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#101 | |
Member
Iscritto dal: Oct 2003
Città: Trani (BA)
Messaggi: 54
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Ci si allontana sempre più dal valutare semplicemente la singola performance, prendendo in considerazione fattori assurdi: valutare domande da settimana enigmistica, aggiungere il voto del liceo, moltiplicare per un coefficiente ottenuto dal numero di scarpa, dividere per l'età del primo rapporto, moltimplicare per l'isee, ... Ora lo scopo della scuola superiore non sarà più la preparazione, ma il regalare medie altissime. ![]()
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The rats will feast
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#102 | |
Junior Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 0
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Qualcuno troverà il modo di comprare anche quelle. |
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#103 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2005
Città: prov di NA
Messaggi: 888
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dev'essere passato un clone da queste parti ![]() ora non ricordo la discussione precisamente...ma al massimo avro' sostenuto che se uno "studia" passa sia esami di ammissione che esami di profitto....nonostante ci siano ovviamente raccomandati certo!...se studia........... |
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#104 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2005
Città: prov di NA
Messaggi: 888
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trovo piu' giusto che vi siano PIU' domande di cultura generale (e logica) (cultura generale nel senso di cultura generale...non "qual e' la superficie della svezia?") che domande di biologia sulla riproduzione dell'alga abissale dell'antartide queste cose si impareranno poi durante gli anni di universita' ps: (che poi oggi come oggi si impara piu' durante il mese di tirocinio dal medico di base che in 6 anni di medicina) |
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#105 | |
Member
Iscritto dal: Oct 2003
Città: Trani (BA)
Messaggi: 54
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Quote:
Sono favorevole alla valutazione della cultura generale scientifica e non scientifica, per misurare in qualche modo l'interesse verso un certo tipo di notizie storiche e di attualità, la voglia di informarsi (quindi, come giustamente dicevi tu, niente domande da "chi vuol essere miliardario"). Mi sembra però giusto che la cultura generale non debba avere più peso di biologia o di chimica. Per quanto riguarda le domande di biologia a me sembravano abbastanza normali e fattibili, se non ricordo male riguardano più che altro la biologia della cellula, qualche cavolata di anatomia, qualche concetto elementare di genetica e cose del genere.
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The rats will feast
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#106 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2006
Città: Looking for a place to call home
Messaggi: 5325
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Io mi chiedo: che senso ha rendere molte facoltà a numero chiuso (giusto, se il tutto viene gestito in modo corretto) se poi alla fine crei mini-facoltà ovunque, anche in paesi di 10,000 abitanti?
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A.L.M. @ HWBOT | Personal PC: Asus N56VZ | Work PC: Lenovo Thinkpad T420 (Core i5 2520M, 4GB ram, 320GB 7200rpm) | Mobile device: iPhone 4S Work It Harder, Make It Better, Do It Faster, Makes Us Stronger, More Than Ever Hour After Hour Work Is Never Over |
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#107 |
Junior Member
Iscritto dal: Mar 2007
Messaggi: 0
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FONTE :
http://www.ilmessaggero.it/articolo_...pl=N&desc_sez= Medicina: ritarda bando per specializzazione ROMA (13 settembre) – Dallo scorso luglio, 400 medici apettano il bando di concorso per entrare nelle scuole di specializzazione post laurea. Il ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, aveva, infatti, promesso che il concorso si sarebbe tenuto entro novembre. Da quando è entrato in vigore il decreto Moratti, è necessario aver ottenuto già l'abilitazione alla professione prima di fare il test d'ammissione alle scuole di specializzazione. Prima, invece, bastava abilitarsi entro la data d'iscrizione. La polemica risale alla passata primavera, perché il ministero dell'Università aveva pubblicato il bando di concorso lo scorso 3 maggio, con otto mesi di ritardo, mentre aveva fissato l'esame di Stato per il 17 luglio 2007. I neomedici, laureati tra dicembre 2006 e marzo 2007, non hanno quindi potuto partecipare alla selezione perché non ancora abilitati. Gli interessati hanno fatto ricorso al Tar del Lazio per ottenere la sospensione del decreto Moratti e l'ammissione al concorso. Il ricorso l'hanno vinto e hanno potuto così partecipare al test d'ingresso per le scuole di specializzazione. A fine agosto, però, il ministero dell'Università ha annullato le prove di coloro che non avevano l'abilitazione alla professione. Ora si aspetta il nuovo bando ################### FONTE : http://www.iltempo.it/approfondiment...spx?id=1278974 Le critiche da Alleanza nazionale «Mussi ha dimostrato una grande superficialità Che succede se gli esclusi fanno ricorso in massa?» IL gruppo di An ha presentato una mozione per chiedere al governo di assumere «urgenti iniziative volte a disciplinare la questione relativa all'iscrizione negli atenei italiani». Si chiede inoltre «di valutare la possibilità di un sistema che attribuisca maggior valore ai curricula dei candidati e che preveda temi a risposta breve in luogo dei test a risposta multipla attualmente in vigore». Secondo An Mussi con l’annullamento delle prove di Catanzaro e Bari «ha dimostrato una grandissima superficialità». «Cosa succederebbe - si è chiesto il sen. Tofani- in caso di un ricorso al Tar?» Il sen. Giuseppe Valditara ha chiesto «quali provvedimenti abbia intrapreso il ministro contro quei consulenti, di nomina peraltro ministeriale, che hanno compilato i test con gli errori». giovedì 13 settembre 2007 ################## FONTE : http://www.iltempo.it/approfondiment...spx?id=1278966 La scure di Mussi s’abbatte solo in Calabria: «Via gli studenti coinvolti nell’inchiesta pugliese» di NATALIA POGGI «NON avrò pace finchè non vedrò cacciati dall’Università quei professori che hanno organizzato la truffa»: è furibondo il ministro Fabio Mussi dopo gli scandali scoperti sui test d’ammissione per le facoltà a numero chiuso che fanno traballare la già precaria credibilità del sistema universitario italiano. Mussi ha deciso di annullare i test di ammissione dell’ateneo di Catanzaro dopo le irregolarità emerse (e confermate) nei giorni scorsi. A Bari, per ora, sono stati esclusi dai test gli studenti coinvolti nell'inchiesta giudiziaria. Ma l’anatema del ministro promette battaglia. Alla vigilia i diretti interessati temevano che venissero annullati gli esami a livello nazionale. Mussi non era d’accordo: «Il ministro non ha questo potere che invece è dei rettori». Inoltre questa ipotesi avrebbe voluto dire «violare il diritto di chi aveva fatto gli esami regolarmente». Invece l’intento di Mussi è un altro: colpire gli abusi. Il rettore di Catanzaro Francesco Saverio Costanzo prende atto: «A questo punto non possiamo che agire di conseguenza. Del resto quando abbiamo segnalato al ministro ed all'autorità giudiziaria le irregolarità che abbiamo riscontrato (furono trovati aperti e manomessi dei plichi dei test per Medicina e Veterinaria) lo abbiamo fatto nel segno della trasparenza e della legalità». Tutto da rifare per migliaia di studenti: a disposizione ci sono ancora: 70 posti per medicina, 10 per odontoiatria e 22 per veterinaria. Per quanto riguarda l’inchiesta sui test-beffa per accedere al numero chiuso all’università di Bari oltre agli studenti, nelle indagini dirette dalla procura barese sono indagate sette persone che avrebbero messo in piedi la truffa. Sono il prof. Maurizio Procaccini, direttore dell'Istituto di Scienze odontostomatologiche, il ginecologo Giuseppe Varcaccio, consigliere comunale di An a Bari, che aveva un figlio che partecipava ai test; Marcantonio Pollice, il figlio Giulio e sua moglie Paola Favaretto, titolari di una società che preparava gli studenti ai test; l'esperto di informatica Francesco Avellis, ed Emanuele Valenzano, papà di una studentessa che partecipava ai test. Mente della truffa sarebbe Pollice, medico in pensione che organizzava un corso di preparazione al test pagato dagli studenti sino a 7.000-8.000 euro: essi sapevano però di potere contare, durante la prova, su un aiuto organizzato. In caso di ammissione alla facoltà scelta, il candidato doveva versare una quota quattro volte più grande dell’iniziale. Il giorno dell'esame, i candidati dovevano essere in camicia bianca e pantaloni neri per essere riconoscibili. Arrivavano con due telefonini, uno lo consegnavano, l'altro era nascosto in tasca e serviva a ricevere i dati con il bluetooth. Per quanto riguarda l’università di Messina, Mussi ha parlato di una «sospetta anomalia statistica. Quando c'è una sola università in cui il punteggio di 70 o 60 supera la metà di tutti i 60/70 ottenuti su scala nazionale sospetto qualcosa. Per questo invierò gli atti alla Procura di Messina affinchè verifichi». Il ministro Mussi ha pure annunciato anche che ha in mente di ridurre «ulteriormente i corsi di laurea a numero chiuso. In futuro le università che vorranno disporre l'accesso programmato dovranno richiedere l'autorizzazione». In cantiere anche «lo studio per un sistema di garanzie della riservatezza dei dati prima dell'apertura delle prove». [email protected] giovedì 13 settembre 2007 ##################### FONTE : http://www.ilmessaggero.it/ANSAviewn..._113142253.txt 13-09-2007 20:56 Universita': test, Gdf acquisisce documentazione Messina (ANSA) - ROMA, 13 SET - La Gdf ha acquisito dall'Universita' di Messina tutta la documentazione del concorso, comprese le generalita' degli addetti alla sicurezza. Lo confermano fonti della polizia tributaria delle Fiamme Gialle a Messina all'ANSA, precisando pero' che i test non sono ancora stati sequestrati. L'indagine e' stata aperta dopo la denuncia di un candidato escluso che avrebbe segnalato qualcosa di anomalo nello svolgimento dei test. Al momento non ci sarebbero indagati, ne' ipotesi di reato. ##################### FONTE : http://www.ilmessaggero.it/articolo....=HOME_INITALIA Messina, la Finanza acquisisce i documenti dei test Il preside: fughe di notizie? Solo dal ministero ROMA (13 settembre) - La Guardia di Finanza ha acquisito negli uffici della presidenza dell'Università di Messina tutta la documentazione del concorso, comprese le generalità degli addetti alle prove svolte nell'ateneo. L'acquisizione non vuol dire ancora sequestro, ma l'atto potrebbe arrivare nel giro di poche ore, soprattutto per quanto riguarda i test svolti. L'operazione giunge in seguito alla lettera scritta dal ministro Mussi al Procuratore della Repubblica di Messina che segnala le stranezze nei risultati di Messina. La Guardia di Finanza sottolinea che da parte dell'università c'è la massima collaborazione. Ai test hanno partecipato 1.459 studenti per 200 posti. Nei giorni scorsi, dopo la denuncia di uno studente, erano stati acquisiti i documenti relativi ai test del 2004-2005 anche se sembra che per questo periodo l'inchiesta riguardi le procedure d'accesso all'esame e non eventuali brogli. Il preside di Medicina. Emanuele Scribano, preside della facoltà di Medicina di Messina ha scritto alla conferenza dei presidi ribadendo che «probabilmente il ministro non è stato ben informato dai suoi collaboratori sulle procedure che vengono effettuate e che sono affidate esclusivamente al ministero. Le sedi universitarie non sviluppano alcun ruolo attivo nella selezione. La sola sede dove, in astratto, può avvenire la fuga di notizie è il ministero e, sempre in astratto, la sola sede in cui si possono effettuare manipolazioni è il Cineca. Ovviamente tutto ciò è impensabile» Lettera di Mussi. I dubbi sono condivisi anche dal ministro dell'Università e della Ricerca Fabio Mussi che oggi ha inviato una lettera al procuratore della Repubblica di Messina per segnalare le anomalie statistiche dei risultati dei test di ammissione nell'ateneo siciliano. «Confrontando a livello nazionale i dati delle prove svolte per i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia nei vari atenei - si legge nella lettera -, si è visto che: su 17 studenti che in tutta Italia hanno conseguito un punteggio superiore a 70, ben 8 hanno svolto le prove nell'Università degli studi di Messina. Su 487 studenti che hanno conseguito un punteggio superiore a 60, ce ne sono stati 50 nell'ateneo siciliano». Per il corso di laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria, «su 12 studenti con punteggio superiore a 70, uno ha svolto la prova a Messina - ha continuato il ministro - mentre su 332 studenti che hanno conseguito un punteggio superiore a 60, ben 46 provengono dall'università messinese». Messina presenta senza dubbio le prestazioni migliori in Italia, sia per la facoltà di Medicina e Chirurgia sia per quella di Odontoiatria. «Il numero di partecipanti alle prove - ha aggiunto nella lettera Mussi - non è stato certamente superiore a quello di altre università che hanno conseguito risultati molto meno brillanti». Mussi ha, infine, sottolineato che si tratta di considerazioni «statistico-comparative» che non hanno nessuna valenza giuridica anche se ha ritenuto opportuno sottoporre all'attenzione del procuratore la «singolarità dei dati evidenziati». L'ipotesi di annullamento generale dei test d'ammissione alle università era stato preso in considerazione, ma non avrebbe retto sul piano giuridico. Lo ha affermato il sottosegretario al ministero dell'Università e della Ricerca, Nando Dalla Chiesa, a Radio 24. Dalla Chiesa ha assicurato che i responsabili delle manipolazioni e i loro aiutanti non rimarranno impuniti: «I beneficiari delle truffe di tutta Italia saranno defalcati dagli ammessi. E in ogni processo che nascerà da queste truffe ci costituiremo parte civile come ministero e non resteremo inerti di fronte alle eventuali responsabilità delle commissioni che hanno tollerato la mescolanza di candidati di età molto diverse o hanno assistito senza intervenire all'uso di cellulari». La vicenda delle truffe come quella degli errori nei quiz hanno messo in evidenza la necessità di modificare tutto l'impianto degli esami d'ammissione. «Dall'anno prossimo il test dovrà essere fatto in modo diverso - ha spiegato Dalla Chiesa -. Certi errori nei quiz sono stati strafalcioni elementari. Se li avesse preparati una commissione permanente l'avremmo già sciolta ma era stata creata ad hoc. Ma sicuramente non sarà più la stessa l'anno prossimo. Ma anche i test vanno ripensati perché non è una supermaturità ma è una prova che deve valutare la vocazione e la predisposizione dello studente a intraprendere la strada del medico. La cultura generale è stata già giudicata alla maturità». A insospettire Dalla Chiesa sono anche i risultati molto altri ottenuti da gruppi di studenti in alcune università, come ad esempio a Messina. «Abbiamo presentato un esposto alla Procura - ha commentato il sottosegretario - . Non abbiamo prove, ma dai dati sembra che i migliori studenti d'Italia siano concentrati in un paio di sedi universitarie. Questo non è statisticamente pensabile». ##################### FONTE : http://www.ilmessaggero.it/articolo....