TSMC non può produrre a 2 nanometri fuori da Taiwan, almeno al momento

J.W. Kuo, ministro degli affari economici di Taiwan, ha reso noto che TSMC non può produrre semiconduttori con il suo processo più avanzato - oggi i 2 nanometri - negli Stati Uniti, in Europa o altre aree del mondo. Taiwan si rende così indispensabile per i colossi tech, una mossa con possibili risvolti geopolitici.
di Manolo De Agostini pubblicata il 10 Novembre 2024, alle 19:31 nel canale ProcessoriTSMC
TSMC sta portando avanti un'espansione produttiva che sta toccando gli Stati Uniti, l'Europa e il Giappone, ma a Taiwan non vogliono perdere il predominio tecnologico sul resto del mondo, un'arma che ha anche un risvolto geopolitico fondamentale a fronte delle mire di conquista cinesi.
Secondo quanto riportato dal Taipei Times, il ministro degli Affari economici di Taiwan, J.W. Kuo, ha svelato che la fonderia non può trasferire i suoi processi produttivi più avanzati al di fuori dei propri confini, in quanto lo vieta un'apposita legge. In buona sostanza, TSMC non potrà produrre a 2 nanometri negli Stati Uniti o in altre aree del mondo finché tale processo rimarrà la sua tecnologia più avanzata e preziosa.
"Dal momento che Taiwan ha delle norme per proteggere le proprie tecnologie, TSMC non può produrre chip a 2 nm all'estero", ha dichiarato Kuo durante una riunione del Comitato economico di Taipei. "Anche se TSMC intende produrre chip a 2 nm [all'estero] in futuro, la sua tecnologia più avanzata rimarrà a Taiwan".
Da una parte Taiwan si assicura continui investimenti da parte dell'azienda nel Paese, con risvolti per economia e occupazione, dall'altra si mantiene fondamentale per tutti i progettisti di chip che necessitano dei processi più avanzati per le loro soluzioni. Apple, NVIDIA e altri potranno quindi produrre alcuni prodotti nelle Fab in Arizona a partire dal prossimo anno, ma non le loro proposte di ultima generazione.
Questa situazione, a sua volta, rappresenta una sorta di "assicurazione" a fronte delle mire di annessione cinesi: se Taiwan continuerà a essere fondamentale per l'economia USA, gli Stati Uniti dovrebbero assicurarle appoggio e protezione da possibili minacce. Certo, non c'è nulla di scritto, e l'elezione di Donald Trump potrebbe portare a un cambio di rotta. C'è chi paventa una sorta di "ricatto": se porti la tecnologia produttiva più avanzata negli USA, allora ti proteggo, altrimenti cavatela da sola.
Trump ha accusato Taiwan di "rubare" l'industria statunitense dei chip e ha suggerito che TSMC potrebbe spostare la sua produzione in patria dopo aver intascato miliardi di dollari di sovvenzioni da Washington nell'ambito del CHIPS Act.
Negli Stati Uniti, TSMC ha promesso di costruire un totale di tre Fab, assicurandosi anche i fondi del CHIPS Act. Il primo stabilimento inizierà a produrre con tecnologia a 4 nm nella prima metà del 2025. Il secondo si concentrerà sui processi a 3 e 2 nanometri, il primo con transistor FinFET e il secondo con transistor GAAFET, a partire dal 2028. La terza fabbrica realizzerà chip con processi a 2 nm o più avanzati entro il 2030.
TSMC conta di iniziare a produrre a Taiwan con i processi a 2 nanometri dal 2025 e, con maggiore varietà e volumi, dal 2026. Poi, nella roadmap, ci sono già i processi più avanzati A16 e A14.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAnzi, al momento per le applicazioni "AI" basate su LLM, il vero limite è la disponibilità di RAM HBM (che viene prodotta con proceddi produttivi a circa 10nm e più in sotto di li non si scende).
Insomma se la Cina prendesse Taiwan il contracolpo sarebbe notevole a livello mondiale, ma più per le tecnologie ed i prodotti realizzati a Taiwan che per la sola capacità produttiva a 2nm.
Ma considerando quello che sta succedendo in Cina, al momento a Taiwan interessa scongiurare in tutti i modi il rischio di invasione per almeno i prossimi 2..3 anni e poi si vedrà.
