non ha fabbriche in Cina
non e' piu' cosi' da anni, il costo del lavoro in cina sta aumentando moltissimo, e, a parte nelle zone piu' rurali o per lavori di infimo livello, non lavorano piu' di 9, massimo 10 ore al giorno.
https://formiche.net/2021/08/996-regole-lavoro-cina/
Non è una novità, storicamente la nostra società soffre di imbecillità cronica.
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