&sez=HOME_MAIL Esclusi a Messina, in altre sedi saremmo entrati Siamo tre studenti che hanno sostenuto quest'anno i test di ammissione alla Facoltà di Medicina e Chirurgia di Messina; abbiamo ottenuto un punteggio abbastanza alto che ci avrebbe consentito di entrare in molte università italiane, mentre a Messina siamo rimasti fuori in virtù degli alti voti conseguiti dagli studenti e che sono stati giudicati anomali da numerose testate giornalistiche e perfino dal Ministro dell'Università. Il nostro rammarico è stato amplificato dalle notizie, provenienti da altre sedi universitarie che dimostravano irregolarità nell'espletamento delle prove (Catanzaro, Bari, Ancona, Chieti). Dopo tutti i disordini provocati da questo vero e proprio scandalo, ci sembra opportuno far valere anche la nostra opinione. Non troviamo giusto che dopo un anno di studio, di impegno e di sacrifici, i frutti sperati non siano stati raccolti da una parte a causa della superficialità della Commissione addetta alla formulazione dei quesiti e, dall'altra, per irregolarità nello svolgimento della prova. Per quanto riguarda la questione sui due quesiti che sono stati annullati solo dopo aver effettuato la prova, riteniamo che non sia stata data la dovuta attenzione ad un inconveniente che avrebbe potuto stravolgere i punteggi. Quest'anno i quesiti 71 e 79, oltre ad aver sconvolto le graduatorie nelle varie città italiane dopo essere stati annullati, hanno costretto i candidati a perdere tempo inutilmente, sottraendolo là dove avrebbe potuto essere realmente necessario; infatti in queste prove diventa protagonista proprio il tempo, in quanto fattore determinante nel superamento del test. Questo solo fatto basterebbe a giustificare l'annullamento dei test, dal momento che troviamo ingiusto che ci sia stata negata la possibilità di fare due quesiti in più, e che ci sia stato tolto tempo prezioso per la realizzazione degli altri. Pertanto, non siamo d'accordo con la decisione presa dal Ministro Fabio Mussi, che, per placare il caos creatosi, ha cercato soluzioni solo là dove vi erano prove schiaccianti. Questo è il caso della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Catanzaro, dove lo stesso Rettore Francesco Saverio Costanzo ha denunciato l'apertura dei plichi prima dell'esame. Ma chi assicura che, una volta scoperti i quesiti, la notizia non si sia diffusa in altre parti di Italia? Chi può dimostrare che solo gli studenti di Catanzaro abbiano potuto usufruire di queste informazioni? Questo è il motivo per cui noi non accettiamo che l'annullamento del test si faccia solo a Catanzaro; sarebbe giusto, piuttosto, ripartire tutti da zero, con le stesse opportunità, avendo tutti gli stessi diritti. Certo l'annullamento dei test potrebbe apparire come un'ingiustizia per coloro che sono stati ammessi e che davvero ci sono riusciti onestamente; tuttavia se davvero ne sono stati capaci perché preparati, non dovrebbero avere problemi a rifare il test, ma dovrebbero considerarlo come un'ulteriore occasione per dimostrare nuovamente che davvero lo meritavano. Proponiamo, inoltre, che termini l'era delle Facoltà a numero chiuso e che si adotti un metodo che permetta l'accesso ad un numero maggiore di studenti che per poter proseguire i loro studi debbano dare un tot di esami l'anno. Un' altra proposta è di inserire la Facoltà di Medicina e Chirurgia tra quelle su scala nazionale. Speriamo, infine, che questo articolo non passi inosservato e che contribuisca a far sentire la voce di chi come noi vuole far valere i proprio diritti. Marta Manganaro Stefania Bello Massimiliano Cucè (13 settembre 2007) Ultima modifica di amigdala : 13-09-2007 alle 20:09. |
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#108 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Pelican Bay
Messaggi: 5571
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Infatti. E' che non ho trovato discorsi convincenti.
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"A pessimist is someone who is waiting for it to rain. But I'm already soaked to the skin." L. Cohen. |
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#109 |
Junior Member
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FONTE :
http://www.repubblica.it/2006/09/sez...a-messina.html Repubblica.it aveva notato anomalie nelle selezioni per Medicina dell'ateneo siciliano Il ministro dell'Università invia una lettera al procuratore della città Messina, blitz all'Università La Finanza sequestra i test Mussi convocato a breve come testimone dai magistrati romani per la vicenda delle "lauree facili" MESSINA - Repubblica.it aveva notato qualcosa di strano nei test di ammissione alla facoltà di Medicina dell'Università di Messina. Troppo bravi i partecipanti alle selezioni nell'ateneo siciliano. Dei geni, se si paragonano i loro risultati a quelli degli altri studenti italiani. Il ministro dell'Università, Fabio Mussi, aveva sollecitato un'inchiesta. Oggi l'indagine ha mosso un ulteriore passo in avanti. La Guardia di Finanza ha acquisito negli uffici di presidenza tutti gli atti del concorso. Intanto l'ateneo ha deciso di istituire un'autonoma commissione per verificare se durante le prove ci siano state irregolarità. In una lettera inviata al procuratore della Repubblica di Messina Mussi ha elencato alcuni dati piuttosto significativi: riguardo ai test di ammissione a Medicina, su 17 studenti che, in tutta Italia, hanno conseguito un punteggio superiore a 70, 8 hanno svolto le prove a Messina; su 487 partecipanti che hanno raggiunto una votazione superiore a 60, 50 provengono dal capoluogo siciliano. Anche per i test di odontoiatria i numeri sono simili. Uno studente su 12 con punteggio superiore a 70 e 46 su 332 con votazione sopra i 60 punti hanno tentato l'ammissione in riva allo Stretto. Insomma, secondo il ministro, a Messina ci sono delle anomalie, anche perché il numero effettivo dei partecipanti non era superiore a quello di altre università in cui i risultati sono stati molto meno brillanti. Mussi ha precisato che "il risultato, valutato in sé, non costituisce prova di irregolarità". Ma l'ultima parola, comunque, spetterà alla Procura. Intanto, il ministro dell'Università dovrebbe essere convocato a breve dalla Procura di Roma come testimone. La vicenda, sulla quale i magistrati hanno aperto un fascicolo contro ignoti per abuso d'ufficio, è quella delle cosiddette "lauree facili" in due atenei non statali della capitale. Dopo la denuncia del Tg1, era stato lo stesso Mussi a chiedere alla Procura di intervenire. Il pm Sergio Colaiocco, titolare degli accertamenti, sta aspettando una prima informativa dalla Guardia di Finanza, a cui ha delegato l'acquisizione dei documenti. Nelle due università molte matricole sarebbero diventate dottori nel giro di un anno e mezzo, superando senza problemi esami molto difficili. Il tutto grazie al sistema dei crediti, che permette di trasformare in voti attività extra universitarie di vario genere. Un sistema di scorciatoie e di sconti piuttosto generosi, insomma. (13 settembre 2007) #################### FONTE : http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=205943 La Finanza sequestra i test di Messina di B. Castellaneta - venerdì 14 settembre 2007, 07:00 da Bari Dopo Bari anche Messina e Catanzaro. Altre procure si muovono a caccia di possibili brogli nei test d’ammissione alle facoltà di Medicina. Il ministro Fabio Mussi, come annunciato, ha scritto al procuratore capo di Messina segnalando che nella città siciliana ci sono stati risultati molto maggiori della media, tali, secondo il ministro, da destare sospetti. E la guardia di finanza ieri si è presentata presso gli uffici della presidenza della Facoltà e ha acquisito tutto il materiale relativo alle prove e le generalità del personale addetto a sorvegliare le prove. Qui però l’unica traccia di possibili manipolazioni è legata alla statistica. Più concreta l’indagine avviata dalla procura di Catanzaro, che sarebbe in procinto di spedire i primi avvisi di garanzia. Ma qui c’è di mezzo un fatto concreto: i plichi sigillati con i quiz sono arrivati in aula già aperti. Circostanza che, tra l’altro, potrebbe indurre sospetti sullo svolgimento delle prove non solo a Catanzaro, visto che i test erano uguali in tutta Italia. Intanto a Catanzaro, dove le prove d’esame sono state annullate su sollecitazione del ministro, è partita la corsa gli studi legali. Si parla di decine di ricorsi che saranno presentati da chi sostiene di aver superato onestamente i test e ora si vede costretto ad affrontare ancora una volta la prova. Il caso più clamoroso resta comunque quello di Bari. Dove, dopo aver messo nel mirino alcune decine di studenti, quasi tutti figli di medici, ora l’inchiesta della Procura di Bari punta sul secondo livello. Dopo aver smascherato il sistema organizzato per ottenere in tempo reale le risposte ai quiz e dopo aver individuato gli studenti che pagavano per ottenere la scorciatoia che garantiva il via libera, gli inquirenti adesso intendono verificare se vi siano state complicità eccellenti. Se nel sistema cioè, sia coinvolto qualche «barone», che in cambio del proprio supporto avrebbe puntato a ottenere favori per parenti e amici. Insomma, l’obiettivo è chiarire se dai dipartimenti delle facoltà qualcuno si sia attivato per agevolare i concorrenti, in particolare sistemandoli in un certo modo nelle aule al momento delle prove visto che nulla veniva lasciato al caso. Il sospetto è che fosse stata preparata un’autentica scacchiera, con gli aspiranti universitari vicino ai cosiddetti accompagnatori, vale a dire quelli che agivano da «postini» recapitando le domande alle centrali operative. Il piano è stato comunque sventato dall’intervento del rettore di Bari, Corrado Petrocelli, che pochi giorni prima dei test ha deciso di utilizzare il criterio della data di nascita per comporre le aule: ecco perché alla fine i concorrenti che si erano rivolti all’organizzazione sono stati costretti a vestirsi tutti di bianco e nero per riconoscersi tra di loro. Ultima modifica di amigdala : 14-09-2007 alle 07:37. |
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#110 |
Junior Member
Iscritto dal: Mar 2007
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FONTE :
http://www.iltempo.it/approfondiment...spx?id=1279686 Test facili a Messina, Mussi scrive al procuratore Il ministro ha segnalato le anomalie nelle ammissioni in tre facoltà della città E i magistrati romani vogliono ascoltare il responsabile dell’Università e i suoi collaboratori CARO procuratore ti scrivo. Mittente: Fabio Mussi. Il ministro dell'Università e della Ricerca ha inviato ieri una lettera al Procuratore della Repubblica di Messina per segnalare le anomalie statistiche dei risultati dei test di ammissione all'ateneo siciliano, richiesta di intervento già annunciata mercoledì nella conferenza stampa di Palazzo Chigi. Mussi ha ricordato le regole di accesso ai corsi a numero chiuso di laurea in medicina e chirurgia e in odontoiatria e protesi dentaria che si svolgono su base nazionale. «Orbene, confrontati a livello nazionale i dati delle prove svolte nelle singole sedi, con riferimento alla Università degli studi di Messina si rileva che: per il corso di laurea in medicina e chirurgia, su 17 studenti che, in tutta Italia, hanno conseguito un punteggio superiore a 70, otto hanno svolto le prove a Messina; su 487 studenti che hanno conseguito un punteggio superiore a 60, cinquanta hanno svolto la prova a Messina». Inoltre, ha aggiunto il ministro, «per il corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria, su 12 studenti con punteggio superiore a 70, uno ha svolto la prova a Messina, mentre su 332 studenti che hanno conseguito un punteggio superiore a 60, quarantasei sono a Messina. In definitiva - prosegue al lettera - la sede di Messina presenta il dato più alto in Italia con riferimento all'accesso al corso di laurea in medicina e chirurgia (calcolato considerando sia gli studenti con punteggio superiore a 70, sia gli studenti con punteggio superiore a 60), nonchè il dato più alto in Italia con riferimento all'accesso al corso di laurea in odontoiatria (calcolato considerando gli studenti con punteggio superiore a 60)». «E ciò - continua Mussi - in presenza di un numero effettivo di partecipanti alle prove certamente non superiore a quello di altre università che hanno conseguito risultati molto meno brillanti. Pur considerando che il risultato, valutato in sè, non costituisce prova di