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La Francia dei campioni nazionali blocca l'Enel
Tensioni Italia-Francia sul caso Enel
Richieste di intervento all'Ue dopo lo stop nella conquista di Suez-Electrabel. Non escluse misure di ritorsione o di difesa ROMA - Il governo è intenzionato a chiedere l’intervento dell’Unione Europea sulla Francia, accusata di protezionismo per gli ostacoli posti all’Enel, ma non esclude, a priori, misure di ritorsione o di difesa. «Se Bruxelles c’è, batta un colpo, la Commissione deve essere in grado di far rispettare le regole», ha detto il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola, che nei prossimi giorni convocherà tutte le imprese italiane del settore per elaborare un nuovo piano italiano per l’energia. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha contattato il collega francese e quello belga per esprimere loro l’irritazione del governo italiano, e da oggi inizierà a valutare le possibili contromisure. L'OFFENSIVA TREMONTI - Benché indispettito dall’atteggiamento francese, e spronato da gran parte della maggioranza alla reazione immediata, il ministro Tremonti non vuole comunque farsi prendere la mano. Al collega francese Thierry Breton, con cui ha parlato al telefono nei giorni scorsi, ha espresso senza mezzi termini la profonda delusione dell’esecutivo. Ricordandogli come l’atteggiamento del governo italiano nel caso dell’offerta di Bnp-Paribas sulla Banca Nazionale del Lavoro sia stato profondamente diverso. Poi il ministro dell’Economia, cui non è andata giù la scelta di campo immediata a fianco dei francesi, si è fatto sentire anche con il suo collega belga. Chiarito a Parigi e a Bruxelles che non sarebbe rimasto con le mani in mano, Tremonti ha convocato per oggi i suoi più stretti collaboratori e gli esperti del ministero dell’Economia per studiare nei minimi dettagli tutto il dossier relativo a Suez. I piani dell’Enel e, soprattutto, la reazione del governo francese. Tempi, dichiarazioni, rassegne stampa. «E’ la prima cosa che dobbiamo fare» ha detto ai suoi. «Poi possiamo pensare alla reazione, gli strumenti di certo non mancano» ha fatto sapere il ministro dell’Economia. SCAJOLA A BRUXELLES - Per il ministro delle Attività produttive, che ha annullato l’incontro previsto per oggi col suo collega francese, la mossa di Parigi contro l’Enel è di fatto un intervento pubblico. «Il governo possiede l’80% di Gaz de France e quindi vuol dire che sta usando risorse pubbliche per ostacolare un’operazione di mercato». Di fronte a tutto ciò Bruxelles deve battere un colpo. Scajola sottolinea che la decisione francese è un «segnale insopportabile» e ricorda che la «logica dell’introduzione dell’euro era proprio quella di consentire un sistema integrato, nell’interesse dei cittadini, perché più concorrenza vuol dire prezzi più bassi, con le imprese che investono più in ricerca». LA RAPPRESAGLIA - Scajola non vuole entrare nel merito («Anche perché potremmo parlare di società quotate, e poi perché siamo sotto elezioni»), ma ricorda che per metà marzo aveva chiesto a suo tempo un consiglio europeo per discutere di energia sull’onda dell’emergenza gas. «L’Italia dovrà approfittare di quel vertice per coinvolgere tutti gli altri Paesi sul comportamento della Francia». «Perché deve essere chiaro - osserva ancora il ministro - che se tutti fanno come Parigi, l’Europa affonda». IL PRECEDENTE DI LETTA - Da oggi, dunque, Scajola e Tremonti inizieranno a valutare i margini di intervento. Poi, eventualmente, scatteranno le contromisure. Anche se il governo è dimissionario e le Camere sciolte, anche se il centrosinistra sostiene che sia una «stupidaggine». «Dev’essere un caso di omonimia - ripeteva ieri il ministro dell’Economia - oppure il Letta che oggi parla di stupidaggine era lo stesso Letta che, alla fine della scorsa legislatura, con governo dimissionario e Camere sciolte, fece il decreto imponendo il tetto del 2% al diritto di voto di Edf nella Edison?». __________________
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We are the flame and darkness fears us ! Ultima modifica di zerothehero : 27-02-2006 alle 19:39. |
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e: «La fusione Gdf-Suez sembra regolare»
Per ora «non ho alcun indizio di una violazione delle norme sulla libera circolazione dei capitali, ma aspettiamo dettagli» BRUXELLES - Per il momento «non vi sono indizi» che le regole del mercato interno siano violate dall'operazione Gaz de France-Suez. È il commento di Johannes Laitenberger, portavoce del presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, sul matrimonio tra i due colossi francesi dell'energia che ha di fatto stoppato l'acquisizione di Suez da parte dell'Enel. Un matriomonio bollato come forma illecita di protezionismo da destra e da sinistra, e messo sotto accusa nello stesso Belgio. E mentre il governo italiano si dice pronto a dare battaglia in sede europea, da Bruxelles si apprende che «al momento non si hanno indizi di una violazione delle norme sulla libera circolazione dei capitali», come ha dichiarato lo stesso portavoce. Che ha precisato: «Non