Paddle è il primo sistema di pagamento in-app alternativo a quello di Apple. Come funziona?

Debutterà il prossimo dicembre offrendo agli sviluppatori tariffe più competitive rispetto ad Apple: il 10% rispetto al 30% normalmente praticato
di Andrea Bai pubblicata il 08 Ottobre 2021, alle 10:01 nel canale AppleApple
La sentenza sul caso Epic Games vs Apple enunciata lo scorso mese dal giudice Yvonne Gonzalez Rogers sta iniziando a produrre le prime conseguenze: la piattaforma di pagamenti Paddle ha infatti annunciato il lancio di un sistema di pagamento in-app alternativo al meccanismo integrato in App Store di Apple.
Paddle descrive la sua soluzione come un "vero e proprio sostituto drop-in" rispetto agli acquisti in-app di Apple e che permette agli sviluppatori di poter riscuotere pagamenti con una "struttura tariffaria altamente competitiva" rispetto a quanto praticato ora dalla Mela.

In particolare Paddle indica una commissione del 10% per le transazioni inferiori a 10 dollari e una commissione del 5%, in aggiunta ad un fisso di 50 centesimi di dollaro, per le transazioni superiori a 10 dollari. Gli sviluppatori potranno così godere di una decurtazione più contenuta rispetto a quella praticata da Apple sul prezzo pagato dall'utente: ricordiamo che la Mela prevede una commissione del 30% sugli acquisti in-app, che scende al 10% nel caso in cui il singolo sviluppatore fatturi meno di 1 milione di dollari all'anno.

Non solo, Paddle sottolinea che gli sviluppatori avranno anche la possibilità di accedere ai dati dei clienti, come ad esempio gli indirizzi e-mail, per comunicar loro offerte sui prodotti, o ancora opzioni di abbonamento o altri schemi promozionali. Non è chiaro se sotto il cappello "dati dei clienti" rientrino anche tipologia di acquisti, preferenze e storico delle spese. Paddle ha reso pubblico un video che mostra il funzionamento del sistema di pagamento lato utente, il quale avrà la possibilità di effettuare la transazione tramite Apple Pay, PayPal o una carta di credito.
Il nuovo servizio sarà attivo a partire dal 7 dicembre 2021, in ottemperanza ai termini della sentenza emessa il 10 settembre. Il giudice aveva infatti disposto che Apple non può vietare agli sviluppatori di "includere nelle loro app e nei loro metadati pulsanti, collegamenti esterni o altri inviti all'azione che indirizzino i clienti ad altri meccanismi di acquisto oltre agli acquisti in-app". Dal 10 settembre sono stati concessi ad Apple 90 giorni di tempo per aderire alle disposizioni.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDevi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".