Apple blocca ancora Parler e la destra Usa pensa a un nuovo social, Vocl

Mentre Apple nega a Parler di tornare nel suo App Store, il Ceo di MyPillow, vicino all'ex-presidente Donald Trump, annuncia un nuovo social network di nome Vocl
di Rosario Grasso pubblicata il 11 Marzo 2021, alle 15:01 nel canale AppleApple
Apple impedisce ancora a Parler il ritorno su App Store, dopo che il social network, spesso associato agli ambienti della destra statunitense, è stato al centro di una bufera mediatica per aver ospitato idee estremiste inneggianti all'odio e alla violenza. Parler era stato cancellato dagli store di Google e Apple ed è stato definitivamente sospeso l'hosting al servizio da parte di Amazon Web Services (AWS) ed Apple aveva richiesto una profonda revisione delle sue linee guida per poter accordare la riabilitazione su App Store.
Parler: nuove linee guida insufficienti per ritorno su App Store
Adesso Apple prolunga l'inibizione, secondo quanto riportano i media americani. Le nuove linee guida intraprese da Parler sarebbero state considerate insufficienti da Apple nell'ottica del rispetto delle regole vigenti su App Store. "Non c’è posto per i contenuti di odio, razzismo e discriminazione sull’App Store” avrebbe comunicato Apple a Parler, secondo quanto riferisce Bloomberg.
L'app che promuove la "libertà di parola" non ha ancora reagito all'ultima decisione di Apple ed è alla ricerca di una strada da percorrere dopo essere stata cacciata dagli app store di Apple e Google e tagliata fuori da Amazon Web Services. Il sito web di Parler è ora di nuovo attivo e funzionante, ma il suo futuro rimane incerto. Il CEO John Matze è stato licenziato a febbraio e altri sette membri dello staff, inclusi tutti gli sviluppatori dell'app per iOS, non lavorano più per l'azienda.
Un nuovo social media chiamato Vocl
Alla luce del mancato impeachment a Trump, del seguito ancora importante che ha l'ex-presidente e delle istanze che porta avanti, la destra Usa ha però l'esigenza di raccogliersi all'interno di un altro social. Sulla scia di queste tendenze, Mike Lindell, il Ceo di MyPillow grande sostenitore di Donald Trump, ha annunciato di voler lanciare un nuovo social media chiamato Vocl.
Lo ha definito come una via di mezzo tra Youtube e Twitter e diverso dalle altre piattaforme conservatrici come Parler. "Si potrà parlare senza dovere camminare sui gusci d’uovo” ha detto Lindell. Che con l'azienda che ha fondato nel 2009 ha venduto più di 40 milioni di cuscini, primariamente servendosi degli spot pubblicitari in TV.
Durante le convulse fasi post-elettorali dello scorso novembre, Lindell era stato nell'occhio del ciclone per aver appoggiato le accuse infondate di brogli elettorali dell'ex-presidente. Per questo motivo è stato citato in causa da Dominion Voting Systems, l'azienda che fornisce le macchine elettorali. Lindell ha reagito con una denuncia di interferenza elettorale contro Dominion.
8 Commenti
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Come se le altre piattaforme non li ospitassero
Quello che non si riesce a capire è che non puoi (almeno per il momento) bannare un pensiero. Però puoi nasconderlo agli occhi di tutti, ad esempio chiudendo alcuni o tutti i social.
Quelle idee moriranno? No, ma non vengono esposte in "piazza". Del resto questo è esattamente quello che succedeva prima dell'avvento dei social.
L'unico modo per responsabilizzare le persone su Internet è collegare le loro identità reali (ti vuoi registrare a Facebook? Benissimo, mi mandi un documento d'identità
Ma è proprio quello che si vuole evitare e che consente l'anonimato (per modo di dire).
D'altra parte come disse uno dei miei prof, esiste anche il diritto alla privacy inversa: ho il diritto a NON sapere come la pensi (si riferiva alla gente in Metro che sparla dei cazzi propri ad alto volume, ma si può applicare benissimo al contesto).
Una cosa e' bannare chi scrive della sua idolatria verso un pagliaccio arancione, una cosa e' bannare chi scrive di volerti uccidere: uno dei due e' un fenomeno temporaneo, l'altro rischia di fomentare folle all'assalto con morti e feriti da entrambe le parti; ma in tribunale diranno che stava scherzando.
Il tuo professore ha ragione, ma non vedo come si applichi a questo caso: io non amo certi giornali e per questo non li compro, ma non vieto che qualcun altro li possa leggere - lo stesso per Facebook o Reddit; basta non iscriversi al gruppo del pagliaccio, e sei a posto. Il problema sorge quando nel gruppo del pagliaccio iniziano a parlare di uccisioni e sbudellamenti del prossimo; alla fine qualcuno si fa male.
Censura delle aziende? no: se qualcuno inizia ad urlare "c'e' una bomba al nel cinema", nel parapiglia della fuga qualcuno puo' farsi male per davvero, anche se "stava scherzando"; e viene chiamato a rendere dell'articolo 658 del Codice Penale. Se qualcuno si fa male davvero, allora il problema colpisce il ventilatore ... e magari anche i responsabili della sicurezza del cinema vengono coinvolti.
Apple/Google/Amazon - non voglio avere niente a che fare con la violenza: non e' una questione di colore politico, e' una questione di soldi: perche' rischiare una querela come parte coinvolta?
Facebook secondo me e' molto borderline, la sua strategia per non essere coinvolta e' non fare niente, o fare solo il minimo per scena.
Facebook secondo me e' molto borderline, la sua strategia per non essere coinvolta e' non fare niente, o fare solo il minimo per scena.
No, è proprio una questione di colore politico. Movimenti tipo Antifa o BLM che hanno letteralmente messo a ferro e fuoco intere città non hanno visto neanche il 10% dei ban di chi ha anche solamente postato le proprie opinioni sul perché secondo lui ci sono stati i brogli nelle elezioni USA. E porsi il dubbio su qualcosa non porta automaticamente ad assaltare Capitol Hill.
Per il resto è il solito plot: quelli di destra si indignano per la presunta censura, quando i loro social network sono bloccati per i messaggi di razzismo, odio sociale et similia.
Ma siccome sono i cavalli di battaglia sulla quale la destra fonda il suo consenso, vorrebbero che fosse concessa loro la libertà di veicolare tali messaggi.
Cosa chiaramente incompatibile coi termini di servizi di aziende come Apple, Google, ecc., come pure con la democrazia, la civiltà, e perfino le leggi...
Che poi non vedo quale sia il problema: proprio la destra i soldi per creare proprie infrastrutture, dispositivi, e servizi li ha. Che li tirino fuori e creino il ghetto in cui autoconfinarsi, peraltro a beneficio anche e soprattutto di chi non vuol leggere le loro idiozie.
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