A Milano c'è una startup che con il vetro costruisce il futuro del computing: si chiama Ephos

Nuovo round e apertura di uno stabilimento a Milano per Ephos, startup italiana che produce chip fotonici a base di vetro che potrebbero essere fondamentali per i futuri datacenter, per il quantum computing e non solo.
di Manolo De Agostini pubblicata il 27 Settembre 2024, alle 14:51 nel canale ProcessoriEphos
Ephos, startup italiana nata dal CNR e che opera nel settore della produzione di chip fotonici che usano il vetro come substrato, ha raccolto finanziamenti per 8,5 milioni di dollari. Non solo, la società ha annunciato l'apertura di un impianto di ricerca e produzione a Milano, il primo al mondo dedicato alla realizzazione di circuiti fotoniti quantistici basati sul vetro.
Il finanziamento comprende stanziamenti da parte del Consiglio europeo per l'innovazione (EIC) e dal Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (DIANA) della NATO. Il round di finanziamenti è stato guidato da Starlight Ventures, venture capital statunitense, con la partecipazione di Collaborative Fund, Exor Ventures, 2100 Ventures, Unruly Capital, Green Sands Equity, Silicon Roundabout Ventures e Club degli Investitori, e anche da investitori informali come Joe Zadeh (ex vicepresidente di Airbnb), Diego Piacentini (ex Senior Vice President di Amazon) e Simone Severini (General Manager, Quantum Technologies, Amazon Web Services).
Il finanziamento ha accelerato il lancio del nuovo stabilimento di ricerca e produzione situato nel Milano Innovation District (MIND). La nuova sede fornisce a Ephos la capacità e le risorse necessarie per scalare la sua tecnologia proprietaria di produzione di chip. Oltre alla sede di Milano e al nuovo stabilimento produttivo, il finanziamento servirà anche a far crescere il team di San Francisco.
Laddove i tradizionali produttori di chip usano tecnologie basate sul silicio, Ephos progetta e costruisce chip fotonici basati sul vetro. Costruiti su substrati di vetro, i chip di Ephos guardano ad ambiti quali il calcolo quantistico, le soluzioni di comunicazione e la sensoristica. Le tecnologie fotoniche, inoltre, rappresenteranno il futuro dei datacenter come modo per incrementare le prestazioni ma soprattutto ridurre l'impronta energetica.
A settembre Ephos è stata selezionata per la Phase II del programma di accelerazione DIANA della NATO, ricevendo 450.000 euro. Fa parte di 10 startup selezionate su un pool di 1300.
"Assicurarsi questo finanziamento e aprire il nostro stabilimento di Milano è una tappa fondamentale per Ephos. I nostri chip fotonici basati sul vetro sono destinati a trasformare non solo l'informatica quantistica e l'IA, ma anche la più ampia infrastruttura di calcolo del futuro", ha commentato Andrea Rocchetto, CEO e co-fondatore di Ephos. Rocchetto ha fondato la società nel 2022 con Roberto Osellame (CTO), Francesco Ceccarelli e Giacomo Corrielli. "Risolvendo le inefficienze energetiche e migliorando le prestazioni in tutti i settori, dai datacenter alle comunicazioni sicure, stiamo gettando le basi per la prossima generazione di tecnologia informatica", ha aggiunto Rocchetto.
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