Circuiti optoelettronici in alti volumi

Aperto in Austria il primo impianto per la produzione tramite processo di stampa di circuiti optoelettronici in alti volumi
di Roberto Colombo pubblicata il 14 Marzo 2007, alle 11:18 nel canale ProcessoriCome riporta Semiconductor International, Nanoident Technologies ha aperto a Linz (Austria) il primo impianto per produrre circuiti stampati optoelettronici in alti volumi.
Questo tipo di circuiti è costruito con componenti capaci di interagire con la radiazione elettromagnetica oltre che con i segnali elettrici, come nel caso invece dei circuiti classici.
Vista la possibilità di produrre ora circuiti in alti volumi è probabile che i costi scendano in modo considerevole, aprendone l'uso a nuovi mercati, prima impossibile per i costi proibitivi.
La Nanoident presenta i suoi circuiti come più attenti all'ambiente di quelli al silicio, in quanto non vengono utilizzati per la stampa reagenti chimici inquinanti, come invece ad esempio avviene con gli acidi utilizzati nel processo di produzione di quelli a silicio.
La 'stampante' di circuiti optoelettronici
Per la produzione Nanoident dispone di camere bianche di classe cento (meno di 100 particelle da 0.5 µm per piede cubo). Per la stampa dei circuiti vengono impiegati inchiostri a base di polimeri conduttori e semiconduttori.
I substrati prima di poter accedere al processo di stampa devono essere puliti e preparati in modo da migliorare l'adesione degli inchiostri e possono essere composti da fogli plastici, materiali ceramici o anche silicio, per la costruzione di sistemi ibridi.
Le testine di stampa
Da questo si evicne come il substrato possa essere sia rigido che flessibile, spesso o sottile fino a 20 micrometri. La stampa procede uno strato alla volta: strato semiconduttore, conduttore, isolante, strato resistivo e dielettrico, ogni volta aspettando che lo strato precedente sia perfettamente asciutto. Infine i diversi circuiti vengono separati con taglio laser e passano tutti a una piattaforma di test.
Le applicazioni possono essere varie: dalla sensoristica (sensori biometrici, biologici, chimici) ai display OLED.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSarebbe anche carino se in italia si attivassero con dei finanziamenti per invogliare investimenti di questo genere anche nel bel paese...
Solo che quando prepari il testo del progetto e chiedi i soldi, ti fanno aspettare minimo 6 mesi e poi te li tagliano almeno del 40-50% ma dicendoti di fare comunque le stesse cose che avevi pensato all'inizio!!!
Uhm...
Questo link glielo mando al mio prof di Dispositivi Optoelettronici.. magari mi trova uno stage! ^_^ Ya nà!Ma che barbari, si convertissero al Sistema Internazionale per una volta! :P
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