irregolarità, e che ogni considerazione statistico-comparativa non assume di per sé alcuna rilevanza giuridica, mi corre l'obbligo», scrive il ministro, di sottoporre alla valutazione del Procuratore, «per quanto di eventuale competenza, la singolarità dei dati evidenziati». E per fare luce sul fenomeno delle cosiddette «lauree facili» in due atenei non statali della capitale, la procura di Roma, che sulla vicenda ha aperto un fascicolo contro ignoti per abuso d'ufficio, ha disposto l'acquisizione di documenti nelle due università e dovrebbe convocare a breve come testimone Mussi (che ha chiesto alle procure di intervenire) e i tecnici del suo dicastero. Il pm Colaiocco attende una prima informativa dalla Gdf, cui ha delegato di acquisire la documentazione e di esaminarla, ma per delineare la dimensione del fenomeno e i meccanismi che la alimentano sembra intenzionato a sentire il ministro e i suoi più stretti collaboratori. Secondo il Tg1, nelle due università (ma anche negli atenei non statali di altre città), molte matricole sarebbero diventate dottori nel giro di un anno e mezzo, grazie al sistema dei crediti, che permette di «commutare» in voti attività extrauniversitarie. [email protected] venerdì 14 settembre 2007 ################## FONTE : http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tm...ione=&sezione= Le università della mala vita ALFIO CARUSO Non stupisce che la famiglia e la scuola producano virgulti pronti a incominciare con un ributtante imbroglio il lungo percorso verso una professione delicata. Non stupisce che l’università e la presunta società civile innalzino a ruoli di responsabilità, dove la figura di medico s’intreccia addirittura a quella di docente, altezzosi mestieranti disposti a vendersi per qualche migliaia di euro. Non stupisce che lo scandalo degli esami di ammissione alla facoltà di medicina induca i soliti cultori dello sfascio a chiedere l’abolizione di queste prove anziché la loro correttezza. Stupisce, viceversa, lo stupore del ministro Mussi e dei suoi collaboranti nel rilevare che a Messina, a Catanzaro, a Bari abbiano abusato nella truffa. Eppure dalle parti del ministero dovrebbero sapere che l’unica azienda florida di Messina è il Policlinico universitario, che il business principale è rappresentato dai suoi fondi, gestiti da un variopinto conglomerato in grado da quarant’anni di dettare legge. Nel nome dei piccioli si sono alleati uomini di Cosa Nostra e uomini della 'ndrangheta, assieme a loro dinastie di cattedratici di gran fama: un’agape doviziosa, cementata - inutile dirlo - dalla comune appartenenza alle logge massoniche. E quando si parla di compassi e di grembiulini a Messina bisogna ricordarsi che dopo le stragi mafiose del ‘92, il gran maestro Orazio Catarsini, presidente del collegio dei Maestri Venerabili, sottopose ai «fratelli siciliani» un documento di condanna, ma il documento venne respinto. Non è dunque casuale che per decenni sia stato direttore sanitario del Policlinico il professor Salvatore Navarra. Ma sì, un fratello del dottor Michele, detto «u Patri Nostru» il riverito boss di Corleone, il grande capo di Leggio, di Riina, di Provenzano prima che questi gli si ribellassero. Furono il suo assassinio e lo sterminio della cosca a indurre il professore Navarra a cambiare aria spostandosi prima a Catania e poi a Messina. La confraternita è così spessa e impermeabile da aver inghiottito l’omicidio di un medico notissimo, il professor Matteo Bottari, imparentato con gli Stagno D’Alcontres, crocevia fondamentale del potere sulle due sponde dello Stretto. D’altronde rientrava nella normalità messinese che Dino e Aldo Cuzzocrea, fratelli di Diego, il rettore del tempo, fossero i principali fornitori della farmacia del Policlinico. Ed era anche inutile protestare essendo la procura retta dal cognato, Antonino Zumbo. Cambiati il rettore e il procuratore, l’ateneo è rimasto nel centro del mirino per la vendita di esami, di tesi di laurea, di dottorati, l’ultima inchiesta è dell’agosto scorso. Nelle pieghe di un’indagine capita che ci scappi qualche pistolettata alle gambe quale promemoria. E ci si meraviglia se a Messina fioriscono nei test d’ammissione gli studenti più preparati d’Italia? Catanzaro non può vantare eguale pedigree, tuttavia ci sarà stato un motivo se per anni è stata la sede più affollata negli esami da procuratore legale. Arrivavano da tutt’Italia, specialmente dalle località dove coltivavano l’antipatica abitudine di bocciarne uno su tre. Di conseguenza, da Bressanone ad Aosta erano ben felici di scendere nel Meridione generoso e ospitale per antonomasia. E tanta fiducia degli aspiranti avvocati riceveva il premio d’una media promozione altissima, senza confronti con il resto del Paese. All’università di Bari hanno creato i corridoi dedicati alla stessa famiglia, cioè con le targhette dei professori dove si ripete dall’inizio alla fine lo stesso cognome: professore il padre, professore il figlio, professore il nipote, professore il cugino, professoressa la nuora. Una forma di familismo cattedratico, che nella presunta culla del diritto viene ritenuto una sorta di benefit dovuto al capostipite assurto al rango di barone. Le testimonianze in accumulo sui blog ci raccontano che le porcate sono avvenute in ogni ateneo. Quindi, ammesso e non concesso che l’università italiana lo meriti ancora, meravigliamoci per Parma e Milano, per Roma e Genova, per Torino e Padova. Ma per Messina, Catanzaro e Bari proprio no. Caso mai, ci avrebbe dovuto meravigliare il contrario. Ultima modifica di amigdala : 15-09-2007 alle 09:50. |
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#111 | |
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Quote:
![]() Giustissimo, i baroni sono tipici di Bari, la radice del termine è la stessa, credo ci si possa fermare anche qui. Ma anche a le truffe sono prodotti tipici. Temevo si sarebbe arrivati (o tornati, sarebbe il caso) a questo punto: l'università italiana è malata, ma solo un po' e solo in pochissime (3) sedi a quanto pare. Pensavo che la situazione fosse peggiore, basta chiudere questi tre atenei, qual è il problema? Così facendo l'università italiana risorgerà. Sciocchino anche io che mi sono stupito di Roma, Milano, Torino e altri grandi centri, com'è mai possibile o addirittura pensabile che lì si possa imbrogliare (come, meno o più) che a Bari? Altrove i figli dei primari o dei professori si iscrivono al test sotto mentite spoglie proprio per non ricevere aiuti non richiesti. ![]() Parlo per la mia realtà: fango a caso.
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The rats will feast
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#112 |
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FONTE :
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tm...5&sezione=News Mussi: "E’ vero, nell’Università c’è una questione morale" La novità «è che gli aspetti truffaldini di questa vicenda hanno finalmente cominciato a venire alla luce» LUIGI LA SPINA TORINO Ministro Mussi, una bufera si è abbattuta sul suo dicastero, quello dell’Università. Da una parte, durante i test d’ammissione, soprattutto a Medicina, sono avvenuti casi clamorosi e gravi di corruzione e di truffa in cui sono coinvolti anche professori e personale amministrativo. Dall’altra, due inammissibili errori nelle domande hanno sollevato proteste e la richiesta di annullamento di tutte le prove, in tutti gli atenei. Infine, è stato messo sotto processo il sistema del numero chiuso, dichiarandolo incompatibile con il diritto alla studio garantito dalla Costituzione. «Le questioni vanno separate: proprio quando si alza il polverone, occorre mantenere lucidità di giudizio e distinguere i problemi che dobbiamo fronteggiare. Intanto, bisogna dire che questo non è l’anno delle truffe, questo è l’anno in cui si è cominciato a scoprire le truffe. A Bari c’era un sistema di “mercato dei test” probabilmente funzionante da tempo e, ora, è arrivata una denuncia che ha innestato la verifica. Se si proveranno responsabilità di professori, io non avrò pace finchè questi non saranno cacciati dall’università, a parte le conseguenze penali». Non crede che esista «una questione morale» nell’Università italiana? «Certo che esiste. Quest’anno si è potuto cominciare a scoperchiare alcune pentole, perchè i rettori, a Bari come a Catanzaro, hanno sentito di poter contare sul sostegno di un ministro che, dall’inizio, ha posto la questione morale, la questione della trasparenza, della legalità come la questione centrale per il governo del sistema. La novità è che gli aspetti truffaldini hanno iniziato a venir fuori». Perché non ha deciso di annullare tutti i test, ma ha solo chiesto ai rettori di intervenire là dove sono emerse irregolarità e truffe? «Guardi che, per me, sarebbe stato più comodo annullare tutte le prove. Ma così avrei colpito anche coloro che hanno faticato, che hanno svolto con regolarità e con merito il loro test. Perchè questi tanti giovani bravi, corretti, studiosi dovrebbero essere le vittime dei raggiri altrui?». Ministro, perché uno studente non può iscriversi al corso di laurea che preferisce? Il numero chiuso non si scontra con il diritto alla studio garantito a tutti dalla nostra Costituzione? «C’è, innanzi tutto, l’Unione europea che lo impone, per 5 discipline: medicina, odontoiatria, veterinaria, architettura e ingegneria civile. Sono professioni che richiedono una parte pratica, che è ineliminabile dal percorso di studio. Per medicina, ad esempio, ci vogliono malati, ospedali, la possibilità di fare praticantato. Si capisce perchè, per certe professioni, la Ue raccomandi che si programmino i numeri. Negli anni, però, c’è stata una estensione del numero chiuso in tante altre discipline. Vedo che, ora, la destra si è fatta paladina dell’abolizione, ma è proprio durante il loro passato governo che questa tendenza è cresciuta in modo assurdo. Io, lo scorso aprile, ho mandato una lettera ai rettori, invitandoli a ridurre il più possibile il numero chiuso. Così, da quest’anno, sono 160 in meno, cioè il 15% in meno». Ma questi test, così come sono fatti, servono davvero a selezionare le vocazioni più adatte a quel tipo di laurea? «Dobbiamo, in effetti, migliorare i sistemi di selezione in modo che l’accesso non sia una lotteria. Già con il decreto del 27 luglio abbiamo modificato sensibilmente i criteri di giudizio, cosicché i risultati degli ultimi tre anni di scuola e quello della maturità divengano quasi determinanti per l’ingresso all’università. Poi, anche i test vanno meglio calibrati sulle materie di effettiva importanza per quella laurea...». Almeno basterebbe non proporre quesiti sbagliati. Non trova che siano intollerabili due errori su 80 domande? «Io sono molto, molto arrabbiato per questo. Naturalmente la commissione, una volta insediata, lavora in assoluta riservatezza. Nessuno vede i test prima, nè il ministro, nè i direttori generali. Può scappare la svista, ma due su 80 lo trovo sconcertante. In questo caso, cascano davvero le braccia». Non sarebbe meglio pubblicare i nomi di questi commissari, invece di lasciarli nell’anonimato, naturalmente a prove concluse? Forse, se sapessero di dover rispondere all’opinione pubblica del loro comportamento, sarebbero meno superficiali nel loro compito. «Io penso che il principio di responsabilità debba valere e chi fa le cose debba avere il coraggio di ammettere i propri errori e, almeno, di scusarsi. Dal prossimo anno deve cambiare tutto, a partire dalla responsabilità personale di quello che i commissari fanno: ci staranno più attenti e si ridurrà a probabilità frazionali la possibilità di errori. E, poi, bisogna usare sistemi più sofisticati e radicali per la garanzia della segretezza e correttezza delle prove». |
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#113 |
Junior Member
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FONTE:
http://www.rai.it/news/articolornews...570891,00.html Mussi:"Liberare universita' da corrotti e corruttori". Bari, al rettore nomi coinvolti Roma, 18 settembre 2007 "Liberare le università da corrotti e corruttori". E' l'impegno ribadito dal ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, in un incontro con Achille Serra, alto commissario per la lotta alla corruzione. All'ordine del giorno, naturalmente, lo scandalo dei test di ammissione che ha coinvolto alcuni atenei. "Ho chiesto la collaborazione di Serra - ha spiegato Mussi - perché di fronte a certi casi di truffa e di manipolazione abbiamo bisogno di colpire, e duramente, i responsabili ma anche di identificare esattamente le dimensioni del problema. E' evidente che non si può sparare nel mucchio: c'è chi ha copiato e c'è chi, invece, ha faticato, bisogna tendere le mani a chi studia e segue le procedure, sia tra i docenti sia tra gli studenti, e liberare invece gli atenei da corrotti e corruttori". "Personalmente, mi sono fatto l'idea - ha ammesso Serra - che il fenomeno sia più ampio di quel che traspare, ma va dato atto al ministro che sta facendo di tutto perché questa forma di corruzione emerga nella sua interezza". Per il ministro dell'Università, questo "è il momento di fare delle scelte che aiutino a prevenire il ripetersi di casi simili negli anni a venire: il fenomeno non è esploso all'improvviso, questo non è l'anno della corruzione, semmai l'anno in cui certi fatti vengono alla luce e si cominciano a scoperchiare le pentole". "Ma il fenomeno è più ampio di quel che appare?", chiedono i cronisti. "Quanto emerso sin qui non è uno scherzo - ha risposto Mussi -, è già sufficientemente ampio per fare scandalo, ma voglio essere sicuro che non lo sia ancora di più e che non ci siano profondità inesplorate: riceviamo molte segnalazioni di irregolarità, anche anonime (al ministero ne sono arrivate via e-mail almeno un migliaio, tutte successive all'esplodere dello scandalo, ndr), saranno verificate, ci saranno delle inchieste. Ai docenti coinvolti dico che non avrò pace finchè non li vedrò cacciati dagli atenei, agli studenti che denunciano brogli consiglio di non aspettare che la