Così Apple ha scoperto chi dava informazioni al leaker della Dynamic Island

Un leaker di segreti Apple è stato pizzicato dalla casa di Cupertino che, con un'operazione degna del controspionaggio, è riuscita a capire chi era la serpe in seno. A spifferare le informazioni - ma non si sa quanto volutamente - era la sorella del leaker.
di Manolo De Agostini pubblicata il 13 Maggio 2023, alle 11:31 nel canale AppleiPadOSiOSiPadiPhoneApplemacOS
Il mondo delle indiscrezioni è costellato da "insider" e "leaker", figure che dicono di essere in possesso - e spesso lo dimostrano - di informazioni riservate sui piani delle società hi-tech.
A volte viene il dubbio che alcune informazioni vengano messe in rete dalle società stesse per saggiare il polso dei consumatori, ma il più delle volte si tratta di vere e proprie fughe di notizie che in un mercato altamente competitivo le società vorrebbero rimanessero riservate.
Una delle realtà più attenzionate dai leak è indubbiamente Apple e la storia che vi stiamo per raccontare è quella di come la casa di Cupertino sia riuscita a stanare la talpa tra le sue fila.
Negli ultimi mesi, prima sul forum di Macrumors come "anonymous-A.S" e poi su Twitter come "Analyst941", ha iniziato a farsi largo un nuovo leaker che, nel tempo, ha iniziato a diffondere dettagli piuttosto particolareggiati sull'evoluzione dei software di Apple, da iOS 17 a watchOS 10. Informazioni che, verificate successivamente da giornalisti come Mark Gurman, sembrano corrette.
Non solo, il leaker fu il primo a parlare in modo puntuale della Dynamic Island di iPhone 14 Pro e Pro Max, dipingendola come un'unica isola nera orizzontale a fronte di altri leaker che pensavano sarebbe stata divisa in due parti.
Apple, evidentemente preoccupata di avere una serpe in seno, ha così dato il via a una vera e propria azione di controspionaggio per identificare la fonte di Analyst941 e metterla a tacere. Nei giorni scorsi l'account Twitter del leaker è sparito e, tramite Macrumors, il chiacchierone ha pubblicato un messaggio di addio in cui spiega che Apple ha identificato la sua fonte e l'ha licenziata.
Ma come c'è riuscita? Tutto si lega al recentissimo annuncio di Final Cut Pro e Logic Pro su iPad. La scorsa settimana Analyst941 aveva anticipato che i due software sarebbero arrivati sul tablet, il primo nel 2024 e il secondo nel 2025. A stretto giro, però, Apple ha reso noto che l'attesa sarà decisamente inferiore: il debutto è previsto per il 23 maggio.
Il leaker aveva quindi toppato, ma non per colpa sua: il merito è tutto di Apple, la quale per scovare la talpa aveva fatto circolare volutamente informazioni errate tra i suoi dipendenti. Probabilmente date diverse per ogni singola persona, al fine di identificare con sicurezza quella che "parlava troppo".
Alla fine, è emerso che la spia non era altro che la sorella di Analyst941, impiegata nel team software di Apple. Nel suo post di addio, Analyst941 fa capire che la sua situazione, e quella della sorella, non sarà delle migliori dal punto di vista legale:
"Non voglio condividere troppi dettagli in questo momento a causa degli aspetti legali delle cose, ma un'operazione in più fasi ha fatto licenziare mia sorella da Apple, e sfortunatamente temo che una prossima azione legale verrà intrapresa contro entrambi, separatamente".
"Non posso credere di averlo fatto, mi dispiace tanto per mia sorella e per Apple nel suo insieme. Non so cos'altro dire. So che è distrutta, anche lei mi odia in questo momento, non so nemmeno se ho ancora una sorella. Non so nemmeno se avrò una vita e cosa possa succedere a questo punto".
"La svolta è dipesa dal fatto che a quasi tutti coloro che conoscevano lo sviluppo di FCP/Logic per iPad è stata data una combinazione unica di date di rilascio - sfortunatamente la combinazione che ho condiviso su Twitter corrispondeva alla combinazione data a mia sorella, insieme ad altri piccoli fattori".
Ovviamente non è dato sapere se tutta la vicenda così come raccontata sia vera, forse non lo sapremo mai. Inoltre, da quanto scrive il leaker, non sembra che la sorella fosse effettivamente conscia della sua attività. A ogni modo, nei commenti alla news su 9to5mac molti ex dipendenti della Mela confermano che Apple è solita attuare queste azioni per proteggere le proprie innovazioni e garantirne la riservatezza, quindi non c'è motivo di pensare che la storia raccontata sia falsa.
33 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNel caso dell'articolo sono assolutamente d'accordo.
Ma in generale, se sono notizie in cui l'interesse pubblico prevale su quello privato direi di no.
Un esempio potrebbe essere il venire a conoscenza di comportamenti poco etici dell'azienda, magari in contrapposizione ad un'immagine pubblica di tutt'altro segno.
