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#121 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2000
Città: Cagliari
Messaggi: 945
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Paese che vai..... usanza che trovi!!!
Se si va a vivere in giappone....cosa si fà...ci si incazza perchè c'è un budda ogni 100m ????? ![]() In Italia c'è una tradizione, una identità , una religione dominante... il crocifisso ci stà tutto, qual'è il problema???? Ci si deve preoccupare di rendere uno stato "Laico" in stato "aperto" che per ciò che si evince da ciò che leggo dovrebbe essere lo stato di tutti, aperto ad ogni mentalità e corrente di pensiero, ed abitudine e chi + ne ha + ne metta ![]() Il significato di identità nazionale ovvero amor di patria a qualcuno non è chiaro????? Essere atei in Italia significa non avere credo per entità divine superiori, ma pur sempre consapevoli e rispettosi del fatto che si vive in un paese a maggioranza cristiano cattolico, con l'aggiunta dello stato vaticano, non ci credi ??? e chi ti obbliga??? Gli atei in italia sono una minoranza.... e da che mondo e mondo la maggioranza decide per sè...e per gli altri. E poi , cosa sono stè stronzate da giudice fighetto che si vuole fare pubblicità???? Non si va contro una legge dello stato, ed un giudice questo dovrebbe saperlo, e poi il reale motivo del provedimento???? Stato Laico.......qual'è la + grande moschea d'europa?????? Quella di Roma... chi è che fa discriminazione?????? Leggetevi questo anche voi che siete Atei, perchè qui + che di religione si può parlare di amor di patria.... e come sono stati presi a calci nel culo i nazzisti da casa nostra , mi sa che ne ha voglia anche qualcun'altro ![]() http://213.92.16.98/ESW_articolo/0,2393,41783,00.html
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#122 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
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Se c'è del marcio nascosto in qualsiasi direzione, lasciamo che venga fuori e si mostri con evidenza. Non c'è da aver nessun timore se la realtà si manifesa così com'è ![]()
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#123 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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No, Bet, perchè quando il marcio straborda travolge e impasta il tutto.
E, senza offesa per l'autore, il post affrettato che apre questa pagina rende piuttosto bene l'idea di come questa polemica nata sul nulla alla fine faccia venire fuori soltanto pessimi luoghi comuni e chiusure al dialogo.
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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#124 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2002
Città: Londra
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Quote:
Però non si può negare che il concetto di fondo non sia poi tanto errato, ma si sa è facile dare ragione o porgere l'altra guancia agli amici ma non ai nemici... Quote:
In generale comunque non condivido nessun attacco a nessuna confessione religiosa. Per quanto mi riguarda non ce l'ho con la chiesa, anche se credo che dovrebbe intervenire di meno in questioni riguardanti la scuola pubblica.
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Guarda....una medusa!!! |
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#125 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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Quote:
Per intenderci, lui non è di quelli che fanno dei ragionamenti "positivi" degni di uno stato laico. La sua biografia ne è testimonianza. Per quanto riguarda l'ultima affermazione, sviscerarla per bene ci porterebbe OT e a rischio ban... però si può ben dire che non è stata una intromissione indebita della Chiesa a scatenare questo putiferio...
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#126 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2002
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Esempio: se fosse stato un ebreo a chiedere di mettere una mezzuzzah attaccata alla porta d'ingresso e glielo avessero permesso per poi rimuovere quel simbolo...avrebbe avuto o meno diritto di alterarsi? Paese che vai, usanza che trovi va bene ma mica sempre. Un'altro esempio che mi era venuto in mente ieri: se un bambino induista trovandosi di fronte a una bistecca di vacca, chiedesse un piatto d'insalata e gli fosse negato, non avrebbero diritto i genitori di irritarsi? Qualcuno potrebbe obbiettare che qui in italia la mucca non è sacra, allora ti adegui... Però sarebbe comunque un comportamento scorretto. Vabbhe magari possono sembrare paragoni un po' stupidi, ma io fin'ora nelle mie risposte mi sono basata su questo tipo di concetto e credo che molti altri l'abbiano fatto e che non sia dovuto solo a un razzismo di base nei confronti della chiesa cattolica. Sul fatto che non sia stata la chiesa hai ragione, era un discorso ben più generico che nemmeno io voglio approffondire qui.
