SMIC: forte crescita nel primo trimestre, ma prospettive in calo preoccupano i mercati

SMIC: forte crescita nel primo trimestre, ma prospettive in calo preoccupano i mercati

SMIC ha chiuso un primo trimestre in crescita con ricavi a +28% e utili a +162%, ma ha disatteso le stime degli analisti. Problemi produttivi, previsioni negative per il Q2 e incertezze legate alle tensioni commerciali con gli USA hanno spinto il titolo a perdere l'11% in Borsa.

di pubblicata il , alle 08:29 nel canale Processori
SMIC
 

Semiconductor Manufacturing International Corporation (SMIC), il principale produttore cinese di semiconduttori per conto terzi, ha registrato un primo trimestre 2025 in forte crescita, con ricavi pari a 2,24 miliardi di dollari (+28,4% su base annua) e un utile netto di 188 milioni di dollari, in aumento del 161,9%. Nonostante le performance in rialzo, i risultati hanno deluso le aspettative degli analisti, che stimavano ricavi per 2,34 miliardi e un utile di 225,1 milioni di dollari.

Il titolo SMIC, quotato a Hong Kong, ha reagito bruscamente alle notizie, chiudendo in calo dell'11% venerdì, la peggiore performance in oltre un mese. A pesare sul sentiment degli investitori è stato soprattutto l'outlook per il secondo trimestre: l'azienda prevede un calo sequenziale dei ricavi compreso tra il 4% e il 6%, un'inversione rispetto alle attese di mercato per una crescita, mentre il margine lordo è stimato in discesa tra il 18% e il 20%, rispetto al 22,5% del primo trimestre.

Durante la conference call, il co-CEO Zhao Haijun ha spiegato che la revisione al ribasso delle stime è dovuta a problemi produttivi non specificati che hanno compromesso l'accuratezza dei processi e la resa dei prodotti. Alcuni interventi di aggiornamento delle attrezzature durante la verifica degli impianti avrebbero ulteriormente inciso sulla resa produttiva. Zhao ha inoltre segnalato rischi nel mercato consumer, anticipando una possibile "correzione delle spedizioni" nel comparto smartphone prevista per luglio o agosto, a causa di obiettivi di vendita troppo ottimistici.

Nonostante le difficoltà, SMIC ha confermato i piani di investimento per il 2025, con una spesa di 7,5 miliardi di dollari destinata all'ampliamento e all'aggiornamento della capacità produttiva, in linea con gli anni precedenti. Attualmente l'azienda opera sette stabilimenti produttivi e ne sta costruendo tre aggiuntivi da 12 pollici.

Nel primo trimestre, l'azienda ha registrato un incremento delle spedizioni di wafer del 15% rispetto al trimestre precedente e del 28% su base annua, per un totale di 2,29 milioni di unità equivalenti a 8 pollici. Il tasso di utilizzo degli impianti ha raggiunto l'89,6%, evidenziando una solida domanda interna. La distribuzione del fatturato ha visto prevalere l'elettronica di consumo (40,6%), seguita da smartphone (24,2%), computer e tablet (17,3%), IoT e wearable (8,3%) e applicazioni industriali/automotive (9,6%).

A livello geografico, si è registrato un aumento del contributo del mercato statunitense al 12,6% (dal 8,9% del trimestre precedente), mentre quello della Cina è sceso all'84,3% (dal 89,1%). Secondo gli analisti Charles Shum e Steven Tseng, le difficoltà nel secondo trimestre riflettono anche la pressione sui prezzi e una domanda di chip consumer inferiore alle attese, in parte aggravata dalle tariffe imposte dagli Stati Uniti.

Zhao ha minimizzato l'impatto delle tariffe statunitensi sul business: "Ci aspettiamo risultati positivi dai negoziati commerciali. Se ciò accadrà, crediamo che l'impatto sul settore della produzione per conto terzi sarà assorbibile", ha dichiarato. Anche Hua Hong Semiconductor, altro importante produttore cinese, ha espresso un giudizio simile, affermando che le tariffe non avranno effetti rilevanti grazie alla forte dipendenza dal mercato interno.

SMIC continua a generare la maggior parte del proprio fatturato da chip prodotti con processi maturi (45nm e oltre), mentre solo una quota minore riguarda i processi avanzati (28nm e inferiori), inclusi i processi a 14nm FinFET e N+1 (7nm-class). Secondo indiscrezioni, l'azienda punta a completare lo sviluppo dei chip a 5nm entro il 2025, ma i costi potrebbero essere fino al 50% superiori rispetto a quelli di TSMC, con rese produttive notevolmente inferiori.

3 Commenti
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UtenteHD09 Maggio 2025, 08:44 #1
"A pesare sul sentiment degli investitori è stato soprattutto l'outlook per il secondo trimestre"
per curiosita' che non lo so ed imparo, ma in gergo si dice cosi'? O e' il classico parlato di alcuni persone che inseriscono delle parole inglesi nelle frasi per vari motivi?
Grazie

Per articolo, soprattutto per la parte finale, anche se prezzi del 50% superiori e prestazioni inferiori, dal mio modesto punto di vista, sta facendo miracoli, trovo incredibile che siano gia' a questo punto.
CrapaDiLegno09 Maggio 2025, 12:27 #2
Originariamente inviato da: UtenteHD
Per articolo, soprattutto per la parte finale, anche se prezzi del 50% superiori e prestazioni inferiori, dal mio modesto punto di vista, sta facendo miracoli, trovo incredibile che siano gia' a questo punto.


Secondo me hanno una macchina DUV 10/8nm che usano in multi-patterning per generare qualcosa simile ai 7nm e con ulteriore multi-patterning vogliono creare qualcosa di simile ai 5nm.
Qualità, rese e costi diventano un dramma.
Oltre al fatto che se non hanno più il supporto della manutenzione delle vecchie macchine, queste ben presto smetteranno di funzionare o funzioneranno peggio per riparazioni improvvisate (e sembra che stia già succedendo questo con l'annuncio di problemi produttivi su macchine che hanno ormai già diversi anni sulle spalle).
Ecco perché per ora la Cina sembra che tenga botta alle restrizione statunitensi, (insieme al fatto che hanno prodotto chip con gli ultimi PP di TSMC usando aziende terze). Ma alla lunga se non trovano il modo di migliorare da soli il PP resteranno presto a piedi. E per presto intendo 3-4 anni.
Per uno sviluppo completo della filiera per la produzione dei chip credo che impiegheranno non meno di 15 anni. Sempre che nel frattempo non entrino in guerra e quindi nessuno degli Stati occidentali più avanzati consegni loro neppure più la carta igienica.
Sandro kensan10 Maggio 2025, 01:07 #3
Leggo dall'articolo:

«Secondo indiscrezioni, l'azienda punta a completare lo sviluppo dei chip a 5nm entro il 2025, ma i costi potrebbero essere fino al 50% superiori rispetto a quelli di TSMC, con rese produttive notevolmente inferiori.»

noto che la stessa cosa si diceva quando SMIC aveva fatto i kirin a 14 nm. Gli esperti si sono ripetuti quando sono usciti i kirin a 7 nm. Adesso vedo che gli esperti ripetono il mantra anche per i futuri kirin a 5 nm.


Prima o poi l'imbroccheranno? Il lupo perde il pelo ma non il vizio? anche un orologio rotto segna l'ora esatta due volte al giorno?

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