(E' un discorso generale, ogni riferimento a situazioni concrete è puramente casuale)
La sorella non doveva dire niente. Io non le dico manco a mia moglie certe cose di lavoro, anche se lei si incavola a volte perche' non le posso dire a cosa mi serve una trasferta, ma i contratti parlano chiaro. Il fratello e' pure un imbecille, ma potrebbe esserlo di meno; lui non e' tenuto a sapere i dettagli contrattuali della sorella, e quindi ha voluto "semplicemente" i 15 minuti di notorieta' su internet pubblicando notizie succose. Poteva tranquillamente non sapere niente dell'accordo di riservatezza di sua sorella e lui non ha firmato nessun NDA, quindi non vedo perche' lui dovrebbe essere perseguitato da Apple (e infatti mi pare di capire che c'entri solo la sorella). E' sempre stata una mossa stupida, ma sembra dettata dall'ignoranza (nel senso che ignora) del fratello piuttosto che di voler fare qualcosa sapendo di mettere in difficolta' la sorella.
Ma in generale, se sono notizie in cui l'interesse pubblico prevale su quello privato direi di no.
Un esempio potrebbe essere il venire a conoscenza di comportamenti poco etici dell'azienda, magari in contrapposizione ad un'immagine pubblica di tutt'altro segno.
(E' un discorso generale, ogni riferimento a situazioni concrete è puramente casuale)
No. Se hai un NDA e lo firmi non sei giustificato in nessun modo. Se non ti va come lavora l'azienda la cambi, ma non lo spiattelli ai quattro venti pensando di fare la cosa buona. Esattamente come se lavori in un'azienda che realizza armi all'improvviso ti viene il 68 e vai a spulciare i loro segreti industriali ai quattro venti. Le NDA sono una cosa seria e vengono prese molto sul serio sul piano legale. Se non ti va ti licenzi, ti assicuri che l'NDA non copra anche il caso in cui te ne vai, e poi parli, come fanno gli ex-dipendenti Apple quando si tratta di capire come si lavora in azienda, ad esempio. Se ci sono maltrattamenti in azienda ne puoi parlare con le forze dell'ordine, ma non pubblicarlo su twitter.
In molte nazioni ci sono leggi sul cosiddetto "whistleblowing" per le quali non c'è NDA che tenga. E ci sono anche altre situazioni in ambito lavorativo per le quali quello che hai firmato, se si rivela contrario a diritti più generali, non vale.
E' una questione di civiltà che la giurisprudenza ha in molti casi assimilato.
Mi rendo tuttavia conto di aver espresso una posizione più ampia rispetto a questo tipo di casi. E' ovviamente una mia opinione personale che di fronte a un'interesse più generale forme di resistenza civile siano legittime anche se poi si può andar incontro a conseguenze.
Non diciamo “stupidaggini”, quello che citi te è un canale per denunciare reati. Nessun contratto è al di sopra della legge, pena essere nullo. Qui si parla di comunicazione a terzindi segreti industriali, e ti garantisco che le aziende ti fanno male… legalmente
Come ho scritto all'inizio, nel mio primo post, sono d'accordo con la presa di posizione del mio interlocutore per il caso specifico. Come te, tuttavia, ritengo sbagliato generalizzare. Infatti sono d'accordo con te che nessun contratto è al di sopra della legge.
Credo di aver ricordato proprio questo.
Riguardo poi quello che la legge prescrive e quello che si possa ritenere civile, credo si possa concordare che non sempre c'è sintonia.
Per dire, nella "civilissima" Svizzera il suffragio universale è arrivato nel 1971. Le donne che, prima di allora, avessero manifestato o occupato seggi per rivendicare il proprio diritto al voto avrebbero sicuramente violato la legge, ma direi che sarebbero state nel giusto.
Stai saltando alle conclusioni, l'articolo dice "[...] da quanto scrive il leaker, non sembra che la sorella fosse effettivamente conscia della sua attività" e da questo non puoi inferire che la sorella abbia raccontato alcunché: il fratello potrebbe benissimo averla spiata in modo che lei non se ne potesse ragionevolmente accorgere.
No. Se hai un NDA e lo firmi non sei giustificato in nessun modo. [...]
Anche tu stai facendo assunti infondati e riducendo tutto, molto superficialmente, a bianco e nero.
Un conto è rispettare un NDA e non divulgare le informazioni, un altro è pretendere che firmarlo ti dia automaticamente il potere di fare in modo che le informazioni in tuo possesso non ti possano essere rubate in alcun modo, cosa semplicemente inverosimile.
E dall'altra parte stai indebitamente difendendo il fratello, perché dire "Poteva tranquillamente non sapere niente dell'accordo di riservatezza di sua sorella" è quantomeno da finto tonto.
Il punto è che informazioni sufficienti non ne abbiamo, per cui qualsiasi giudizio è superficiale e affrettato.
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