prova sia finita per farlo, ma di farlo a prova aperta". "A Catanzaro - ha ricordato ancora Mussi - la prova verrà ripetuta, a Bari, ho chiesto al rettore di escludere gli studenti coinvolti, a Messina ci sono state anomalie statistiche clamorose: non solo lì si sono concentrati i migliori risultati d'Italia, ma le prove si sono svolte in quattro stanze e tutti i migliori si sono concentrati in una stanza sola, la 3D, quando si dicono i miracoli...". Dal ministro dell'Università viene rilanciato anche un appello a governo e parlamento, quello a "ripensare il sistema del numero chiuso. Io personalmente sono contrario, ma abbiamo vincoli europei su cinque professioni e poi dobbiamo imporre alle università dei requisiti minimi per aprire i corsi e garantire la didattica. Certo, i corsi a numero chiuso negli ultimi anni erano cresciuti esponenzialmente: quest'anno, dopo che ho scritto ai rettori, per la prima volta sono diminuiti del 15%". Per l'alto commissario anti corruzione, Achille Serra, "gli obiettivi da perseguire sono due: valutare quella che è l'entità del fenomeno, se si tratta di un fatto locale limitato ad alcuni atenei o molto più esteso; prevenire eventuali, futuri illeciti dettando regole e proposte che non creino le premesse per certi comportamenti. Il ministro Mussi lo ha ribadito oggi: i professori corrotti vanno allontanati dagli atenei". Domani a Bari consegna dei nomi coinvolti Verrà consegnato domani dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Bari al rettore dell'Ateneo Corrado Petrocelli l'elenco dei nominativi degli aspiranti medici e odontoiatri che sono coinvolti nell'inchiesta della magistratura sui test di ammissione alle due facoltà a numero chiuso nelle Università non solo del capoluogo pugliese ma anche di Chieti e Ancona. Sui numeri gli inquirenti mantengono un certo riserbo, facendo notare anzi "che se ne stanno dando molti". Secondo quanto accertato dal Gico della Guardia di Finanza, diversi studenti avrebbero ricevuto un aiuto dall'esterno mediante telefonate e messaggini sui cellulari, portati abusivamente in aula il 4 e 5 settembre scorso, in occasione delle prove. Nei giorni scorsi 7 persone, di cui docenti universitari e a un ginecologo e consigliere comunale barese di An, sono stati iscritti nel registro degli indagati con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla truffa ai danni dello Stato. Subito dopo il ministro dell'Università Fabio Mussi ha chiesto al rettore l'esclusione degli studenti coinvolti nell'inchiesta dalla prova. Si è aperto, infatti, un dibattito sulla scelta da compiere: invalidare tutta la prova, con il rischio di ricorsi da parte di chi vi ha partecipato regolarmente, oppure escludere solo gli studenti scorretti. ################## FONTE: http://www.barilive.it/News/news.aspx?idnews=6500 18 settembre 2007 Test di Medicina truccati, rinviata la decisione del Rettore Dall'incontro di ieri mattina con il procuratore Marzano e il pm Pirrelli sono "emersi ulteriori elementi d'informazione". Ma Petrocelli rimanda ogni scelta di Antonio Scotti L’incontro di ieri mattina con il pubblico ministero Francesca Romana Pirrelli e il procuratore della Repubblica Emilio Marzano non è servito a schiarire gli ultimi dubbi del Rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli, circa l’annullamento o meno dei test d’ingresso nella Facoltà di Medicina e Odontoiatria svolti il 4 e il 5 settembre scorsi. Con un comunicato stampa, ieri pomeriggio, Corrado Petrocelli “riserva con urgenza e d'intesa con il Ministro dell'Università ogni determinazione definitiva in ordine all'eventuale diniego di approvazione degli atti concorsuali”. Le associazioni studentesche e le future matricole sono in attesa di ulteriori novità. Al momento non è ancora esclusa la possibilità che le prove siano annullate. Secondo l’indicazione della scorsa settimana del ministro dell’Università Fabio Mussi , l’ateneo barese dovrà escludere solo quei studenti che la Procura della Repubblica riterrà colpevoli di aver commesso brogli durante la compilazione della prova d’ingresso. Il Rettore Petrocelli , nei giorni scorsi, si è augurato di poter ricevere, nel più breve tempo possibile, i nominativi degli studenti da eliminare dalle graduatorie per decidere il da farsi. Dall’incontro di stamattina con il procuratore Emilio Marzano e il pm Francesca Romana Pirrelli sono emersi, si legge nel comunicato, "ulteriori elementi d’informazione" anche se per il momento c’è il più totale riserbo rispetto l’eventuale consegna al Rettore della lista di studenti coinvolti nello scandalo dei test di Medicina e Odontoiatria. Insomma tutto sembra essere appeso un filo. Forse saranno necessarie altre 36 ore per capire quale sarà il destino degli aspiranti studenti di Medicina e Odontoiatria. Di certo c’è soltanto che saranno centinaia i ricorsi che studenti e associazioni presenteranno al Tribunale Amministrativo Regionale. Intanto oggi studenti in piazza con l'Udu, che ha organizzato una manifestazione di protesta, a partire dalle 10, davanti all’ingresso di via Crisanzio dell’Ateneo. ################# FONTE : http://www.ilmeridiano.info/articolo.php?Rif=17684 18.09.2007 Test truccati, a breve i nomi dei colpevoli Bari Una lotta contro il tempo per sapere i nomi degli studenti che avrebbero “barato” ai test di medicina e odontoiatria nell’Università di Bari. Sullo sfondo una scelta difficile per il rettore Corrado Petrocelli: escludere chi ha imbrogliato, oppure invalidare la prova per tutti con una prevedibile raffica di ricorsi al Tar. Di qui la richiesta di conoscere lo stato delle indagini. Ovvero un modo elegante per sapere i nomi degli studenti “colpevoli”. Il rettore Corrado Petrocelli, rappresentante della parte offesa, l’Università di Bari, ha incontrato ieri il procuratore Emilio Marzano, inoltrando la formale richiesta. «Una volta ottenuti dati e notizie certe in merito alla vicenda e dopo aver sentito il Ministro Fabio Mussi – ha spiegato Petrocelli prima di lasciare gli uffici della Procura – assumeremo le decisioni del caso in merito alla graduatoria. Ho avuto rassicurazioni dal procuratore che tutto avverrà a breve». Se però i tempi dovessero slittare in considerazione della delicatezza dell’indagine (occorre avere assoluta certezza sulla identità degli studenti coinvolti) Petrocelli apre un nuovo scenario rispetto alla esclusione di alcuni candidati: «La possibilità che l’intera prova possa essere invalidata ad oggi esiste». Del resto, per il procuratore Emilio Marzano: «La richiesta di conoscere i nomi è legittima in quanto l’Università è parte offesa - ha detto dopo l’incontro - ma la Procura potrebbe anche non darli. Dipende dalle esigenze delle indagini». «C’è volontà – ha concluso Petrocelli – che tutto si svolga nella regolarità e nella trasparenza. Questo ci è stato riconosciuto sin dall’inizio e deve continuare ad esserci riconosciuto». Intanto, sul fronte delle indagini, il pm Francesca Romana Pirrelli, che coordina le indagini, conta per domani, di avere a disposizione i primi 10 nomi che fanno parte di una lista di 43 studenti, in gran parte figli di medici e di età compresa tra i 18 (uno è minorenne) e i 21 anni, allievi del professor Marcantonio Pollice. Nei prossimi giorni saranno disponibili altri 11 nomi. Per coloro che hanno utilizzato la scheda nominativa del proprio cellulare, l’identificazione è quasi immediata. Per coloro che si sono avvalsi di “schede di comodo” l’operazione è più complessa. Alcuni operatori telefonici hanno bisogno di qualche giorno per fornire informazioni. I militari stanno ascoltando tutte le intercettazioni. Video, fotografie e documenti non sono ancora stati esaminati. Per ora, infatti, la Guardia di Finanza sta concentrando gli sforzi su chi ha partecipato al test, proprio per venire incontro alle esigenze dell’Università. In un secondo momento l’attenzione sarà concentrata su genitori (a volte dei “piccioni viaggiatori” in soccorso dei figli), docenti, personale amministrativo. E il professor Pollice, tramite i suoi legali, ha dato la sua disponibilità a farsi ascoltare dalla Procura. Sergio Benvenuti ################## FONTE: http://notizie.alice.it/notizie/cron...l?pmk=nothpcro UNIVERSITA'/ RETTORE BARI: I NOSTRI CONTROLLI HANNO FUNZIONATO Possibile annullamento prove,incontro in Ateneo con studenti Bari, 18 set. (Apcom) - Oggi il Rettore Corrado Petrocelli Incontra gli studenti di Bari molto arrabbiati per le palesi irregolarità e i tentativi di truffa emersi durante i test di ammissione a Medicina e Odontoiatria. Una delegazione di giovani, per lo più aderenti all'Unione degli Studenti UDU, che chiede in modo pacato ma fermo non solo l'annullamento delle prove effettuate nelle scorse settimane ma anche la definitiva abrogazione del cosidetto "numero chiuso" per l'accesso ad alcune Facoltà. Petrocelli ha dichiarato di condividere in parte i suggerimenti degli studenti ma ha confermato che una decisione definitiva la prenderà quando la Procura gli consegnerà tutte le notizie certe sull'indagine che, pare, riguarda irregolarità per almeno 41 candidati. "Hanno usato ricetrasmittenti microscopiche - ha raccontato Petrocelli agli studenti - oppure il doppio telefonino: uno lo consegnavano alla commisione, l'altro, ultrapiatto era tenuto nascosto addosso.Non avevamo potere di perquisire ma direi che, nei limiti del possibile, i nostri controlli hanno funzionato. Ho trascorso i tre giorni precedenti la prova a studiare ogni strategia adeguata insieme a Prefetto e Questore di Bari. Ora il problema è capire con maggiore certezza quanti hanno fatto ricorso alla truffa". Tuttavia il Rettore non eclude un provvedimento di annullamento tolale delle prove effettuate: "Se non avremo in tepi brevissimi tali garanzie non sarò nella condizione di approvare i test effettuati. In ogni caso, il Rettore si attende di essere oggetto di ricorsi legali al TAR. Se si annulla la prova, ne avranno facoltà coloro i quali hanno regolarmente superato i test; se si depennano i soli accusati - ma non ancora condannati in via definitiva - avranno essi stessi margini legali di ricorso; così come potrebbero ricorrere i concorrenti che non hanno superato la prova. Insomma accanto all'inchiesta giudiziaria, che prosegue, sull'Università di Bari pende un vero e proprio rompicapo legale ################# FONTE: http://espresso.repubblica.it/dettag...orsi/1768733/6 Contattati i principali studi amministrativisti di tutta la Puglia. Le associazioni mettono a disposizione un numero verde Test Medicina, pioggia di ricorsi Giuliano Foschini Gli studenti protestano con Mussi: decine di esposti al Tar L´inizio delle lezioni è a forte rischio. Ma gli inquirenti fanno sapere che gli accertamenti hanno bisogno di tempo Le associazioni degli studenti hanno messo a disposizione un numero telefonico: consigli utili per presentare il ricorso. Gli avvocati amministrativisti di tutta la regione sono già subissati di richieste di genitori inferociti e speranzosi. Sono passate appena 24 ore dalla decisione del ministro Fabio Mussi, ma gli studenti trombati al test di ingresso di Medicina e Odontoiatria sono già in fila dietro le porte dei legali: tutti pronti a presentare ricorso al Tar. «Io sono stato escluso per il secondo anno consecutivo - spiegava ieri mattina nei viali del Policlinico, Marco, 19 anni - ma quest´anno mi sento davvero derubato: ho svolto un esame con gente che aveva i telefonini ovunque, che utilizzava metodi avanzatissimi per fregarmi. Chi me lo assicura che erano soltanto quei cinquanta? E soprattutto chi mi dice che tutti i 50 vengano scoperti? La prova si è svolta in maniera irregolare, non ci sono dubbi. Bisogna rifarla». Alessia, da Barletta, non ne è convinta: «Io l´ho superato e non ho truccato assolutamente nulla. Perché dovrei rifare la prova? Perché devo pagare anch´io per chi ha barato?». La situazione è complessa. L´Ateneo ha dato mandato all´Avvocatura di verificare la situazione, anche se a far star tranquilli gli avvocati dell´Ateneo c´è il parere dei giuristi del ministero che hanno indicato al ministro Mussi la strada più giusta da seguire. «Da parte nostra siamo assolutamente tranquilli» spiega il Rettore, Corrado Petrocelli. «Annullare la prova significherebbe dire che noi non siamo stati in grado di farla svolgere in un modo corretto. E questo non è assolutamente vero: i controlli ci sono stati, tant´è che i responsabili sono stati scoperti. Un concorso salta quando le anomalie sono imputabili a chi li gestisce e non a chi vi partecipa». Molti - non tutti - tra gli avvocati contattati dagli studenti non sono però dello stesso parere. Tant´è che in queste ore stanno studiando le carte e a partire da lunedì cominceranno a presentare ricorsi al Tar di Bari. L´inizio delle lezioni è a forte rischio. Dai corridoi della Procura fanno notare, infatti, come un´azione penale di questo livello necessiti di un lungo lavoro di analisi e incrocio di carte, dati, numeri di telefono. «Dovremo costruire già a questo livello - dicono - una struttura probatoria come se fossimo già a dibattimento». Non sarà una questione di giorni, insomma. «Io però sono fiducioso» dice Petrocelli. «Un primo contatto con la Procura c´è già stato. La prossima settimana chiederemo l´elenco degli studenti indagati e, così come disposto dal ministero, li elimineremo dalla graduatoria. E al loro posto entreranno i primi dei non ammessi». La Finanza sta procedendo a verificare i dati: al momento tutti gli studenti controllati avevano passato il test. E anche con punteggi molto alti: i primi due classificati a Bari sono risultati i più bravi in Italia. Per questo la Finanza ha sequestrato gli atti di tutto il concorso e non soltanto gli elaborati delle persone sottoposte all´indagine. «Non ci sarà bisogno di fare ammissioni con riserva - assicura il Rettore - in questo momento ho ragionevoli elementi per poterlo affermare. Detto questo, aspettiamo i prossimi giorni e vediamo un po´ cosa succede». La tesi dell´Università non è condivisa dagli studenti. «Le irregolarità - spiegano le associazioni studentesche - sono