abbiamo ancora una notifica formale, non conosciamo i dettagli dell'operazione» e per questo «continueremo a monitorare». In effetti, ha spiegato ancora il portavoce, vi è anche un «questione politica». «Il commissario - ha infatti spiegato Drewes- è convinto che bisogna osservare con attenzione gli sviluppi in Europa soprattutto sul fronte delle fusioni transfrontaliere e di campi come l'energia». Perché, ha proseguito, «se si crede nel libero mercato interno ogni sviluppo in cui sorgono grandi colossi deve essere monitorato e analizzato con attenzione» per valutare «se ciò costituisca o meno un vantaggio per il mercato interno». Secondo Drewes in effetti il commissario è molto attento al fatto che sia rispettato oltre alla lettera, anche «lo spirito della legge». «VIOLATO SPIRITO UE, NON LEGGE» - Oliver Drewes, portavoce del commissario Ue al Mercato interno Charlie McCreevy, ha detto di ritenere che «l'intervento della Francia rispetti la legge, ma non lo spirito del mercato interno europeo». Drewes ha aggiunto che «formalmente non c'è alcuna legge europea che impedisca a una società controllata dallo Stato di acquisirne un'altra, ma che questo non sembra particolarmente corretto, soprattutto se fatto con l'obiettivo di impedire una fusione transfrontaliera». 27 febbraio 2006
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Caso Gdf-Suez: Berlusconi, «l'Ue intervenga»
Il premier sulla vicenda della mancata opa da parte di Enel su Suez stoppata dal governo francese: l'Europa deve intervenire ROMA - Una richiesta d'intervento. Nella vicenda Enel, l'Europa deve intervenire. Lo ha detto a Milano il premier Silvio Berlusconi che, rispondendo a chi gli chiedeva un'opinione a riguardo, ha risposto: «Assolutamente sì». Il premier Silvio Belusconi (Ap) Il premier Silvio Belusconi (Ap) «Scajola e Tremonti stanno facendo ciò che è necessario fare» ha aggiunto Berlusconi a chi gli chiedeva se il governo stesse agendo sulla vicenda Enel. La querelle tra Parigi e Roma è nata dopo lo stop imposto dai francesi ad una opa sulla società francese Suez che verrà invece inglobata dal colosso pubblico transalpino Gas De France. TREMONTI MARTEDI' A BRUXELLES - Il dossier Enel e la decisione francese di blindare la società Suez realizzando una fusione con Gas de France sarà al centro di una missione di due giorni che il ministro dell' Economia Giulio Tremonti farà da domani a Bruxelles. Tremonti incontrerà nel pomeriggio di martedì il commissario alla concorrenza Neelie Kroes e mercoledì il responsabile del mercato interno Charlie Mccrevy. PARIGI, REGOLE CHIARE - «Le regole del gioco sono chiare per tutti. Ci sono due società che decidono e che scelgono. Non ci sono imbrogli. È il sistema di mercato ed è il mercato che decide». Così il ministro degli Esteri francese, Philippe Douste-Blazy, ha risposto ad una domanda sull' unione tra Gaz de France e Suez, questo pomeriggio, a margine dei lavori del Consiglio dei ministri dell' Unione Europea. AMIAMO LA VITTORIA - «In Francia come altrove amiamo la vittoria, la conquista dei mercati: non ci si può aspettare che uomini politici francesi si dispiacciano per la fusione di due grandi gruppi nazionali» ha aggiunto il ministro degli Esteri transalpino. «Il riavvicinamento tra Gdf e Suez -ha affermato il ministro- era nei progetti da molti mesi. Questo riavvicinamento, inoltre, non mette assolutamente in causa l'interesse dei partner europei a lavorare insieme nel settore dell'energia: diverse imprese italiane sono del resto giá molto attive in Francia». corriere.it
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"L'uomo Italiano è rimasto l'unico a "vestirsi" veramente. Non ha paura di mostrarsi vanitoso, non si vergogna a profumarsi né a pettinarsi in una certa maniera. (Tom Ford) רק אלוהים ישפוט אותי |
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Iscritto dal: Feb 2002
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Prodi interviene sul caso Enel-Suez: «Quello che è successo in questi giorni dimostra mancanza di reciprocità»
ROMA - «Non è possibile avere in Europa mancanza di reciprocità e quello che è successo in questi giorni dimostra mancanza di reciprocità». Lo dice Romano Prodi parlando della vicenda che ha stoppato la scalata di Suez da parte di Enel. «Non è mica solo un problema di violazioni di legge - ha aggiunto il leader dell'Unione - reciprocità vuol dire leggi che siano rispettose dei diritti di tutti e comportamenti che siano rispettosi dei diritti di tutti i paesi. Non c'è mica solo al violazione di legge...». Anzi, su un eventuale violazione- puntualizza il leader dell'Unione- «non mi pronuncio perchè non è la mia funzione, ma non è possibile avere sempre una situazione in cui un paese sia oggetto di acquisizioni e l'altro invece protagonista di acquisizioni». Secondo il leader dell'Unione poi da parte del governo «c'è stata un'assoluta mancanza di strategia. Non c'è stata inoltre una politica nè verso le imprese nè verso i paesi europei amici». E quanto alle spinte nazionaliste rilanciate dalla Lega, «se vogliamo il suicidio globale- taglia corto il Professore- questa è la via giusta».
