Ad-blocker rimosso da App Store, sensi di colpa per il troppo successo

Peace è stata l'applicazione più popolare su App Store per pochissime ore, ma il troppo successo ha "costretto" lo sviluppatore a rimuoverla per sensi di colpa
di Nino Grasso pubblicata il 21 Settembre 2015, alle 14:41 nel canale AppleAppleiPhone
Utilizzare un ad-blocker, un'estensione del browser per impedire la riproduzione di contenuti pubblicitari o simili, può essere considerata come una cosa moralmente sbagliata? Sembrerebbe di sì secondo Marco Arment, celebre sviluppatore alla base di Tumblr e Instapaper, che ha deciso di eliminare il suo nuovo Peace su App Store dopo aver riscosso un incredibile successo di pubblico e commerciale. L'app era diventata la prima dello store statunitense ed era rimasta in prima posizione per 36 ore.
Il motivo? Peace è un content blocker, e blocca anche i banner pubblicitari. Anche se Arment sostiene che gli ad blocker siano una necessità, questi colpiscono "molti che non lo meritano". Insomma, bloccando indiscriminatamente la riproduzione dei banner si danneggiano soprattutto gli introiti dei piccoli publisher che senza pubblicità non hanno molti altri modi per venire pagati. Senza banner non c'è fatturato, e senza fatturato non è possibile gestire né il personale addetto alla produzione dei testi, né la manutenzione necessaria per le infrastrutture.
"Aver raggiunto tutto questo successo con Peace non mi fa sentire bene", scrive sul suo blog lo sviluppatore dell'applicazione per iOS. "Anche se gli Ad blocker danno dei vantaggi indiscutibili per un sacco di utenti, di contro danneggiano altre persone tra cui moltissime che non lo meritano. Sul blocco dei contenuti c'è una sorta di guerra che danneggia entrambe le parti chiamate in causa. E come tale dovrebbe essere evitata quando possibile; e se non è possibile dovrebbe essere trattata con rispetto, non celebrata".
"Ed è per questo che mi sto ritirando dal mercato". Non deve essere stata una decisione semplice quella di Arment, soprattutto considerando il grandissimo successo che stanno riscuotendo le app per il blocco dei contenuti. La funzionalità è stata permessa da Apple con il suo nuovo iOS 9, creando quindi un "nuovo" florido mercato a cui Arment non vuole partecipare. Una decisione difficile anche considerando che la gente è disposta a pagare per non "pagare" i servizi del web. Peace costava 2,99 dollari, a differenza di molte altre soluzioni proposte ad un prezzo inferiore o addirittura gratuitamente.
Arment ha pubblicato anche un link per seguire una guida (in inglese) con la procedura per ottenere il rimborso dei soldi spesi su App Store. L'applicazione continuerà comunque a funzionare, ma non verrà supportata in futuro e sarà probabilmente destinata all'oblio in pochi anni.
29 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infohmm chissà come mai non mi convince affatto
Infatti per una Lamborghini ci vogiono un sacco di sensi di colpa..
Va beh.
Sia come sia morto uno ne nasceranno trenta a prendere il suo posto..
Da una parte chi vive di internet ha bisogno della pubblicità perchè lavorare gratis non ti sfama di certo, dall' altra è vero che filmati che partono da soli link nascosti ovunque che aprono pop up ecc.. ecc.. sono un' enorme rottura di palle.
Condivido il pensiero di FirePrince, preferisco pagare un abbonamento che farmi spaccare le palle dalla pubblicità.
Ma oramai sono diventati praticamente obbligatori.
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Ma non pubblicità come queste:
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