state così gravi da avere ripercussioni non su un gruppo ma su tutti i ragazzi che hanno sostenuto gli esami». I più arrabbiati sono quelli di Azione Universitaria che, nel chiedere anche le dimissioni di Mussi, hanno messo a disposizione di tutti gli studenti un numero telefonico (347.4173623) per «valutare insieme le iniziative da intraprendere». A spingere verso il ricorso al Tar ci sono poi altri due particolari: uno, barese, riguarda la relazione della commissione d´esame di Odontoiatria che ha segnalato al Ministero e alla Procura la presenza di un plico disigillato e poi sigillato nuovamente (seppur con il timbro del Miur). E soprattutto ha allontanato quattro ragazzi scoperti o perché con i telefonini in tasca (e le risposte al quiz sul display) o perché copiavano. Il secondo elemento è invece nazionale e riguarda i due quiz sbagliati, dei quali non si è però tenuto conto nella correzione. In attesa di verificare quello che succederà nei prossimi giorni ai tribunali amministrativi, la Guardia di Finanza sta proseguendo le indagini sul fronte penale. Si stanno cercando di individuare la posizione degli indagati e dei ragazzi che frequentavano le lezioni del professor Marcantonio Pollice. Ma soprattutto stanno cercando di capire cosa è accaduto negli anni scorsi. L´obiettivo è capire se esiste un secondo livello, se c´è come si sussurra quella lobby potente e interna alle facoltà (a Odontoiatria soprattutto) in grado di garantire ai figli d´arte un posto a numero programmato. (14 settembre 2007) ############### FONTE: http://espresso.repubblica.it/dettag...dura/1775690/6 LO SCANDALO A MEDICINA Corrado Petrocelli dopo l´incontro con Marzano e i contatti col ministero annuncia interventi radicali entro pochi giorni Test truccati, scatta la linea dura Gabriella De Matteis Il rettore: pronto ad annullare le prove. Vertice in procura La prima lista di nomi sarà consegnata domani: sono 43 le posizioni sospette Alla fine della giornata è un breve comunicato a riassumere la posizione dell´università. Dopo un incontro con il procuratore capo ed una riunione con uno staff di legali, il rettore Corrado Petrocelli si affida ad una nota per spiegare che ogni decisione «in ordine all´eventuale diniego di approvazione degli atti concorsuali» sarà adottata d´intesa con il ministro Mussi. L´esclusione dalla graduatoria degli studenti, coinvolti nell´inchiesta sui test di ammissione alla facoltà di medicina, quindi, non è più l´unica ipotesi. Anzi è l´ultima, la meno percorribile. Più semplice e corretto, ragionano all´ateneo, sarebbe procedere con una nuova selezione, ripartire da zero. E di questo Corrado Petrocelli parlerà mercoledì in un incontro a Roma con il ministro. Un colloquio decisivo perché, spiegano dall´università, «la scelta di annullare i test non può essere fatta autonomamente a Bari, ma deve essere condivisa anche da Mussi». Rifare la prova, istruire una nuova selezione: a questo pensa il rettore che del caso, ieri, ha voluto parlare nuovamente con il procuratore Emilio Marzano. Mercoledì scorso il ministro dell´università, parlando dello scandalo dei test, per Bari ha indicato una possibile soluzione: l´esclusione dalla graduatoria degli studenti, coinvolti nelle indagini. Un´ipotesi, accolta con scetticismo negli ambienti giudiziari baresi. La lista dei giovani che hanno partecipato ai corsi privati, organizzati da Marcantonio Pollice e famiglia e che hanno beneficiato degli aiuti illegali, non è stata ancora redatta. Le procedure di identificazione degli studenti che hanno usato telefonini e schede criptate non sono semplici. E soprattutto richiedono tempo. Domani la guardia di finanza depositerà l´elenco dei primi dieci nomi degli aspiranti medici coinvolti, ma l´inchiesta, come ha spiegato il procuratore Emilio Marzano, è destinata ad estendersi. Altri studenti potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati dopo l´avvio dell´anno accademico. Si tratta, del resto, di una situazione non comune. Per la prima volta, i tempi di un´inchiesta penale sarebbero accelerati da ragioni di carattere amministrativo. L´ateneo, nel procedimento, si è costituita come parte offesa, può chiedere di conoscere gli atti, ma la decisione finale spetta al magistrato. In questo caso la procura potrebbe consegnare l´elenco dei nomi, tacendo sugli elementi di prova, decisivi per l´università, invece, in un eventuale contenzioso davanti ai giudici amministrativi. Di queste difficoltà il capo degli uffici giudiziari ha parlato con il rettore. E Corrado Petrocelli, alla fine dell´incontro, ha spiegato: «Non escludiamo neanche la possibilità di annullare la prova». In questo caso, però, il parere del ministro è vincolante. «Stiamo conducendo un lavoro certosino di ricostruzione degli elementi necessari per supportare il provvedimento del rettore» dice Vito Mormando, il delegato dell´università per gli affati penali. E in attesa di una decisione romana, in procura è scattata una corsa contro il tempo. Sono 43 gli studenti che hanno frequentato le lezioni di Marcantonio Pollice e che ora sono «sotto osservazione», al centro dei controlli della guardia di finanza, coordinata dal sostituto procuratore Francesca Romana Pirrelli. Dieci dei giovani aspiranti medici già mercoledì potranno essere iscritti nel registro degli indagati, per altri, più di undici, sono necessari ulteriori accertamenti. Il numero dei giovanissimi aspiranti medici, coinvolti nello scandalo, potrebbe crescere. E l´accusa di aver contribuito a truccare la prova, facendo da staffetta tra l´aula delle selezioni e le centrali operative dell´organizzazione, saranno contestate a molti genitori. (18 settembre 2007) ################# FONTE: http://www.borsaitaliana.reuters.it/...RSITA-BARI.XML Test università, per rettore rischio annullamento a Bari lunedì, 17 settembre 2007 BARI (Reuters) - Il rettore dell'università di Bari Corrado Petrocelli ha detto oggi che non esclude la possibilità che vengano annullati tutti i test dell'ateneo pugliese, nell'ambito dell'inchiesta sui presunti aiuti dietro compensi in denaro che hanno coinvolto alcuni studenti impegnati ai test d'accesso a medicina e odontoiatria in tre università. Lo hanno riferito oggi fonti giudiziarie, aggiungendo che il rettore ha ventilato questa ipotesi qualora i tempi dell'indagine dovessero allungarsi tanto da non mettere l'ateneo nelle condizioni di rendere pubblica la graduatoria degli ammessi ai test. "L'Università (...) informa che il Magnifico Rettore riserva con urgenza e d'intesa con il Ministro dell'Università ogni determinazione definitiva in ordine all'eventuale diniego di approvazione degli atti concorsuali", si legge in una nota dell'università di Bari che fa riferimento alla vicenda. Petrocelli, rappresentante della parte lesa, ha chiesto ai magistrati di Bari la lista degli studenti indagati dopo un breve colloquio con il capo della Procura barese Emilio Marzano. Tuttavia le fonti hanno precisato che "sebbene la richiesta da parte dell'università è legittima in base alle esigenze delle indagini, la procura potrebbe anche non fornire la lista degli indagati al rettore". La settimana scorsa, il ministro dell'Università Fabio Mussi aveva detto che nell'ateneo di Bari sarebbero stati cancellati dalle graduatorie soltanto quegli studenti che risultavano coinvolti nella truffa e che soltanto all'università di Catanzaro sarebbe stato necessario rifare i test di tutti i partecipanti. Nell'inchiesta condotta dalla procura di Bari, che indaga anche su fatti avvenuti negli atenei di Ancona e Chieti, gli indagati sono 28 -- anche se a 21 di questi non sono ancora stati notificati gli avvisi di garanzia. Secondo quanto riferito dalle fonti, il numero degli indagati tra gli studenti potrebbe raddoppiare. Si tratta, per lo più, dell'identificazione "certa" di quegli studenti che "non hanno utilizzato la propria scheda sim per ricevere le risposte esatte da parte del 'comitato di ascolto' ai test, ma nuove schede per i cellulari intestate a parenti, amici o persino ad extracomunitari'", hanno spiegato le fonti. © Reuters 2007. #################### FONTE : http://www.ansa.it/opencms/export/si..._98409164.html 2007-09-18 UNIVERSITA': INCHIESTE AVANTI, PUGNO DURO DI MUSSI ROMA - Lo scandalo dei test d'accesso al corso di laurea in Medicina continua a tenere banco. Mentre a Bari domani verranno comunicati i nomi degli studenti indagati, e da Catanzaro sono stati trasmessi a Roma gli atti di annullamento, il ministro dell'Università e della Ricerca Fabio Mussi, ha lanciato un appello affinché "gli atenei siano liberati da corrotti e corruttori". La procura del tribunale di Bari, dopo l'iscrizione nei giorni scorsi di sette persone nel registro degli indagati, trasmetterà al rettorato dell'università del capoluogo pugliese l'elenco con i nomi degli studenti che hanno tentato in maniera irregolare di superare la prova di ammissione. Studenti a quali sarà annullata la prova sostenuta. L'elenco dovrebbe contenere "tra i 20 e i 30 nominativi" delle matricole che avrebbero ricevuto dall'esterno (con telefonate e messaggi giunti sui loro telefoni cellulari) le risposte ai quiz della prova di accesso. Intanto l'università Magna Grecia di Catanzaro, altro ateneo coinvolto nello scandalo, ha trasmesso al ministero gli atti di annullamento in via di autotutela delle prove di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, e medicina veterinaria. Sarà adesso lo stesso Ministero a comunicare le date di svolgimento delle nuove prove presso la sede di Catanzaro. L'annullamento è stato deciso dal rettore, Francesco Saverio Costanzo, accogliendo l'invito del ministro Mussi, dopo che i plichi contenenti i test erano stati aperti prima della prova ed erano stati sottratti i quiz. Da parte sua, il ministro Mussi, durante l'incontro di stamani con l'Alto Commissario Anticorruzione nella Pubblica amministrazione Achille Serra, ha ribadito il suo impegno "affinché non ci siano profondità inesplorate: i responsabili siano puniti e gli studenti denuncino le irregolarità durante le prove". Nel pomeriggio Mussi ha, poi, ricevuto una delegazione dell'Unione degli universitari che ha organizzato un sit-in di protesta davanti al ministero dell'Università. I circa 500 studenti provenienti da tutta Italia hanno chiesto l'annullamento della prova e l'abolizione della legge 264/99 istitutiva del numero chiuso. Mussi, sottolineando che "le irregolarità esistono da anni e che quest'anno, grazie alle denunce degli studenti, si è potuto cominciare ad intervenire", al termine dell'incontro è convenuto sulla necessità "di rivedere ex novo la legge 264 del 199 e il sistema dei test d'ingresso". E mentre a Napoli i rappresentanti della Confederazione degli studenti hanno preparato una serie di quiz da consegnare al rettore della Università Federico II "per valutare la preparazione degli esperti che hanno preparato i test di ammissione sbagliati", la consulta degli studenti dell'ateneo di Catanzaro protesta: "L'annullamento dei test nella sola sede di Catanzaro - si legge in una nota - è un lampante esempio di come si cerchi di circoscrivere ipocritamente un problema a livello endemico nel sistema nazionale dei test di ammissione, vessando una università in particolare e utilizzandola come capro espiatorio". ################ FONTE: http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.1316798857 Sui numeri gli inquirenti mantengono un certo riserbo Università, domani a rettore Bari nomi studenti indagati L'elenco riguarda gli aspiranti medici e odontoiatri che avrebbero ricevuto un aiuto dall'esterno mediante telefonate e messaggini sui cellulari durante i test di ammissione. Fioroni fischiato a Napoli da studenti disabili Bari, 18 set. - (Adnkronos) - Verrà consegnato domani dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Bari al rettore dell'Ateneo Corrado Petrocelli l'elenco dei nominativi degli aspiranti medici e odontoiatri che sono coinvolti nell'inchiesta della magistratura sui test di ammissione alle due facoltà a numero chiuso nelle Università, non solo del capoluogo pugliese, ma anche di Chieti e Ancona. Sui numeri gli inquirenti mantengono un certo riserbo, facendo notare anzi ''che se ne stanno dando molti''. Secondo quanto accertato dal Gico della Guardia di Finanza, diversi studenti avrebbero ricevuto un aiuto dall'esterno mediante telefonate e messaggini sui cellulari, portati abusivamente in aula il 4 e 5 settembre scorso, in occasione delle prove. Nei giorni scorsi 7 persone, di cui docenti universitari e a un ginecologo e consigliere comunale barese di An, sono stati iscritti nel registro degli indagati con le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla truffa ai danni dello Stato. Subito dopo il ministro dell'Università Fabio Mussi ha chiesto al rettore l'esclusione degli studenti coinvolti nell'inchiesta dalla prova. Si è aperto, infatti, un dibattito sulla scelta da compiere: invalidare tutte la prove, con il rischio di ricorsi da parte di chi vi ha partecipato regolarmente, oppure escludere solo gli studenti scorretti. ############### FONTE: http://today.reuters.it/news/newsArt...I.XML&ImageID= Test università, domani al rettore lista studenti coinvolti martedì, 18 settembre 2007 BARI (Reuters) - La procura di Bari consegnerà domani al rettore dell'università della città, Corrado Petrocelli, un elenco seppur parziale con i nomi degli studenti accusati di essere stati favoriti, dietro compensi in denaro, durante i test di ingresso alle facoltà di medicina ed odontoiatra nelle università di Bari, Chieti e Ancona. Lo hanno riferito oggi fonti investigative precisando che l'elenco dovrebbe contenere i nominativi di una trentina di studenti coinvolti nell'inchiesta -- in cui finora sono state indagate complessivamente 28 persone -- ma che altri potrebbero successivamente essere identificati. Secondo quanto riferito, gli studenti coinvolti potrebbero essere oltre 40. Nell'elenco che sarà disponibile domani, oltre agli studenti intercettati e che avrebbero ricevuto via sms le risposte esatte durante i test di ammissione da