Ci sono 2 milioni in meno di CPU Intel per il mercato del fai da te
DOvrebbero essere 2 milioni in meno i processori che Intel renderà disponibili per il mercato del Do It Yourself nel quarto trimestre 2018: meno CPU e meno motherboard aprono spazio di business per AMD
di Paolo Corsini pubblicata il 16 Novembre 2018, alle 08:21 nel canale ProcessoriIntelAMDRyzen
Da tempo si discute dei problemi legati alla disponibilità sul mercato di adeguati volumi di processori Intel. L'azienda americana, nonostante stia anellando risultati finanziari trimestrali sempre più importanti, non riesce a offrire sul mercato il numero di processori che da questo vengono richiesti.
Un nuovo report del sito asiatico Digitimes evidenzia come nel corso del quarto trimestre 2018 il numero di processori Intel offerti nel mercato cosiddetto DIY (Do It Yourself), cioè quello degli assemblatori e di compera i componenti sfusi, potrà vedere un calo sino circa a 2 milioni di pezzi rispetto a quanto inizialmente previsto.
Questa dinamica è destinata a impattare direttamente i produttori di schede madri, che non potranno contare sul volume di nuovi processori previsto per abbinarvi i propri modelli. Parliamo di un taglio che potrebbe essere compreso tra il 20% e il 25% nel totale dei processori Intel previsti per il mercato DIY, con una ripercussione sulle vendite di schede madri variabile tra il 10% e il 20%.
Di questo potrebbe beneficiare direttamente AMD, forte delle proprie soluzioni della famiglia Ryzen che verrebbero in questo caso scelte dai consumatori alla ricerca di processori Intel.
Resta da capire se l'inferiore numero di processori Intel per il mercato DIY potrà generare effetti negativi anche sulla vendita di altre componenti, come le schede video. Se i consumatori si indirizzeranno verso proposte CPU sviluppate da AMD allora il mercato nel complesso dovrebbe risentire in misura meno marcata della mancanza di un adeguato volume di CPU Intel rispetto al previsto.
Tutto questo, secondo la fonte, non dovrebbe però avere ripercussioni negative sulle vendite di soluzioni notebook e di server. Intel, infatti, ha dato priorità a questo genere di prodotti in termini di capacità produttiva così da riuscire a rispondere alla domanda dei produttori in modo adeguato.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon può competere con i Ryzen (1 o 2 che siano) quindi perchè sprecare banda nelle fonderie per fare qualcosa che magari gli costa tanto e venderebbe poco?
Quindi si concentra dove ha più margine, dove è sicura di vendere, guadagnando tempo per migliorare o reinventare una nuova architettura in grado di costare meno, di essere performante come i ryzen, e quindi di permetterle di tornare nel mercato da protagonista qual'è sempre stata.
Se poi ZEN 2 dovesse "spaccare" e INTEL rimanere ancora più indietro, beh meglio per noi consumatori, ci sarà un bell'abbassamento di prezzi per tutti.
Sintomo
Altro sintomo di difficoltà serie da parte di Intel.Meglio così e per la concorrenza che non è solo AMD ma anche Qualcomm dove i Snapdragon cominciano veramente ad avere rapporti prestazioni/consumo veramente elevati (come tutti gli ARM) inoltre si sta affacciando l'AI che cambierà di molto gli standard software (encoding, riconoscimento immagini, ecc ecc).
Ma dai… per fare un banale encoding non si possono sentire le ventole del PC che prendono fuoco………
Non e' assolutamente vero, tutte le fabbriche dei produttori piu' rinomati hanno gia' una limitata quantita' di CPU Intel a disposizione e grosse difficolta' per evadere le commesse gia' piazzate.
Secondo stime "realistiche" la situazione dovrebbe tornare nella normalita' almeno per le forniture ai produttori non prima di giugno 2019.
