Produrre dispositivi Apple negli USA? Una sfida più difficile del previsto

Apple ha incontrato diverse difficoltà nel portare la produzione del Mac Pro negli USA: tra queste la difficoltà di approvvigionamento di alcune componenti per le quali non c'è più produzione in grossa scala negli Stati Uniti
di Riccardo Robecchi pubblicata il 29 Gennaio 2019, alle 17:41 nel canale AppleApple
L'espansione della produzione di prodotti Apple negli Stati Uniti probabilmente non avverrà mai, nonostante le pressioni politiche. Questo è quello che emerge da un rapporto del New York Times, che spiega come Apple abbia incontrato non poche difficoltà ad assemblare i Mac Pro negli USA per via della carenza di fornitori in grado di soddisfare le esigenze dell'azienda.
L'esempio usato dal quotidiano è quello della produzione di un particolare tipo di viti, per la quale Apple aveva scelto un produttore in Texas. A causa dello spostamento in Cina della produzione in massa, però, l'azienda era diventata più simile a un laboratorio artigianale che a un produttore su grande scala e non era in grado di produrre che 1.000 viti al giorno - un quantitativo troppo esiguo per soddisfare le richieste del colosso californiano. Di contro, la Cina offre la possibilità di produrre oggetti con breve preavviso e in grosse quantità - tanto che Apple finì per rivolgersi proprio a un fornitore cinese per integrare la fornitura di viti.
Questo genere di problemi con la filiera è alla base dei ritardi subiti dal Mac Pro in fase di lancio. Oltre al fattore del costo del lavoro, infatti, c'è il problema dell'approvvigionamento delle diverse componenti, che è diventato molto complesso nei Paesi occidentali per via dello spostamento di una grossa fetta dell'industria manifatturiera in Oriente. Sebbene un grande numero di componenti venga ancora prodotto in aziende occidentali, la Cina offre, al momento, una combinazione di scala, costo e tecnica che non è uguagliabile da nessun altro Paese - e per ricostruire una filiera simile in Occidente servirebbero diversi anni e investimenti sostanziali sia per la costruzione di impianti e macchinari che per la formazione del personale.
Il minor livello di costo che l'industrializzazione comporta sta però spingendo Apple, così come altre aziende, a spostare la produzione verso Paesi come il Vietnam e l'India. Un ulteriore elemento a favore di queste alternative è la guerra commerciale in atto tra gli USA e la Cina, che rende particolarmente costosa l'importazione di prodotti dal Paese orientale.
Nonostante queste difficoltà, Apple dichiara di aver investito 60 miliardi di dollari nell'economia statunitense nel 2018, supportando così 450.000 posti di lavoro. L'unica possibilità realistica, però, di riportare una grossa fetta della produzione sulla sponda americana è quella di investire nell'automazione e creare impianti robotizzati per la produzione, in modo da controbilanciare le differenti condizioni di lavoro presenti negli Stati Uniti.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoEh no Apple non serve ad una fava così... lo scopo era di far riaprire le fabbriche in USA / Occidente per dar del lavoro alla gente! Se le riapriamo per metterci i robot a produrre le viti (?) per Apple non ce ne facciamo nulla
Usare altre viti invece di quelle "esotiche" che fanno solo in Cina? Mettersi a fare le viti da sole al limite?
Dai Apple c'hai il PIL come il f*ttuto Canada fai un sacrificio su!
Dai è palesemente una scusa... infatti dicono che sarebbe conveniente produrre in USA solo in 2 casi:
1. Manodopera schiavile che paghi 2 Euro al giorno e gli fai l'elettrocuzione se si distrae
2. Robot che manco ti costano 2 Euro al giorno
Il problema dell'approvvigionamento riguarderebbe molte altre componenti.
Su prodotti relativamente semplici, un produttore può permettersi di servirsi di sole componenti prodotte "in casa".
Ma nella maggior parte dei casi, compreso gli smartphone, si ricorre a componenti comprate un po' ovunque.
Sarebbero meno posti di lavoro di quelli garantiti da una fabbrica con operai umani, ma quantomeno qualche posto di lavoro ce lo ricavi.
Oppure, come suggerisce qualcuno, si facciano le fabbriche con operai umani, e certi prodotti standard(tipo le viti) le si costruisca in maniera intelligente ed efficiente. Sticazzi del design su una vite microscopica.
Le aziende in questo settore sono da decenni abituate a prezzare e produrre i propri prodotti basandosi sui miliardi di $ che risparmiano facendo uso di fabbriche con dentro schiavi asiatici pagati 50 centesimi l'ora. Direi che sta merda deve finire.
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Fosse cosi facile. Come fanno dopo a chiederti 800€ per riparare il notebook quando in realtà è un connettore da 2,5€ ?
Ti rendono impossibile riparare i loro prodotti autonomamente, anche grazie a viti da formati inesistenti.
Dite che lo hanno già fatto?
E' sufficiente ridurre la loro % di guadagno.
Oggi sul mercato se si cerca un prodotto sicuramente lo si trova Made in China, difficile che lo si trovi anche NON made in China e prodotto nei paesi di origine. Sia per quanto riguarda l'Europa che gli USA oggi non si produce molto qua, specialmente gli oggetti di consumo, non dico quelli di basso costo ( praticamente introvabili made in EU ) ma nemmeno la fascia media.
Tutte le multinazionali occidentali hanno portato decenni di conoscenza acquisita in Cina GRATIS e sopratutto hanno finito per impoverire culturalmente le produzioni occidentali in alcuni settori. La delocalizzazione senza controllo è diventata dilagante e siamo arrivati a questo.
La Cina sfrutta ancora politiche iperfavorevoli dell'organizzazione mondiale del commercio che impongono a chi va a produrre in cina di convidere la tecnologia di produzione con un partner locale. Questa cosa aveva un senso per loro quando la Cina era un paese poverissimo tra anni '80 e '90, adesso hanno la seconda economia del mondo ed è evidente lo squilibrio.
Penso che la produzione vada in parte riportata qua, non si può continuare con questo assurdo contemporaneo in cui la Cina è la fabbrica del mondo intero, cosa per l'altro fatto deturpando completamente l'ambiente a 360°.
Poi vabbe' nel caso Apple si saranno sicuramente andati a complicare la vita cercando viti con inserto a triangolo scaleno con un angolo di 19,5° giusto per essere sicuri che nessuno smonti il computer, non sia mai che non spolpino i milioni per cambiare una batteria.
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