Apple: i prezzi dei suoi prodotti potrebbero aumentare a causa della riforma di Trump
Il nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America, Trump, ha deciso di riformare la politica dei dazi da e per gli USA. Ecco che con la nuova legge i prodotti Apple, come altri, potrebbero aumentare il loro prezzo. Ecco perché.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 12 Marzo 2018, alle 19:01 nel canale AppleApple
32 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl bello è che a fine articolo si ricorda che apple aveva intenzione di riportare negli states la produzione... insomma sparo cazzate con allegata la dimostrazione delle stesse. A certa gente la manderei a chiedere i moduli per il reddito di cittadinanza come lavoro a tempo pieno.
Ummm...
Io sarei più per un 50%...
Recuperiamo un pò di elusione fiscale.
non fa bene, fa benone.
Fa' talmente bene, che il suo predecessore George Bush dovette ritirare il dazio del 30% sull'acciaio dopo un anno e mezzo a causa di quelli imposti dall'UE su alcune merci e prima che il WTO, nella sua solita lentezza, si esprimesse contro gli USA.
E le conseguenze di quei dazi furono queste:
https://piie.com/publications/pb/pb03-1.pdf
https://www.politico.com/story/2018...ump-bush-391426
invece di guadagnare posti di lavoro, li persero
La storia dei dazi evidentemente la conoscono tutti eccetto Trump.
In realtà il motto " America First " è solamente una facciata di comodo per portare avanti altre politiche a livello globale e su altri tavoli... in Europa per esempio Trump vuole fare pressione sulla Germania in ambito NATO e sfrutta il protezionismo come arma di ritorsione e/o minaccia. Con la Cina invece è in ballo l'egemonia mondiale per i prossimi decenni....
Comunque a lungo andare in un sistema interdipendente e altamente dinamico come il mercato globalizzato, una politica protezionistica produce solamente danni per chi la pone in essere e senza benefici strategici.
Su Apple: una buona scusa per aumentare, a ragione o a torto, i suoi prezzi e mantenere una politica di regionalizzazione dei prezzi scorretta. In Europa, grazie al Dollaro debole, si paga Apple un buon 5% in più ( in media ).
Di sicuro Tim Cook non starà facendo notti insonni dall'ansia...
nella fattispecie l'instaurazione di dazi sui metalli importati favorirà l'industria metallurgica americana, la quale creerà nuovi poli produttivi e sarà anche la fornitrice di materie prime per tutte le industrie che si basano su tali merci.
nella fattispecie, l'industria militare. quindi i soldi spesi per il finanziamento bellico usciranno dalle tasche dei cittadini, ma rientreranno nelle industrie, e come paga per i loro operai, circolando solo all'interno del paese ed evitando squilibri.
in pratica trump non sta facendo altro che creare un'indipendenza siderurgica evitando finanziamenti esteri ed aumentando il potere economico e militare della sua nazione.
non fa bene, fa benone.
Bel ragionamento, ti manca solo qualche piccola base di come funziona l'economia globale però.
I dazi avranno vari effetti, in primis costringendo le aziende USA che hanno bisogno delle materie prime in questione a comprarle più care da altre aziende USA che al momento non sono competitive sui mercati internazionali.
Quindi o i consumatori americani pagheranno di i beni, impoverendosi, o le aziende produttrici accetteranno margini minori, quindi faranno meno utili e pagheranno meno tasse.
Inoltre queste saranno meno concorrenziali sui mercati internazionali, perché se esportano dovranno sia far pagare i prodotti di più perché i costi delle materie prime sono stati maggiori, sia probabilmente incorrano in dazi imposti per ritorsione dai paesi importatori.
E visto che le aziende che usano acciaio ed alluminio per produrre in USA e esportare non è che siano piccole (GM, Ford, FCA, Boeing, John Deere...), il fatto che saranno incentivate a spostare la propria produzione all'estero (EU, Cina) farà alla fine perdere posti di lavoro e tasse agli USA, molti più di quelli guadagnati nell'industria siderurgica o degli introiti garantiti dai dazi stessi.
nella fattispecie, l'industria militare. quindi i soldi spesi per il finanziamento bellico usciranno dalle tasche dei cittadini, ma rientreranno nelle industrie, e come paga per i loro operai, circolando solo all'interno del paese ed evitando squilibri.
Il Segretario alla Difesa Mattis (ex-generale dei marines noto anche come "Mad Dog" Mattis) aveva dichiarato tempo fa che il fabbisogno di acciaio degli USA per applicazioni militari corrisponde a circa il 3% [U]dell'attuale produzione nazionale[/U].
Considerando che gli USA spendono in armamenti più di ogni altro paese al mondo non è che ci sia molto spazio per crescere ulteriormente in tal senso.
Ed ovviamente i militari stanno molto attenti a chi sono i fornitori e prediligono quelli nazionali (infatti se un azienda estera vende armi agli USA, di solito il primo passo e metter su una fabbrica in territorio USA con fornitori statunitensi di parti, componenti e materiali per quanto sia possibile).
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