Io non vedo il problema a parte i fanboy
Se una persona deve assemblarsi il PC, può pure prendere un ryzen,almeno che non sia un fanboy Intel,alla fine sono processori validissimi i ryzen, nell'uso comune,pure in ambito spinto,la differenza non si fa sentire,parliamo di una manciata di numeri nei benchmark che ,all'atto pratico,per l'utenza comune non influisce minimamente.come ai tempi del palomino, quando sfruttarono la cosa per mandare su processori già pompati di fabbrica che facevano 50 gradi all'ombra per superare la concorrenza
Al momento Intel sta vendendo talmente tante CPU (vedasi il report trimestrale con record di vendite e profitti) che ha deciso di spostare parte di produzione del settore desktop in quello server, così da meglio soddisfare la domanda delle aziende (a cui fra l'altro offre prodotti a maggior margine) piuttosto che dei bambini che giocano al PC.
Al momento Intel sta vendendo talmente tante CPU (vedasi il report trimestrale con record di vendite e profitti) che ha deciso di spostare parte di produzione del settore desktop in quello server, così da meglio soddisfare la domanda delle aziende (a cui fra l'altro offre prodotti a maggior margine) piuttosto che dei bambini che giocano al PC.
vero a metà:
I prezzi delle cpu desktop intel sono in discesa a causa della concorrenza, il mercato ws e server è molto più lento nel muovere volume ed intel, giustamente, riduce la produzione di cpu desktop ( dove i margini si sono abbassati all'osso se non quasi azzerati) anticipando difatto il mercato e mantenendo artificiosamente "alto" il prezzo per l'equazione domanda:offerta.
Ma il 2019 dovrebbe essere il trampolino di lancio delle nuove architetture in modo da arginare l'avanzata amd nel settore pro ( ma se non si fanno annunci per prodotti nuovi nel 2019 anche in questo settore sentirà le flessioni di vendita)
In realtà lo shortage di CPU Intel non è dovuto ad un enorme successo dei suoi processori come pare tu voglia far intendere dal tuo commento (che sarebbe pessimo giornalismo, ma non essendo tu giornalista è solo un commento un po' a sproposito) ma diretta conseguenza dei problemi (ormai evidenti a tutti da tempo) delle fonderie Intel con il nuovo processo produttivo.
In altre parole, con i 10nm alle porte per Intel non avrebbe senso potenziare la propria produzione a 14nm, sarebbe uno spreco di tempo e denaro. Così (giustamente) sposta la produzione verso i prodotti più remunerativi, cercando nel frattempo di trovare soluzioni alternative come esternalizzare la produzione di alcuni chipset e processori.
In realtà lo shortage di CPU Intel non è dovuto ad un enorme successo dei suoi processori come pare tu voglia far intendere dal tuo commento (che sarebbe pessimo giornalismo, ma non essendo tu giornalista è solo un commento un po' a sproposito) ma diretta conseguenza dei problemi (ormai evidenti a tutti da tempo) delle fonderie Intel con il nuovo processo produttivo.
In altre parole, con i 10nm alle porte per Intel non avrebbe senso potenziare la propria produzione a 14nm, sarebbe uno spreco di tempo e denaro. Così (giustamente) sposta la produzione verso i prodotti più remunerativi, cercando nel frattempo di trovare soluzioni alternative come esternalizzare la produzione di alcuni chipset e processori.
Ciò che affermi si scontra pesantemente con la realtà:
1) Il trimestre passato è stato il MIGLIORE DI TUTTA LA STORIA INTEL... Con crescite delle vendite del 26% rispetto allo scorso anno.
Una cosa mai vista e veramente epocale (solo qualche anno fa il settore era in stagnazione) che porterà il 2018 ad essere il MIGLIORE ANNO DI INTEL da quando è stata creata (50 anni).
https://www.cbronline.com/news/intel-revenue-record
2) Intel sta buttando 1 MILIARDO DI DOLLARI AGGIUNTIVI nella produzione dei 14nm. 1 MILIARDO è quanto ricava AMD in 3 mesi.
https://www.eetimes.com/document.asp?doc_id=1333809
3) I 14+nm di INTEL sono equivalenti ai 10nm delle altre fonderie. Quindi è vero che è in ritardo NELLA SUA TABELLA di marcia, ma non certo in assoluto.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".