parte dell'organizzazione, ci sarebbero anche quelli che in aula avevano il cellulare, indipendentemente dal fatto che sia stato usato o meno. Un dato utile al rettore ai fini della stesura della graduatoria, perché "da un punto di vista amministrativo per l'università il solo possesso in aula del cellulare è motivo di esclusione dalla prova", spiegano le fonti. Secondo quanto riferito, inoltre, "al rettore sarà fornito solo l'elenco degli studenti finiti sotto inchiesta, come da lui richiesto, ma non le fonti di prova a loro carico, perché coperti dal segreto istruttorio". © Reuters 2007. ################## FONTE: http://www.repubblica.it/2006/09/sez...orruzione.html Sarebbero una trentina quelli che avrebbero ricevuto sui loro cellulari le risposte ai quiz di ammissione Bari, al rettore i nomi degli studenti indagati per i test truccati Il ministro Mussi al prefetto Serra: "Liberare le università da corrotti e corruttori" Appello ai ragazzi: "Non aspettate, denunciate le irregolarità a prova aperta" BARI - Sono un trentina gli studenti che hanno tentato di barare ai test di ammissione alle facoltà a numero chiuso di medicina e odontoiatria di Bari, Ancona e Chieti il 4 e 5 settembre scorso. La procura presso il tribunale di Bari trasmetterà domani al rettore dell'università del capoluogo pugliese, Corrado Petrocelli, l'elenco con i nomi. La decisione è stata presa oggi dal procuratore, Emilio Marzano, e dal pm inquirente, Francesca Romana Pirrelli. L'elenco. Secondo fonti inquirenti, l'elenco dovrebbe contenere "tra i 20 e i 30 nominativi" di studenti che avrebbero ricevuto dall'esterno (con telefonate e messaggi giunti sui loro cellulari) le risposte ai quiz della prova di ammissione. Risposte che provenivano da due 'centri di ascolto' allestiti a poca distanza dall'aula in cui si svolgevano le prove. Perquisizioni e sequestri. Nell'ambito delle indagini nei giorni scorsi il pm Pirrelli ha fatto compiere alla Guardia di finanza di Bari perquisizioni e sequestri a carico di sette persone - tra cui due docenti universitari di Bari e Ancona - iscritte nel registro degli indagati per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla corruzione. Nel registro degli indagati finiranno presto anche gli studenti che hanno barato durante i test. Dalla procura, però, dovrebbe solo partire l'elenco dei nomi degli studenti sotto indagine e che sarebbero stati intercettati anche durante i test, ma non le fonti di prova a loro carico, essendo gli atti coperti dal segreto istruttorio. L'elenco dei nomi sarà fornito anche perché, è il ragionamento degli investigatori, dal punto di vista amministrativo il solo possesso del telefonino da parte di un candidato alla prova è causa di esclusione. La decisione di inviare al rettore l'elenco dei nomi degli studenti indagati, fa seguito alla richiesta che il ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, ha rivolto il 12 settembre scorso al rettore di Bari di escludere dalle prove gli studenti coinvolti nell'inchiesta. "Liberare le università da corrotti e corruttori". Il ministro oggi ha incontrato Achille Serra, Alto commissario per la lotta alla corruzione, all'ordine del giorno, naturalmente, lo scandalo dei test di ammissione. "Ho chiesto la collaborazione di Serra - ha spiegato Mussi - perché di fronte a certi casi di truffa e di manipolazione abbiamo bisogno di colpire, e duramente, i responsabili ma anche di identificare esattamente le dimensioni del problema. E' evidente che non si può sparare nel mucchio: c'è chi ha copiato e c'è chi, invece, ha faticato, bisogna tendere le mani a chi studia e segue le procedure, sia tra i docenti sia tra gli studenti, e liberare invece gli atenei da corrotti e corruttori". "Personalmente, mi sono fatto l'idea - ha ammesso Serra - che il fenomeno sia più ampio di quel che traspare, ma va dato atto al ministro che sta facendo di tutto perché questa forma di corruzione emerga nella sua interezza". "Riformare il numero chiuso". Il ministro ha ribadito l'opportunità di una riforma complessiva del sistema del numero chiuso, delle prove e anche della trasparenza delle procedure. "Io sono contrario al numero chiuso, ma ci sono vincoli europei per cinque professioni. E' evidente - ha osservato - che la riduzione dei corsi a numero chiuso deve andare di pari passo con i mezzi forniti alle università per fornire percorsi didattici adeguati. Non basta emettere gride ma si devono creare le condizioni perché possano realizzarsi". L'appello agli studenti. "Denunciate subito, a prova aperta": è l'appello rivolto dal ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, agli studenti. "Da una parte - ha dichiarato Mussi - voglio dire con chiarezza ai docenti coinvolti nelle truffe che non avrò pace finché non li vedrò cacciati. Dall'altra agli studenti che denunciano le malversazioni chiedo di non aspettare che la prova sia finita per farlo. Fatelo con la prova in corso. Alzatevi e denunciate. Bisogna contestare a prova aperta". Mussi, che ha ricevuto un migliaio di segnalazioni di irregolarità, anche in forma anonima, ha quindi ricordato gli interventi già decisi per gli atenei di Catanzaro, Bari e Messina ("curioso che qui i voti più alti siano tutti concentrati nella stanza 3D") e ha confermato che saranno avviate inchieste, coinvolgendo la magistratura, per chiarire qualsiasi punto oscuro. (18 settembre 2007) Ultima modifica di amigdala : 19-09-2007 alle 07:13. |
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http://bologna.repubblica.it/dettagl...isione/1369353 Medicina, irregolarità ai test Mussi: "Presto la decisione" La Procura chiede i verbali all´ateneo. Il ministro: in ritardo le denunce degli studenti di Ilaria Venturi Pioggia di denunce sul test d´ingresso a Medicina. Mentre gli esposti in Procura salgono a due, almeno a ieri, e si moltiplicano le testimonianze su presunte irregolarità, interviene il ministro all´Università. «Prima di prendere decisioni attendo di vedere le carte», dichiara Fabio Mussi da Roma. «Ma bisogna fare presto, perché incombono le iscrizioni. Per fortuna la magistratura ci sta aiutando molto». Il ministro bacchetta gli studenti che hanno sostenuto le prove nella aule della facoltà medica: «Sarebbe stata una cosa straordinaria - puntualizza Mussi - se i nostri giovani avessero denunciato le anomalie subito, durante la prova, e non aspettando di vedere se avevano vinto o perso». Il clima a Medicina si sta surriscaldando. E ieri la Procura ha chiesto alla facoltà tutti gli atti e i verbali in merito al test. «Abbiamo scritto una lettera molto specifica - dice il procuratore Di Nicola - ma allo stato non abbiamo elementi per configurare reati a carico di persone specifiche». Le indagini sono avviate. Soprattutto su alcune aule, dove sarebbero avvenuti gli illeciti secondo quanto denunciato dalle cinque studentesse che hanno presentato il primo esposto. La preside di Medicina Maria Paola Landini ieri ha incontrato i commissari, poco più di una trentina, che hanno presieduto alle prove. E oggi saranno riuniti i vigilanti. «Dopo il rapporto già inviato al ministero e a seguito dei nuovi eventi segnalati sulla stampa, e soprattutto di una precisa richiesta di informazioni avanzata dalla Procura, ho chiesto alla preside di integrare il rapporto in relazione ai nuovi elementi di informazione richiesti - interviene il rettore - Sulla base delle informazioni raccolte verrà compilato in tempi rapidi il rapporto definitivo che provvederò a inoltrare alla Procura. L´Ateneo si sta adoperando con alacrità per accertare la realtà dei fatti, in modo da assicurare la massima trasparenza e per rispondere con chiarezza ai magistrati». Ora c´è una nuova denuncia, mandata direttamente via-mail al sito della Procura da un ragazzo che ha partecipato al test. E almeno una decina di altri studenti ha contatto l´avvocato delle studentesse, Andrea Fornasari: «Denunciano le stesse irregolarità segnalate dalle ragazze, ma anche qualcosa di più» spiega. I commissari si dicono tranquilli. «Nessuna irregolarità», dice il presidente della commissione Francesco Broccoli. «L´unica cosa che è saltata fuori dalla riunione è che in un´aula all´inizio della prova, a buste ancora chiuse, è squillato un cellulare. Il commissario si è arrabbiato e una studentessa, rossa in volto, l´ha consegnato. Poi altri venti candidati si sono fatti avanti consegnando il telefono». (18 settembre 2007) ################# FONTE: http://www.repubblica.it/2006/09/sez...ore-esami.html La prova per l'ammissione a Medicina e Odontoiatria sarà ripetuta Potranno partecipare anche gli studenti che sono indagati Bari, il rettore annulla tutti i test Il ministero: "Decisione autonoma" BARI - Il rettore dell'Università di Bari, Corrado Petrocelli, ha annunciato che è stato annullato il test di ingresso sostenuto il 4-5 settembre scorso per l'accesso alle facoltà di Medicina e Odontoiatria. Secondo le indagini sono un trentina gli studenti che in quei giorni hanno tentato di barare ai test di ammissione alle facoltà a numero chiuso di medicina e odontoiatria di Bari, Ancona e Chieti. Petrocelli ha annunciato di aver già comunicato e inviato al ministero il decreto di annullamento della prova e ha chiesto che venga fissata una nuova data per lo svolgimento del test nel più breve tempo possibile. La prova sarà quindi ripetuta con un test di riserva che è già pronto. Potranno partecipare tutti coloro che si erano iscritti all'esame sostenuto il 4 e il 5 settembre scorso, compresi gli studenti che sono indagati. "Siamo consapevoli che questa è una scelta dolorosa che potrà creare sconcerto tra coloro che hanno superato la prova onestamente - ha detto Petrocelli - ma questa decisione è volta a garantire a tutti pari opportunità per l'accesso a una carriera universitaria". E dal ministero arriva una immediata reazione. che suona per certi versi come una presa di distanza. L'annullamento viene definito "una autonoma valutazione del rettore di Bari". Mentre il dicastero rilancia il parere dell'Avvocatura dello Stato che considera non valide solo le prove di coloro "sono stati scoperti e che hanno violato le regole concorsuali, senza che sia necessario procedere all'annullamento dell'intera procedura selettiva". (19 settembre 2007) #################### FONTE: http://www.ilmessaggero.it/articolo....ez=HOME_SCUOLA Test Medicina, il rettore annulla la prova di Bari Il Ministero: la nostra posizione resta invariata Potranno ripetere il test di ingresso anche gli studenti indagati I pm pugliesi scrivono a Mussi: «Ad Ancona accertati fatti gravi» ROMA (19 settembre) - Il rettore dell'Università di Bari, Corrado Petrocelli, ha annullato il test di ingresso sostenuto il 4-5 settembre scorso per l'accesso alle facoltà di Medicina e Odontoiatria dell'Università di Bari. Il decreto di annullamento è già stato inviato al ministero, con la richiesta di fissare al più presto la data del nuovo test. «Siamo consapevoli che questa è una scelta dolorosa che potrà creare sconcerto tra coloro che hanno superato la prova onestamente - ha detto Petrocelli - ma questa decisione è volta a garantire a tutti pari opportunità per l'accesso a una carriera universitaria». Il rettore ha precisato che la prova sarà ripetuta con un test di riserva che è già pronto e che ad essa potranno partecipare tutti coloro che si erano iscritti il 4 e il 5 settembre scorso, compresi gli studenti indagati. Probabilmente il test sarà ripetuto nella stessa data di Catanzaro. Determinante la relazione della Procura. Per assumere la decisione di annullare il test «è stato essenziale un documento che ci ha inviato la procura della Repubblica da cui emerge con chiarezza la complessità di una indagine legata alle modalità operative con cui ha agito dall'esterno verso l'interno questa organizzazione», ha detto il rettore Petrocelli. L'inchiesta - ha aggiunto - «richiede varie tappe e tempi non brevi per la sua conclusione e questo è stato un dato fondamentale nella nostra decisione. Dal documento emerge un fenomeno tendenzialmente diffusivo che sembra portare perciò nel tempo ad una allargamento del numero degli attuali soggetti indagati». Sul numero degli indagati Petrocelli ha solo detto che all'università è arrivata la «segnalazione di un numero congruo. Non ho letto nomi per non esserne influenzato. Quelle carte sono adesso chiuse nella cassaforte del rettorato e ne emerge una grave compromissione del procedimento». Decisione sofferta. «Si è trattato di una decisione molto sofferta, difficile e lungamente meditata - ha aggiunto il rettore - che l'università di Bari ha assunto in quanto parte lesa da questa vicenda, poiché ha fatto di tutto perché le prove si svolgessero in modo legittimo e regolare così come è stato riconosciuto dalla procura e dal ministro Mussi. Non era possibile che anche un'ombra di dubbio continuasse ad aleggiare su questa prova. Chiamiamo tutte le forze sane ad essere al nostro fianco in questa battaglia». Il Ministero: decisione autonoma. Dopo l'annuncio del rettore di Bari il Ministero dell Università e della Ricerca precisa che «si tratta di una autonoma valutazione del Rettore di Bari, unico titolare del potere di annullamento». Il Ministero precisa inoltre che sugli episodi di Bari e sui conseguenti atti da adottarsi «ha richiesto il parere dell'Avvocatura Generale dello Stato che ha chiarito che "'le prove devono considerarsi invalide limitatamente ai soggetti specificatamente individuati che hanno violato le regole concorsuali senza che sia necessario procedere all'annullamento dell'intera procedura selettiva". Questa quindi resta la posizione del Ministero». Fatti gravi ad Ancona. Intanto "fatti gravi che denotano un certo malcostume" sarebbero stati accertati dalla procura di Bari nell'università di Ancona nell'ambito delle indagini su presunte irregolarità compiute dalle matricole e da loro complici per superare i test di ammissione alle facoltà a numero chiuso di medicina e odontoiatria svoltisi il 5 settembre scorso nella città marchigiana. È quanto denunciano in una lettera inviata oggi al ministro dell'università e