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#127 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
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mi viene da dire, tu continua a dialogare qui come hai sempre fatto adesso di posto un articolo che mi è piaciuto, poi dimmi che ne pensi (sarà leggermente OT nello specifico, ma il concetto di fondo è attinetissimo) ![]()
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#128 | |
Senior Member
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焦爾焦 |
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#129 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
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E' LUNGO MA SE POTETE LEGGETELO
ROMA – Quello che molti cittadini d’Europa non riescono nemmeno più a balbettare, l’ha detto e l’ha scritto un musulmano: “L’Europa è debitrice verso il cristianesimo: perché, che lo voglia o no, esso le ha dato forma, significato e valori. Rifiutare tutto ciò significa, per l’Europa, negare se stessa”. Il musulmano è Khaled Fouad Allam, algerino di nascita, cittadino italiano dal 1990, professore di islamistica nelle università di Trieste e di Urbino, studioso molto stimato e ascoltato anche in campo ecclesiastico. Sulla prima pagina di “la Repubblica”, che è il più importante quotidiano della sinistra laica che si stampa in Italia, Allam ha pubblicato il 23 settembre una lettera aperta agli europei che suona come una severa lezione a tutti quelli che, negando le radici cristiane dell’Europa, in realtà cancellano se stessi e si chiudono a qualsiasi accoglienza degli altri. Nella sua lettera – riportata più sotto – Allam dà anche un’interpretazione dell’europeismo di Giovanni Paolo II: “Che cosa fa il Santo Padre se non rinnovare costantemente il viaggio di san Francesco verso i sultani del mondo, verso le altre culture e religioni?”. Nei due giorni successivi, il quotidiano della conferenza episcopale italiana, “Avvenire”, ha dato forte rilievo all’articolo di Allam. E l’ha contrapposto a quello che invece capitava proprio in quegli stessi giorni a Strasburgo, nel parlamento d’Europa. Lì, il 24 settembre, un emendamento del Partito popolare europeo mirato a introdurre nella futura costituzione del continente un riconoscimento delle sue radici cristiane è stato respinto con 283 voti contrari, 211 a favore e 15 astensioni. Il 4 ottobre prenderà il via a Roma la conferenza intergovernativa che dovrà varare la nuova costituzione. L’ultima sua bozza si limita a parlare, nel suo preambolo, di “eredità culturali, religiose e umanistiche dell’Europa”. Ecco l’articolo di Allam, uscito su “la Repubblica” del 23 settembre 2003: Io, musulmano nell’Europa cristiana di Khaled Fouad Allam (n.d.r. Docente di Sociologia del mondo musulmano e di Storia e istituzioni dei paesi islamici all'università di Trieste e di Islamistica all'università di Urbino. Si occupa da anni di Islam contemporaneo, di questioni relative all’immigrazione e ai nuovi diritti di cittadinanza. E’ stato esperto presso il Consiglio d'Europa sull'immigrazione e le nuove cittadinanze. E’ editorialista de "La Stampa" e consulente scientifico della Fiera del Libro di Torino. Membro dell'esecutivo nazionale dei Verdi Mentre le preoccupazioni sul declino dell’Europa si fanno sentire sempre più chiaramente – drastico calo demografico e dunque forte invecchiamento della popolazione, stagnazione economica, paralisi politica, divisione fra i popoli europei, scetticismo intellettuale – forse non ci si è chiesti che cosa pensino dell’Europa i nuovi europei, quelli che come me vivono qui anche da oltre vent’anni, e che vi sono approdati per ricostruire la propria esistenza, per sperare in una vita migliore. Educato nell’islam, musulmano, ho lasciato una terra, l’Algeria, che ha generato Sant’Agostino, Albert Camus e uno dei più grandi mistici dell’islam, Sidi Abu Meddin. Ho imparato a vivere in un islam di testimonianza, capace di confrontarsi e di rimettersi in causa nei confronti