Spotify, 10 miliardi di dollari erogati all'industria musicale nel 2024: ecco come si 'valorizza la musica'

Con un totale di quasi 60 miliardi di dollari distribuiti dal suo lancio, Spotify punta a raggiungere un miliardo di ascoltatori paganti, il tutto senza dimenticarsi lo scopo principale di "dare valore alla musica".
di Nino Grasso pubblicata il 29 Gennaio 2025, alle 11:21 nel canale AppleSpotify
Spotify ha annunciato di aver raggiunto il traguardo straordinario di 10 miliardi di dollari erogati all'industria musicale in un solo anno, nel 2024 per l'esattezza. Questo dato porta a quasi 60 miliardi di dollari i pagamenti complessivi effettuati dalla piattaforma dalla sua fondazione, risultato che sottolinea il ruolo centrale del servizio nello sviluppo del settore musicale e nella diffusione della cultura dello streaming a pagamento.
Secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale, il modello economico della piattaforma risulta efficace nel sostenere sia gli artisti emergenti che le grandi etichette. Oggi, sono oltre 500 milioni gli utenti che pagano per accedere ai servizi di streaming musicale in tutto il mondo, cifra che Spotify spera di raddoppiare nei prossimi anni. Un risultato reso possibile dalla combinazione di strategie mirate, tra cui la personalizzazione dell'esperienza utente e l'accesso a piani gratuiti supportati da pubblicità.
Spotify punta al miliardo di utenti nei prossimi anno, raddoppiando la base attuale
L'ecosistema creato da Spotify non solo ha ampliato le opportunità per gli artisti, ma ha anche trasformato il modo in cui la musica viene consumata e "valorizzata". Nel 2014, circa 10000 artisti guadagnavano almeno 10000 dollari all'anno dalla piattaforma; oggi, oltre 10000 artisti superano i 100000 dollari annui solo grazie ai ricavi generati su Spotify. In confronto, nel 2014 Spotify erogava circa 1 miliardo di dollari agli artisti.
Un esempio significativo del successo del modello Spotify è rappresentato dalla crescita nei mercati emergenti come India, Brasile, Messico e Nigeria. Investimenti a lungo termine in queste aree hanno contribuito ad ampliare la base di utenti paganti, sfidando l'idea che alcuni mercati fossero impossibili da monetizzare. Inoltre, la piattaforma offre un piano gratuito che funge da porta d'ingresso per nuovi utenti: oltre il 60% degli attuali abbonati Premium ha iniziato utilizzando il livello gratuito.
Guardando avanti, Spotify si pone obiettivi ambiziosi: raggiungere un miliardo di ascoltatori paganti e continuare a innovare per offrire valore agli appassionati di musica di tutto il mondo. Come evidenziato nel rapporto IFPI dello scorso anno, citato dall'azienda, la piattaforma rappresenta circa un terzo delle entrate globali dello streaming registrato e oltre la metà dei ricavi per gli artisti indipendenti secondo uno studio MIDiA Research.
Nel contesto dello streaming musicale, Spotify continua a distinguersi grazie alla sua capacità di attrarre e fidelizzare utenti attraverso esperienze personalizzate come AI DJ e Wrapped. L'azienda ha evidenziato come il decennio appena trascorso abbia segnato una rinascita per l'industria musicale, con un valore globale dei diritti d'autore che oggi supera i 45 miliardi di dollari. Con un impegno costante verso artisti e fan, Spotify si dichiara pronta a scrivere il prossimo capitolo della sua storia, puntando a rendere lo streaming musicale ancora più accessibile e sostenibile per tutti.
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa lavorano meglio loro o la Siae (compensi autori parlando)
So che la prima risposta è quella che pensiamo tutti ma...chi lo sa?
Ma lavorano meglio loro o la Siae (compensi autori parlando)
So che la prima risposta è quella che pensiamo tutti ma...chi lo sa?
domanda sei renato Zero et similari o una piccola band indipendente?
Ahah nono a cantare sono proprio zero e basta
...qualcuno mi passi la cinghia, quella chiodata !
più che soldi "elargiti" direi "buttati" !!
(mi riferisco a quelle italiane)
Ora è quasi scontato, per certo a fine anni 90, con le cassettine copiate davvero a casaccio o registrate alla radio, nastri impigliati in macchina ecc, per una cosa del genere avrei dato un rene e mezzo..
"Lucille" non va bene ?
(visto che ami le citazioni
Ora è quasi scontato, per certo a fine anni 90, con le cassettine copiate davvero a casaccio o registrate alla radio, nastri impigliati in macchina ecc, per una cosa del genere avrei dato un rene e mezzo..
verissimo
per non parlare che ormai con YouTube puoi scaricare tutta la musica senza sbatterti come una volta a cercarle con eMule o sui siti di MP3
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