della ricerca, Fabio Mussi, il procuratore della Repubblica di Bari, Emilio Marzano, e il pm inquirente, Francesca Romana Pirrelli. I due magistrati informerebbero il ministro su alcuni elementi raccolti sia nel corso delle intercettazioni compiute durante le prove di accesso nelle due facoltà sia nel corso delle perquisizioni fatte dopo le prove, durante le quali sono stati sequestrati documenti ritenuti assai utili alle indagini. La risposta del rettore Lettere a cui replica il rettore di Ancona, Marco Pacetti: «Mi pare che per ora i prigionieri siano gli onesti, quelle centinaia di studenti che hanno superato onestamente i test di accesso a Medicina e Odontoiatria e aspettano ancora di conoscere le graduatorie di ammissione. Quanto ai "presunti fatti gravi" che la procura di Bari avrebbe riscontrato nel nostro ateneo, mi limito a dire che non ne so niente, e che forse ai magistrati spetta fare le indagini, piuttosto che ramanzine o scrivere lettere riservate dandole prima ai giornali». L'inchiesta Dalla documentazione raccolta dai militari della Guardia di Finanza di Bari emergerebbero nuovi spunti investigativi che farebbero pensare ad altre irregolarità compiute per accedere anche a altri corsi di laurea (come fisioterapia) sia nella città marchigiana sia in altre facoltà italiane. È salito intanto da sette a 33 - e salirà a 52 - il numero degli indagati. Nel registro degli indagati erano già finiti i nomi di sette persone - tra cui due docenti universitari - che hanno subito nei giorni scorsi perquisizioni e sequestri; a questi si sono aggiunti, con le ipotesi di reato corruzione e truffa, i nomi di una vigilante che a Chieti non avrebbe affatto controllato sul corretto svolgimento delle prove, e di un uomo che ha inviato via sms le risposte ai quiz sul telefonino di almeno una matricola che sosteneva i test a Bari. Nel registro degli indagati sono stati iscritti inoltre nomi di 24 studenti che - secondo l'accusa - hanno ottenuto dall'esterno sui propri telefonini cellulari le risposte ai quesiti. A questi nomi si aggiungeranno presto quelli di altri 19 studenti che hanno frequentato i corsi tenuti dal principale indagato, Marcantonio Pollice, che in cambio di soldi, avrebbe assicurato ai ragazzi il superamento dei test. I nomi di questi 24 studenti sono stati comunicati al ministero dell'Università e al rettore di Bari. ##################### FONTE: http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...nnullata.shtml Il ministero: iniziativa autonoma. Sono 33 (ma saliranno a 59) gli indagati Bari, annullato il test per Medicina La decisione del rettore dell'Università del capoluogo pugliese. La prova dello scorso 4-5 settembre presentava anomalie BARI - Il rettore dell'Università di Bari, Corrado Petrocelli, ha annunciato che è stato annullato il test di ingresso sostenuto il 4-5 settembre scorso per l'accesso alle facoltà di Medicina e Odontoiatria dell'Università di Bari. IL DECRETO - Petrocelli ha annunciato di aver già comunicato e inviato al ministero il decreto di annullamento della prova. Ha anche chiesto che il ministero fissi la data dello svolgimento del nuovo test nel più breve tempo possibile. «Siamo consapevoli che questa è una scelta dolorosa che potrà creare sconcerto tra coloro che hanno superato la prova onestamente - ha detto - ma questa decisione è volta a garantire a tutti pari opportunità per l'accesso a una carriera universitaria». Il rettore ha precisato che la prova sarà ripetuta con un test di riserva che è già pronto e che ad essa potranno partecipare tutti coloro che si erano iscritti all'esame sostenuto il 4 e il 5 settembre scorso, compreso gli studenti che sono indagati. Petrocelli ha annunciato inoltre che probabilmente il test sarà ripetuto nelle stesse date a Bari e Catanzaro. IL MINISTERO - Dopo la diffusione della notizia dell'annullamento, il ministero dell Università e della Ricerca ha precisato che «si tratta di una autonoma valutazione del Rettore di Bari, unico titolare del potere di annullamento». Sugli episodi di Bari e sui conseguenti atti da adottarsi il governo «ha richiesto il parere dell'Avvocatura Generale dello Stato che ha chiarito che "le prove devono considerarsi invalide limitatamente ai soggetti specificatamente individuati che hanno violato le regole concorsuali senza che sia necessario procedere all'annullamento dell'intera procedura selettiva". Questa quindi resta la posizione del Ministero». GLI INDAGATI - Intanto è salito da sette a 33 - e salirà a 52 - il numero degli indagati nell'inchiesta della procura sui presunti test agevolati sostenuti scorsi da diverse matricole per entrare nelle facoltà a numero chiuso di medicina e odontoiatria non solo di Bari, ma anche di Ancona e Chieti. Nel registro degli indagati erano già finiti i nomi di sette persone - tra cui due docenti universitari - che hanno subito nei giorni scorsi perquisizioni e sequestri; a questi si sono aggiunti (con le ipotesi di corruzione e truffa) i nomi di una vigilante che a Chieti non avrebbe affatto controllato sul corretto svolgimento delle prove, e di un uomo che ha inviato via sms le risposte ai quiz sul telefonino di almeno una matricola che sosteneva i test a Bari. GLI STUDENTI - Inoltre, da mercoledì nel registro degli indagati sono stati iscritti i nomi di 24 studenti che - secondo l'accusa - hanno ottenuto dall'esterno sui propri telefonini cellulari le risposte ai quesiti. A questi nomi prossimamente si aggiungeranno quelli di altri 19 studenti che hanno frequentato i corsi tenuti dal principale indagato, Marcantonio Pollice, che previo pagamento di una cospicua somma in denaro avrebbe assicurato ai ragazzi il superamento dei test. I nomi di questi 24 studenti sono stati comunicati al ministero dell'Università e al rettore di Bari. Quest'ultimo - a quanto si è saputo - entro sabato prossimo dovrà decidere se annullare i test svoltisi a Bari (ipotesi ritenuta più probabile) o se escludere dalle prove i concorrenti che hanno barato. 20 settembre 2007 Ultima modifica di amigdala : 20-09-2007 alle 08:31. |
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http://www.iltempo.it/approfondiment...spx?id=1285063 Bari, studenti di Medicina e Odontoiatria sul piede di guerra Test universitari, ricorso al Tar per l’annullamento delle prove BARI — Le famiglie delle matricole pugliesi che hanno superato i test di preselezione per l'ingresso ai corsi della facoltà di Medicina e Odontoiatria dell'Università di Bari stanno formalizzando il ricorso al Tar - già annunciato - contro la decisione del rettore dell'Università che ha annullato le prove del 4 e del 5 settembre dopo l'intervento della Procura che ha denunciato presunti brogli. Il ricorso dovrà prevedere, in linea di massima, la richiesta dell'annullamento del decreto del rettore, Corrado Petrocelli, e, in subordine, l’ammissione, anche in soprannumero degli studenti che hanno superato le prove sostenute i primi di settembre. All'incontro erano presenti tecento persone. Il Rettorato dell'Università di Bari ha predisposto una bozza di decreto che consenta agli studenti che hanno ottenuto un punteggio valido nel test di preselezione per l'ingresso ai corsi a numero programmato delle facoltà di Medicina e Odontoiatria di iscriversi come sovra numerari in altri corsi analoghi dello stesso ateneo (in tutto sono 19). La prova già svolta per Medicina e Odontoiatria è stata annullata dopo l'apertura di un'inchiesta da parte della Procura di Bari per presunti casi di corruzione («Abbiamo preso questa deliberazione - ha spiegato al riguardo il prorettore Augusto Garruccio - perché inevitabili, e abbiamo il conforto di molti giuristi» ). Sarà poi lo studente, se supererà di nuovo la prova di medicina, a scegliere per quale corso optare e l'università provvederà a eliminare il nominativo dal corso scartato per evitare che lo studente si trovi a pagare due volte la tassa di immatricolazione. La bozza di decreto, che dovrebbe essere firmato e pubblicato entro lunedì, è stata illustrata dal prorettore Augusto Garuccio a una delegazione di genitori e studenti; soprattutto da parte di questi ultimi sono state avanzate perplessità. La bozza, prima di essere firmata, verrà esaminata con i presidi delle facoltà interessate. [email protected] #################### FONTE : http://www.iltempo.it/approfondiment...spx?id=1285763 Inchiesta sulla truffa durante i test per le facoltà a numero chiuso Il rettore di Ancona vuole i nomi degli indagati BARI — Il rettore dell'Università di Ancona, Marco Pacetti, ha chiesto alla Procura di Bari l'elenco degli studenti che con, modalità truffaldine, il 4 e 5 settembre hanno sostenuto ad Ancona i test per l'accesso alle facoltà di Medicina e Odontoiatria. Pacetti ha chiesto inoltre - a quanto si è saputo a Bari - di estrarre copia dei documenti sequestrati ad Ancona per stilare le graduatorie degli ammessi e per valutare l'espulsione degli studenti che hanno barato. La richiesta del Rettore marchigiano sarà vagliata dal pm inquirente del tribunale di Bari, Francesca Romana Pirrelli, che indaga su un'associazione per delinquere composta da sette persone che avrebbe suggerito dall'esterno a 43 studenti - 24 dei quali sono già indagati - le risposte per superare i test di preselezione per accedere alle facoltà a numero chiuso di Medicina, Odontoiatria e specialità mediche a Bari, Foggia, Ancona e Chieti. Le risposte - secondo le indagini della Guardia di Finanza - sono giunte sui telefonini cellulari degli studenti che sostenevano le prove. Nell'indagine sono indagate 33 persone, tra cui due docenti universitari - il ginecologo barese Giuseppe Varcaccio Garofalo, e il presidente della commissione d'esame di odontoiatria ad Ancona, Maurizio Procaccini - e il presunto organizzatore della truffa, Marcantonio Pollice, che con moglie e figlio preparava gli studenti ai test e li aiutava a superare le prove. In caso di successo avrebbe ricevuto fino a 30-40.000 euro da ciascun candidato. Intanto l’ateneo barese è nella bufera. Gli studenti che hanno sostenuto le prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso a medicina e odontoiatria del 4 e 5 settemre, dopo aver annunciato ricorso al Tar, hanno, pure, promesso che chiederanno un risarcimento per i danni che stanno subendo da quando il rettore dell'ateneo di Bari, Corrado Petrocelli, ha annullato le prove. Da giovedì le aspiranti matricole protestano nei corridoi dell'ateneo chiedendo invano la revoca del decreto di annullamento. E mentre le indagini vanno avanti a ritmo sostenuto, ad odontoiatria è spuntato il «giallo» su un plico contenente i test delle prove d'esame con una sigillatura anomala. Il plico non è stato usato per le prove, ma la sigillatura apparentemente non a regola d'arte ha suscitato perplessità nei commissari d'esame. domenica 23 settembre 2007 |
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http://www.ilmessaggero.it/articolo....ez=HOME_SCUOLA Ancona non annullerà i test d'ammissione: presto le graduatorie di Medicina e Odontoiatria ANCONA (24 settembre) - L'Università Politecnica delle Marche presto pubblicherà la graduatoria dei test d'ammissione alla facoltà di Medicina. «Non abbiamo nessuna tentazione di annullarle» ha ribadito il rettore, Marco Pacetti, come invece è stato fatto a Bari. L'ateneo di Ancona, coinvolto con le università di Bari e di Chieti nell'inchiesta sulle irregolarità ai quiz di ammissione alle facoltà di Medicina e Chirurgia, ha ottenuto le copie del materiale sequestrato dalla Guardia di finanza. «Si tratta di documenti che permettono di abbinare le schede dei quiz, anonime, ai nomi dei partecipanti alla prova e quindi di stilare le graduatorie di ingresso» ha spiegato il rettore Pacetti. Inoltre è stato chiesto alla procura di Bari l'elenco degli indagati nella parte dell'inchiesta riguardante l'università marchigiana, per escludere queste persone dalla graduatoria. Proseguono, intanto, le indagini a Bari su un'associazione per delinquere composta da sette persone, responsabili di aver suggerito dall'esterno le soluzioni a 43 studenti, 24 dei quali sono già indagati. Le risposte corrette per superare i test sono state fornite attraverso i telefonini, anche tramite sms. Finora i “suggeritori” indagati sono 33, tra i quali anche due docenti universitari, il ginecologo barese Giuseppe Varcaccio Garofalo e il presidente della commissione d'esame di Odontoiatria di Ancona Maurizio Procaccini, e Marcantonio Pollice considerato l'organizzatore della truffa in quanto con la moglie e il figlio preparava gli studenti ad affrontare i test d'ammissione. Per la parte dell'inchiesta che riguarda l'ateneo marchigiano, i documenti sequestrati dalla Guardia di finanza relativi alla facoltà di Medicina si trovano ad Ancona, mentre per Odontoiatria dovranno essere forniti dalla procura di Bari. I 755 studenti che sperano di cominciare a frequentare i corsi di medicina e i 315 candidati di odontoiatria potranno a breve conoscere l'esito del loro esame d'ammissione. Pacetti prevede di riuscire a completare le liste entro questo fine settimana, in modo da far cominciare le lezioni all'inizio di ottobre. ############### FONTE : http://www.tempostretto.it/8/index.p..._articolo=1765 Test Medicina: l'Udu si raccoglie a sostegno degi universtari L’UDU, (Unione degli Universitari), ha dichiarato chiusa la raccolta delle adesioni al “ricorso collettivo” per l’annullamento dei test di medicina, che ha invitato a una raccolta firme gli studenti che hanno partecipato ai test di ingresso nelle facoltà di medicina e chirurgia in data 4settembre. Sono state raccolte circa 1800 sottoscrizioni, che verranno presentate giovedi’ 27 alla conferenza stampa che si terrà a Roma, in cui verranno inoltre esposte le altre denunce ricevute da ragazzi presenti ai test. Abbiamo contattato la rappresentante dell’UDU, Giulia Savoja, che si è interessata allo scandalo raccogliendo testimonianze delle “stranezze avvenute nelle aule” per l’annullamento dei test in tutta Italia e che ci ha illustrato le ragioni della campagna alla contrarietà al numero chiuso. Non si può adattare