dell’altro: ed è perciò che la questione delle radici d’Europa interroga il mio essere europeo e musulmano. Le questioni in gioco sono molteplici, complesse, difficili, ma una è essenziale: quella dei fondamenti dell’identità europea. Nell’odierno momento storico esistono gli europei, ma non esiste l’Europa: e il richiamo di Giovanni Paolo II alla questione delle radici cristiane del continente assume un’importanza centrale, e richiede molto più di una semplice lettura storica e culturale. Certo, più d’uno ha contestato un tale approccio: alcuni temono che quel richiamo possa trasformarsi in uno strumento per infrangere i principi della laicità ; altri, appellandosi alla sfera giuridico-costituzionale, affermano che il compito di una costituzione è quello di organizzare i rapporti fra i diversi poteri. Tutti questi argomenti mi sono sempre apparsi deboli: quella in discussione non è infatti una costituzione, ma una convenzione europea, vale a dire un patto che richiede di riconsiderare le ragioni del nostro stare insieme, della nostra condivisione di valori e, infine, di chiederci come uno spazio politico in itinere possa essere considerato anche uno spazio di speranze. La questione posta dal Santo Padre ci porta a riconoscere che il pensiero politico non si riduce a un’expertise contabile, e che è sempre necessario interrogare la politica, purché non la si riduca a strumento di manipolazioni o a cinica espressione del potere; con la domanda sulle radici cristiane, è la politica che ci invita a interpretare, a interrogare dei saperi per capire e costruire, a formulare delle ipotesi. Mi sono chiesto più volte perché il tema delle radici cristiane susciti ancora tante polemiche, mentre la parola “mercato” suona come leit motiv in tutto il testo della convenzione, e come mai ciò non abbia suscitato alcuna riflessione sul rapporto fra mercato e costruzione europea. Certo, a prima vista è possibile dare un’interpretazione esclusivista delle parole “radici cristiane”, ma si tratta di una lettura errata perché non tiene conto del contesto in cui la questione si colloca: quella domanda si situa come prolungamento di venticinque anni di attività del papa sulle vie del pianeta. In realtà, l’insistere di Giovanni Paolo II sulla questione delle radici cristiane d’Europa non deve essere separato dalle sue molteplici iniziative di dialogo: dalla preghiera di Assisi del 1986 al suo incontro con il rabbino Toaff nella sinagoga di Roma, dal suo viaggio in Israele al suo incontro nella moschea di Damasco con il muftì di quella moschea, e prima ancora all’incontro di Casablanca con la gioventù marocchina nel 1985. Tutto ciò ha definito un nuovo sguardo, una nuova lettura del cristianesimo che la storia dei secoli passati aveva impedito. E la costruzione europea, all’orizzonte del XXI secolo, avviene parallelamente al definirsi di questo nuovo cristianesimo che si è emancipato dalla propria storia e che ha interiorizzato la secolarizzazione. In effetti, che cosa fa il Santo Padre se non rinnovare costantemente il viaggio di san Francesco verso i sultani del mondo, verso le altre culture e religioni? Le polemiche sulle radici cristiane d’Europa mettono a nudo le nostre contraddizioni: il rifiuto di ammettere quelle radici è sintomo di un timore, di un blocco interiore nei confronti di tutto ciò che i ragazzi europei, oggi quarantenni, hanno imparato sui banchi di scuola (crociate, guerre di religione, la notte di san Bartolomeo, etc.): ma la storia richiede distanza critica e onestà. Non si può eludere il fatto che le nostre moderne istanze politiche si radicano proprio nel cristianesimo: il diritto e le istituzioni sono frutto dell’elaborazione complessa che questa civiltà ha prodotto, oltre che delle lotte fratricide che l’hanno segnata nei secoli passati. Ma c’è anche qualcosa di più profondo, che ha segnato in modo indelebile questo continente le cui frontiere culturali sono molteplici ma in cui riconosciamo un’unica essenza, che difficilmente si riesce ad elaborare razionalmente in modo univoco ma che è presente nel cuore più profondo dell’essere europeo: la passione per la libertà - ovvero le passioni democratiche – e il sentirsi partecipi di una storia comune, che ha fatto del cristianesimo il punto focale intorno cui l’Europa si è definita. È così che ci si commuove dinanzi a un Cristo di Cimabue o ci si sente incantati dalle Madonne rinascimentali, che ci si sente travolti all’ascolto di un mottetto di Bach o del Requiem di Mozart. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza quel debito. L’Europa è debitrice verso il cristianesimo: perché, che lo voglia o no, esso le ha dato forma, significato e valori. Rifiutare tutto ciò significa, per l’Europa, negare se stessa. La questione delle radici cristiane d’Europa, in un momento in cui tutti parlano di eterogeneità delle culture e di multietnicità, suscita altre problematiche: come accogliere l’altro se si nega se stessi? Come saldare un patto fra le comunità umane se l’Europa rifiuta di riconoscersi? Le radici affondano nella terra, dove incontrano e incontreranno altre radici. Se le radici del cristianesimo affondano nel mondo ebraico e in quello greco, oggi esso incontra l’islam, domani l’Asia e l’Africa. L’incontro è possibile soltanto se si è consapevoli delle proprie radici. Pensare alle radici d’Europa significa pensare ai possibili, a volte inediti, prolungamenti del continente. Oggi l’America, la Cina, l’Africa ci interrogano, ognuna con le proprie radici fatte di dolore e di speranza, mentre in terra d’Europa l’inquietudine ha già preso forma e si sta diffondendo. L’Europa, faccia a faccia con se stessa, è ricca di saperi ma restia ad accettarsi. Ma per me essa rappresenta l’albero d’ulivo che nel Corano, al versetto 35 della Sura della Luce, è “né d’oriente né d’occidente”.
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http://www.cipoo.net Musica corale di pubblico dominio - spartiti-MID-MP3 Chi cerca conferme le trova sempre. (Popper) Ultima modifica di Bet : 28-10-2003 alle 14:16. |
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#130 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2000
Città: Cagliari
Messaggi: 945
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Mah!!! belle parole ma, a mio parere non quelle di un figlio di generazioni di famiglie di abitanti Italia , Francia , Germania ecc...
Pensieri razzionali fin troppo per i miei gusti... gli europei in fin dei conti non esistono, e credo che mai esisteranno, per altro in europa quante lingue si parlano???? già questo mi pare basti, per quanto si adotti l'inglese come lingua ufficiale, ma ufficiale de che??? Io vivo in Italia e di questo paese mi interesso, lo stesso fa un tedesco a casa sua e lo stesso fa un inglese(che manco ha aderito alla comunità)........ ![]()
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#131 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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Quote:
Il pensiero laico infatti impone che "a nessuno si impedisca di credere" (dove credere è rivolto a qualsiasi sistema di valori). Il pensiero laico può essere SOLO positivo in quanto ritiene che vi sia, scusate il gioco di parole, valore nei valori. Allora, con tutti i suoi limiti, la scuola pubblica italiana non lede strutturalmente questo principio. Detto questo, la giurisprudenza di un paese laico NON PUO' prevedere il principio della rappresaglia (ne consegue di logica). Quando la giurisprudenza italiana ha accolto la richiesta di Mr. Smith di fare esporre in un locale statale un simbolo religioso, ha sostanzialmente applicato un principio laico... Ma non vi è più nulla di laico nell'azione successiva che sembra una punizione, veramente, da vecchia insegnante rimbambita (visto che alcuni parlottavano, TUTTI saltate l'intervallo). Per punire la scarsa tolleranza di degne controparti del signor Smith, è stata applicata una sanzione priva di discrimine, la risposta non è nè proporzionale nè adeguata.
