Polimeri autoassemblanti per i chip di domani
I ricercatori del MIT hanno ideato una nuova tecnica per la produzione di chip, che potrebbe superare alcuni degli ostacoli fisiologici posti dagli attuali processi produttivi
di Andrea Bai pubblicata il 19 Marzo 2010, alle 08:51 nel canale Processori
32 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMah, credo che si stia cercando di aumentare la capacità computazionale oltre i limiti in attesa di poter sviluppare l'intelligenza artificiale, debole o forte che sia.
Negli ultimi anni sembra quasi che tutti i centri di ricerca più influenti si muovano verso questo obiettivo...
Ne è inoltre dimostrazione che c'è una diffusa teoria secondo cui il cervello umano funzioni grazie ad un' elevata capacità di calcolo e che una certa architettura(ispirata sempre al cervello) possa autoprogrammarsi e generare l'autocoscienza.
Questo è l'attuale trend, almeno per ora.
Negli ultimi anni sembra quasi che tutti i centri di ricerca più influenti si muovano verso questo obiettivo...
Ne è inoltre dimostrazione che c'è una diffusa teoria secondo cui il cervello umano funzioni grazie ad un' elevata capacità di calcolo e che una certa architettura(ispirata sempre al cervello) possa autoprogrammarsi e generare l'autocoscienza.
Questo è l'attuale trend, almeno per ora.
Basically, quello di cui il progetto Blue Brain ha bisogno perché abbia successo sono due cose: maggiore capacità di calcolo (attualmente stanno usando un supercomputer IBM, e sono in grado di simulare il funzionamento del cervello di un gatto. Hanno necessità di potenza maggiore per simulare il cervello umano) e strumenti di scansione cerebrale più precisi (e qui non mi sono informato molto, ma sembra che ci siano aziende che ci stanno lavorando. Solo che, anche in questo caso, è necessario avere una enorme potenza di calcolo per poter interpretare i risultati).
dipende da che cervello voglio simulare...ci sono elementi in giro con cervelli paragonabili a un Atom...
Basically, quello di cui il progetto Blue Brain ha bisogno perché abbia successo sono due cose: maggiore capacità di calcolo (attualmente stanno usando un supercomputer IBM, e sono in grado di simulare il funzionamento del cervello di un gatto. Hanno necessità di potenza maggiore per simulare il cervello umano) e strumenti di scansione cerebrale più precisi (e qui non mi sono informato molto, ma sembra che ci siano aziende che ci stanno lavorando. Solo che, anche in questo caso, è necessario avere una enorme potenza di calcolo per poter interpretare i risultati).
Scusate la domanda OT
Come fanno a simulare il cervello umano quando l'80% di quello che sta sotto la corteccia celebrale è sconosciuto, il 70% del funzionamento di un cervello rimane un mistero..
Simulare un qualcosa che non si conosce a fondo è possibile, impossibile riprodurre un cervello umano per molti anni ancora.
Si può creare un qualcosa di verosimile, una macchina che risponde alle domande in maniera preprogrammata, non credo che ci sia la capacità in una macchina di fornire risposte autocoscenti dettate da esperienza o da immaginazione..siamo lontani dall'autocoscenza.
Come fanno a simulare il cervello umano quando l'80% di quello che sta sotto la corteccia celebrale è sconosciuto, il 70% del funzionamento di un cervello rimane un mistero..
Simulare un qualcosa che non si conosce a fondo è possibile, impossibile riprodurre un cervello umano per molti anni ancora.
Si può creare un qualcosa di verosimile, una macchina che risponde alle domande in maniera preprogrammata, non credo che ci sia la capacità in una macchina di fornire risposte autocoscenti dettate da esperienza o da immaginazione..siamo lontani dall'autocoscenza.
Avete un concetto abbastanza errato di cosa significhi "simulare un cervello umano". A partire dall'intelligenza del corpo e dal sistema nervoso centrale, verso gli stati emozionali alla base dei nostri desideri e volontà, alla base stessa della nostra vita, e considerando la complessità subconscia di ciascun individuo mi pare evidente che i ricercatori desiderino eguagliare e superare solo la pura potenza di calcolo del cervello umano e creare una sorta di intelligenza alternativa partendo dalla complessità biologica del cervello, in modo che si abbia a che fare con un qualcosa che possa comprendere/inventare/sviluppare tecnologie più sofisticate.
In sostanza il fine ultimo non è cercare di simulare il cervello umano in tutta la sua complessità, oppure creare una nuova specie che ci faccia concorrenza spietata (catastrofismo), ma isolare alcune sue caratteristiche per creare una sorta di intelligenza che inventi per noi e che raggiunga un'autocoscienza simile a quella umana o differente (tipo quella animale).
Comunque la questione è estremamente complessa e non mi sembra il caso di continuare in questo 3d.
Ci sono già bracci robotici capaci di muovere oggetti ad una velocità talmente elevata che il movimento ci sembra impercettibile.
http://www.youtube.com/watch?v=bfdH...feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=-Kxj...feature=related
C'è anche una teoria che sostiene che una macchina cosciente (a suo modo, non necessariamente in senso umano) avrebbe un agire talmente veloce da vederci al rallentatore, in slow motion.
comunque sarebbe figo avere una mano che si muove così ahahah
comunque sarebbe figo avere una mano che si muove così ahahah
Il braccio umano è comunque rapportato alla complessità del cervello
Uhm, e che ci vorresti fare con quella mano?
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