Dico questo perchè proprio in questi giorni si sta profilando un enorme bailout delle amministrazioni locali cinesi da parte del governo centrale ed è una roba mai vista prima:
https://www.nytimes.com/2024/11/08/business/china-stimulus-economy-debt.html
https://www.cnbc.com/2024/11/08/china-expected-to-announce-highly-anticipated-fiscal-stimulus-package.html
https://www.economist.com/leaders/2024/09/05/bad-information-is-a-grave-threat-to-chinas-economy
Questo dopo che le amministrazioni locali cominciavano a dar segni di sempre più evidente disperazione nel cercare di chiudere i buchi di bilancio, arrivando a fare vere e proprie estorsioni:
https://asia.nikkei.com/Business/Markets/China-debt-crunch/Cash-starved-China-local-governments-step-up-fines-with-grabbing-hands
Se considerate che le varie amministrazioni provinciali e delle grandi città cinesi nei decenni scorsi hanno letteralmente fatto a gara a chi pompava di più la loro economia locale con finanziamenti e facilitazioni per le imprese e quanto super sovvenzionato è il settore automotive ed altri che il governo centrale aveva designato come strategici, il semplice rallentamento delle esportazioni ed i dazi già in essere ed in arrivo rischiano di creare veri e propri buchi neri nei bilanci locali che non protranno essere più nascosti.
i 1400 miliardi in 5 anni rischiano di essere solo un cerotto messo li sperando che le cose cambino prima che sia troppo tardi.
Per questo è adesso che è più forte il rischio che Xi decida di fare la sua "breve guerra vittoriosa" per distogliere l'opinione pubblica dalla crisi incombente e magari dare la colpa delle future privazioni ai cattivi stranieri che sono contro una Cina unificata.
Paradossalmente proprio ora che Trump "che non fa direttamente le guerre, ma che crea le condizioni per farle scoppiare" sta per tornare alla Presidenza USA con un pacchetto di dazi mirati contro la Cina e che probabilmente cercherà di "regalare" la vittoria in Ucraina a Putin (alzando le possibilità che Xi tenti un giochino simile con Taiwan).
Si prospettano tempi "interessanti".
Oramai questi numerini sono tutti nomignoli commerciali, alla fine alcuni di questi sono solamente dei refresh su refresh di uno stesso nodo.
All'epoca anche l'8nm di Samsung non ha sfigurato poi molto rispetto al 7nm di TSMC.
È Intel a non essere in grado di sfruttare TSMC.
Basta confrontare gli ultimi M4 Apple...
No, ma comunque era meno efficiente, basta confrontare le RTX 3000 con le RX 6000
In qualunque caso Samsung al momento si è arenata
Oramai questi numerini sono tutti nomignoli commerciali, alla fine alcuni di questi sono solamente dei refresh su refresh di uno stesso nodo.
All'epoca anche l'8nm di Samsung non ha sfigurato poi molto rispetto al 7nm di TSMC.
Basta confrontare gli ultimi M4 Apple...
Esatto.
Veramente Intel7 (10nm) è un tot meno efficente dell'N3B TSMC, al limite, l'N3B è meno prestazionale (frequenze massime più basse).
Un 7950X N5 a 230W PPT vs 13900K Intel7, ambedue a 230W, il 13900K offre -10% di prestazione.
Il 9950X a 142W PPT performa quanto un 7950X a 215W PPT (CB23 9950X a 105W TDP vs 7950X a 170W TDP def circa 215W PPT).
Non so quanto totalizza un 13900K/14900K a CB23 e a che consumo effettivo, quello che trovo è circa 41.000... ma io con un 9950X a circa 300W faccio quasi 48.000, +7000 punti a quasi lo stesso consumo sul 4nm TSMC, è una vita di differenza vs Intel7. E l'N3 è più efficiente dell'N4 del 9950X.
l'M4 è un chip completamente diverso e non è mai stato realizzato con il nodo Intel per fare un raffronto.
Non sarà forse riuscita a sfruttarlo appieno ma il gap avrebbe dovuto essere enorme secondo le voci di molti quì dentro.
Sono incomprensibili questo tipo di guerre tecnologiche...
https://www.tomshardware.com/pc-com...5k-cpu-review/4
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Posto questi grafici perché la maggior parte delle recensioni posta i consumi di picco di una cpu, che non rappresentano l'efficienza della stessa.
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