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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#132 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2000
Città: Cagliari
Messaggi: 945
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Quindi...... nella scuola laica per esempio, l'anarchico può predicare????? tanto non ci sono obblighi!!??!!! mente aperta pensiero a 360°, ma fatemi il piacere..... se non avessimo insegnanti di parte di sinistra non capiremmo mai cos'è e com'è veramente la sinistra altrettanto per quelli di destra, questo esempio vale per tutto credo .
Nelle nostre scuole nell'ora di religione non si fa catechismo ![]() si fa teologia, si parla di tutte le religioni e di cosa siano e a cosa servano ![]() Negli stati islamici si fa altrettanto??? ![]() portatemi esempi e mi sto zitto a vita ![]()
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H97 Pro Gamer I5 4460@3.2 RAMPAGE FORMULA - Q9550@3.6 P4P800-E Deluxe - P4E@3.4 Ultima modifica di andrewxx : 28-10-2003 alle 14:38. |
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#133 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2000
Città: Salerno
Messaggi: 416
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Ripeto, per me le radici cristiane della nostra cultura sono talmente evidenti che non è necessario sottolinearle esplicitamente.
Le costituzioni, le leggi, le consuetudini, il "comune sentire" in tutta Europa sono figli e frutto dei valori cristiani, ne sono pervasi. Richiamarle esplicitamente nella costituzione europea, o evidenziarle per mezzo di un simbolo religioso come il crocifisso in un'aula scolastica, sono, a mio parere, delle sottolineature superflue.
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Detesto questa faccina ![]() |
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#134 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2000
Città: Cagliari
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#135 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2000
Città: di origine, di nascita, di residenza, di domicilio, di lavoro: Roma...però nel cuore c'è solo l'INTER!
Messaggi: 9601
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28/10/2003 15:26
Campobasso, 28 ott. - (Adnkronos) - Il valore simbolico e culturale del crocifisso sara' inserito anche nel testo del nuovo statuto regionale del Molise. Lo ha annunciato il presidente della Commissione per l'Autoriforma, Pino Gallo (Udc), riallanciandosi alle polemiche scatenate dalla sentenza che intima la rimozione del simbolo cristiano dalla classe di una scuola elementare di Ofena, in Abruzzo. (Acb/Rs/Adnkronos) |
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#136 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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Posso dire che l'analisi del Dott. Allam è fallata di brutto.
Ribattere passo passo a ogni asserzione mi prenderebbe molto tempo e concentrazione. Mi limito a dire che, se si vogliono riconoscere radici, allora bisogna riconoscerle tutte, soprattutto avendo rispetto appunto per i laici, che non sono una sorta di entità "negativa" in Europa (ovvero tutti coloro che non sono cristiani, possiamo dirli laici, per comodità di catalogazione) ma sono figli ed eredi di una cultura che affonda le sue radici ANCHE nella religione ma che, sarebbe opportuno ricordarlo, se avesse dovuto trarre il suo nutrimento solo da tale terreno, sarebbe avvizzita. Se c'è qualcosa che qualifica o radica l'Europa, e in questo mi oppongo anche al paesecentrismo di andrewxx, è il fatto di non essere una quercia con radici piantate in un terreno solido, ma piuttosto un'edera che si è ramificata è ha attinto (anche in negativo) ovunque i suoi peduncoli si posassero... essendo insufficiente il suo terreno di nascita. Ellenismo, filosofia orientale, musica gitana, matematica araba, cartografia nordafricana, giurisprudenza latina, ingegneria egizia... davvero ignoriamo tutto e piazziamo UNA radice. Non io.
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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#137 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
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#138 | |
Junior Member
Iscritto dal: Sep 2002
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Re: Re: Re: Sentenza sul Crocefisso in classe
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#139 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2000
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Re: Re: Re: Re: Sentenza sul Crocefisso in classe
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#140 | |
Senior Member
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Sentenza sul Crocefisso in classe
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«Sono cristiano con Copernico, Descartes, Newton, Leibniz, Pascal, Eulero, Gerdil, con tutti i grandi astronomi e fisici del passato. E se mi si chiedessero le mie ragioni sarei felice di esporle» (Cauchy) /// I shall fear no evil, for Thou art with me ![]() ![]() |
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