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
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Dal tg1
De Villepin "non ci sono imbrogli, è il mercato che decide" Certo..i politici francesi non c'entrano nulla.. ...è il mercato
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#8 |
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Iscritto dal: May 2001
Città: Milano Tokyo , purtroppo Utente con le palle fracassate
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come sempre non contiamo nulla
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Kotoshi mo yoroshiku onegai-itashimasu |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2000
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Non è una questione di "peso", ma qua alcuni paesi appoggiano la UE solo quando gli fa comodo...
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Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
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quoto, la francia ultranazionalista vuole solo ed esclusivamente espandersi ai danni degli altri paesi, sarà il caso di prendere provvedimenti seri anche se vanno in disaccordo con l' ue |
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#11 |
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Iscritto dal: Dec 2002
Città: AnTuDo ---------- Messaggi Totali: 10196
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Non e' la prima volta che lo fa, dico la francia; anni fa' ci fu una roba simile, perche edf(l enelf Francese) voleva aquistare insieme a fiat, un altra societa'(non ricordo bene il nome), anche allora si alzo' la domanda, se fosse stato lecito che i francesi aprofittasero, delle privatizzazioni di paesi esteri, e non il contrario, visto che edf era, ed e', a forte partecipazione statale
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“ Fiat iustitia, et pereat mundus”-המעז מנצח -
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#12 | |
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Iscritto dal: Mar 2001
Città: paris again...
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noi o altri non cambia nulla: è la Francia baby... ed hanno perfettamente ragione (dal loro punto di vista ovviamente)
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#13 |
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Iscritto dal: Oct 2001
Città: Lazio Età: 52 ex mod
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Enel: il Belgio contro fusione tra Suez e Gaz de France
BRUXELLES (Belgio) - Oltre alla Commissione Europea, Enel potrebbe trovare a Bruxelles un altro alleato nella battaglia per conquistare la societa' francese Suez. Consumatori, sindacati e giornali belgi si oppongono con forza alla fusione annunciata fra la stessa Suez e Gaz de France, decisa per reagire al tentativo di acquisizione che Enel stava gia' preparando. Il nodo e' la societa' energetica belga Electrabel, controllata proprio da Suez. Lavoratori e consumatori temono la colonizzazione francese, tanto piu' che il governo di Parigi manterra' la maggioranza nella nuova societa', mentre l'autorita' di regolamentazione dell'energia in Belgio, il Vreg, paventa la fine della concorrenza perche' tutta la produzione tornerebbe ancora una volta tra le mani di un solo operatore. Al termine della fusione, la nuova entita' controllera' piu' del 96% della fornitura di gas nella regione fiamminga e il 90% della fornitura di elettricita'. Alle quote di Electrabel nell'elettricita' sia aggiungeranno quelle del secondo operatore belga, Spe, controllato al 51% da Gdf insieme al britannico Centrica. (Agr) (Corriere della Sera)
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Siamo tutti europeisti solo quando ci fa comodo. Sarebbe auspicabile che la UE intervenisse in maniera più decisa su questi argomenti. |
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#15 | |
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Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
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I francesi sono tra i più protezionisti in europa.
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Città: Pavia.. a volte Milano o Como...talora Buccinasco! Firenze fino al 15/7
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sinceramente spero che, per il bene stesso della UE, l'Italia faccia la voce non grossa ma grossissima, vorrei vedere delle incazzature solenni da parte di tutti.
i francesi sono amici ma hanno sbagliato e devono pagare (un prezzo "politico", intendo).
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"Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola". (Adolf Hitler) "Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre. se sei al duomo ti tirano il duomo". (cit. un mio amico )
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#19 | |
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#20 | |
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