il numero degli studenti alle strutture esistenti, scrivono l’Unione degli Universitari, nella lettera inviata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Si tratta appunto, di - “un sistema anticostituzionale”- riferisce l’intervistata, -“che impedisce l’accesso al diritto al libero studio e il libero sviluppo della personalità dello studente.” Adesso l’UDU si è impegnata nel porre un decreto legge per superare la norma 264/99, che impone il test di ingresso a Medicina, affinché venga garantito il libero accesso ai corsi universitari. La proposta deve ancora essere discussa dai gruppi parlamentari di Camera e Senato. Letizia Salvo 25/09/2007 ################## FONTE: http://www.ilmessaggero.it/articolo....ez=HOME_SCUOLA Test Medicina, 3000 ricorsi "pro annullamento" ROMA (25 settembre) - Hanno toccato quota tremila gli studenti intenzionati a presentare ricorso al Tar per la confusa vicenda dei test d'ingresso alle facoltà a numero chiuso, segnatamente quelle di Medicina e chirurgia e Odontoiatria. L''Unione degli Universitari ha raccolto duemila segnalazioni, annunciando che a questo punto sarà presentato un ricorso collettivo al Tar del Lazio. Si aggiungono anche i circa mille ricorsi raccolti dalla Consulcesi. Nella nota dell'Udu si dice che «giovedì mattina sarà presentato il ricorso a nome di duemila studenti che hanno partecipato ai test d'ammissione a medicina e chirurgia del 4 settembre, avente lo scopo di far dichiarare l'annullamento della prova». «Abbiamo già consegnato al ministro Mussi e al Prefetto Serra un libro bianco - dicono i ragazzi dell'Udu - nel quale abbiamo raccolto le principali segnalazioni, provenienti da tutta Italia, di anomalie e trucchi verificatesi durante lo svolgimento dei vari test dei corsi a numero programmato. Per evitare il ripetersi di questi episodi la legge 264/99 va cambiata, insieme con gli studenti, uniformandola a quelle degli altri paesi europei». Il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella ha assicurato: «Stiamo predisponendo i ricorsi per un migliaio di studenti di diverse università italiane. Ogni nostra azione verrà valutata facoltà per facoltà, in ogni città italiana, al fine di offrire un servizio mirato in base alle diverse irregolarità». Tortorella ha aggiunto che è necessario attuare «misure di legge adeguate a risolvere una situazione che in Italia si ripete ormai da anni», per evitare di avere ancora episodi di irregolarità. Commenti. Il deputato dell'Udc, Domenico Zinzi, ha sottolineato che tali ricorsi meritano «atti di responsabilità urgenti» e ha aggiunto che ministro dell'Università Fabio Mussi «non può più arginare questa slavina». Il deputato Udc ha ricordato che i test erano «viziati già in partenza da quattro errori, ma se fino a ieri il ministro dell'Università era riuscito a evitare i paletti, ora l'impatto di questa deriva è una realtà». Secondo Zinzi va eliminato tutto il sistema dei test d'ingresso, altrimenti «l'anno prossimo rischiamo una versione copia-incolla di quanto avvenuto in questi giorni, trasformando definitivamente il sistema Università in una farsa tecnologica: non passano i più preparati, ma i più bravi a usare il cellulare». La differenza, ha concluso il deputato centrista, dev'essere fatta tra gli studenti «non dal numero chiuso, ma dalla capacità che riusciranno a dimostrare sul campo esame dopo esame». ################ FONTE: http://www.repubblica.it/news/ired/u...ml?ref=hpsbdx1 Catanzaro, UNIVERSITA': CATANZARO, AD OTTOBRE NUOVI TEST AMMISSIONE "I test di ammissione alle facolta' di medicina, odontoiatria e medicina veterinaria dell'universita' "Magna Graecia" di Catanzaro si terrano nei primi quindici giorni di ottobre". Lo ha detto il rettore Francesco Saverio Costanzo, intervistato dal Tg3 Calabria. I test erano stati annullati su richiesta del ministro dell'Universita', Fabio Mussi, dopo che lo stesso rettore Costanzo aveva denunciato l'apertura ad opera di ignoti dei plichi contenenti i test. Sulla vicenda e' incorso una inchiesta, contro ignoti, da parte della procura della Repubblica di Catanzaro. "C'e' la piena assicurazione da parte dell'ateneo, e parlo anche a nome dei presidi interessati - ha aggiunto il rettore Costanzo - che tutta la vicenda non influira' assolutamente per i candidati vincitori sulla loro normale iscrizione e sul normale andamento dell'anno accademico". Ultima modifica di amigdala : 26-09-2007 alle 10:54. |
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#117 | |
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Sono d'accordissimo, è questo uno dei tanti problemi dei quiz e una delle più grandi cause di frustrazione per i giovani che si avvicinano a questi test di ammissione. |
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#118 |
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Poi basta con questi test fatti in università piccole e sconosciute. Proporrei di farli in sedi apposite che riuniscano più atenei insieme per una maggior trasparenza. Ognuno poi mette la sua preferenza per l'università che poi vorrà in seguito frequentare. Il controllo sarebbe maggiore e si avrebbe più serietà. Una volta trovate le sedi appropriate bisognerebbe avere commissioni di controllo e assistenza miste... ad esempio per i test in lombardia vengono professori sia interni che esterni alle università di quella regione (ovvero del centro e del sud Italia). Poi basta omertà... se si vede qualcuno che ha il cell durante il quiz... si fà presente alla commissione che lo sbatte fuori... senza appello. Io non so come si faccia ad utilizzare un cell per tutta la durata della prova senza che i tuoi vicini di banco se ne accorgano. E' inutile che ci scandalizziamo... i primi garanti che tutto fili liscio siamo TUTTI NOI PARTECIPANTI al concorso e non i prof o i controllori a vario titolo. Basterebbero poche regole ma chiare per evitare trucchi da scuola elementare. Poi se si sanno già le risposte... qui il discorso cambia. Licenziamento in tronco per chi è responsabile... senza vedere in faccia a nessuno... "barone" o usciere che sia!
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#119 |
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http://www.ilmessaggero.it/articolo....ez=HOME_SCUOLA Test Medicina, 3000 ricorsi "pro annullamento" ROMA (25 settembre) - Hanno toccato quota tremila gli studenti intenzionati a presentare ricorso al Tar per la confusa vicenda dei test d'ingresso alle facoltà a numero chiuso, segnatamente quelle di Medicina e chirurgia e Odontoiatria. L''Unione degli Universitari ha raccolto duemila segnalazioni, annunciando che a questo punto sarà presentato un ricorso collettivo al Tar del Lazio. Si aggiungono anche i circa mille ricorsi raccolti dalla Consulcesi. Nella nota dell'Udu si dice che «giovedì mattina sarà presentato il ricorso a nome di duemila studenti che hanno partecipato ai test d'ammissione a medicina e chirurgia del 4 settembre, avente lo scopo di far dichiarare l'annullamento della prova». «Abbiamo già consegnato al ministro Mussi e al Prefetto Serra un libro bianco - dicono i ragazzi dell'Udu - nel quale abbiamo raccolto le principali segnalazioni, provenienti da tutta Italia, di anomalie e trucchi verificatesi durante lo svolgimento dei vari test dei corsi a numero programmato. Per evitare il ripetersi di questi episodi la legge 264/99 va cambiata, insieme con gli studenti, uniformandola a quelle degli altri paesi europei». Il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella ha assicurato: «Stiamo predisponendo i ricorsi per un migliaio di studenti di diverse università italiane. Ogni nostra azione verrà valutata facoltà per facoltà, in ogni città italiana, al fine di offrire un servizio mirato in base alle diverse irregolarità». Tortorella ha aggiunto che è necessario attuare «misure di legge adeguate a risolvere una situazione che in Italia si ripete ormai da anni», per evitare di avere ancora episodi di irregolarità. Commenti. Il deputato dell'Udc, Domenico Zinzi, ha sottolineato che tali ricorsi meritano «atti di responsabilità urgenti» e ha aggiunto che ministro dell'Università Fabio Mussi «non può più arginare questa slavina». Il deputato Udc ha ricordato che i test erano «viziati già in partenza da quattro errori, ma se fino a ieri il ministro dell'Università era riuscito a evitare i paletti, ora l'impatto di questa deriva è una realtà». Secondo Zinzi va eliminato tutto il sistema dei test d'ingresso, altrimenti «l'anno prossimo rischiamo una versione copia-incolla di quanto avvenuto in questi giorni, trasformando definitivamente il sistema Università in una farsa tecnologica: non passano i più preparati, ma i più bravi a usare il cellulare». La differenza, ha concluso il deputato centrista, dev'essere fatta tra gli studenti «non dal numero chiuso, ma dalla capacità che riusciranno a dimostrare sul campo esame dopo esame». ################## FONTE : http://www.ilmessaggero.it/articolo....ez=HOME_SCUOLA Mussi: «Pochi 800 posti a Odontoiatria, in quel settore serve più concorrenza» ROMA (26 settembre) - Gli 800 candidati ammessi ai corsi di Odontoiatria sono troppo pochi se si considera la scarsa concorrenza che c'è in questo settore in Italia. A far notare questa incongruenza è stato il ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, durante un'audizione in commissione Cultura alla Camera. «In un Paese come il nostro dove c'è una così scarsa concorrenza e dei costi così alti per le cure odontoiatriche - ha sottolineato Mussi - il fatto di avere soltanto 800 posti disponibili sembra più consono all'esigenza di tutelare una categoria che non di far fronte alla domanda effettiva dei cittadini». È, perciò, necessario, ha aggiunto il ministro, rivedere «i numeri e gli accessi ai corsi a numero chiuso» e arrivare a una rapida diminuzione di queste facoltà a sbarramento. «Sono contrario al numero chiuso e credo - ha aggiunto Mussi - che una discussione parlamentare su tale materia sia opportuna e che si possa preparare una revisione della legge 264 sull'accesso limitato». Irregolarità. A proposito delle irregolarità che si sono verificate durante i test d'ammissione, il ministro dell'Università ha voluto rassicurare i membri della commissione che «le truffe identificate e le denunce riguardano soltanto i corsi di laurea in Medicina e Odontoiatria». Sono salve, perciò, le altre discipline per le quali è previsto il numero chiuso secondo le normative europee, come Veterinaria, Architettura e Ingegneria. Oltre alle indagini che sono in corso negli atenei di Bari, Ancona e Chieti, Mussi ha fatto sapere di aver chiesto «alla polizia e alla magistratura accertamenti anche nell'Università di Messina, dove risulta una concentrazione dei voti più alti». Quanto all'idea avanzata da alcuni rettori di annullare tutte le prove d'ammissione per lo scandalo delle soluzioni suggerite, il ministro ha sottolineato che la questione non è di sua competenza, ma «bisogna stare attenti a non sanare un'ingiustizia con un'altra ingiustizia: gran parte di questi giovani si è comportata correttamente e non sarebbe stato giusti punirli invalidando tutti i test». Soluzioni. Si spera di non ricadere anche l'anno prossimo negli stessi errori e tra i rimedi c'è senz'altro il miglioramento dei sistemi di protezione dei dati e di controllo dello svolgimento delle prove. «Non è semplice attrezzarsi con le nuove tecnologie - ha detto Mussi - ma si può fare. Sarà una battaglia senza tregua per garantire trasparenza e legalità nell'università. Oggi ci sono cadute di coscienza tali che in molti casi non si sente neppure più il bisogno della dissimulazione». ###################### FONTE : http://www.diregiovani.it/gw/produce...px?ID_DOC=4293 Atenei, test di medicina: studenti in Procura 27 settembre 2007 ROMA - La lotta continua. Prosegue, infatti,la battaglia politica e legale dell'Unione degli studenti universitari (Udu) per chiedere l'annullamento della legge che regola l'accesso programmato agli atenei (la 264 del 1999) e per fare chiarezza sulle irregolarità riscontrate durante i test d'ingresso alle facoltà di Medicina dello scorso 4 settembre. Questa mattina, infatti, l'Udu, nella persona del legale Michele Bonetti, ha presentato alla Procura della Repubblica di Roma un esposto con più di 300 testimonianze, al fine di spiegare tutti gli illeciti segnalati all'associazione dagli studenti e commessi nei singoli atenei durante le prove d'ingresso. "Abbiamo raggruppato le segnalazioni - dice il coordinatore nazionale dell'Udu, Daniele Giordano - per dimostrare che l'illegalità è diffusa. Il nostro dossier dimostra che i ragazzi che hanno provato a fare il test hanno visto qualcosa di strano in 30 atenei di 25 città". Buste aperte, ritardi o anticipi nell'inizo della prova, forzature nell'assegnazione dei posti, presenza di persone laureate in aula e poca trasparenza nel calcolo dei punteggi sono alcune delle irregolarità riscontrate più di frequente. "Nell'esposto - sottolinea Bonetti - abbiamo anche specificato le modalità da seguire nelle indagini. La nostra non vuole essere solo una denuncia, ma ci proponiamo anche di dare agli inquirenti un criterio da seguire all'interno dei singoli atenei". Il dossier degli studenti di oggi arriva dopo varie azioni legali poste in essere dall'Unione degli universitari già nei giorni scorsi, tra cui il ricorso collettivo nazionale al Tar del Lazio per chiedere l'annullamento dei test d'ingresso, varie azioni collettive dirette all'annullamento delle prove negli atenei in cui si sono verificati i maggiori illeciti (Bari, Messina, Pescara, Chieti, Ancona e Catanzaro) e una serie di azioni individuali presso i singoli Tar di appartenenza dirette a ottenere l'ingresso in graduatoria dei candidati esclusi in seguito all'errata formulazione di due quesiti. "La nostra - ribadisce Giordano - è una battaglia legale, ma anche politica. Chiediamo infatti al ministro Mussi di costruire insieme un patto sulla regolarità e sull'accesso, chiediamo fatti concreti rispetto alla disponibilità al dialogo che ci ha mostrato nei giorni scorsi". Per l'Udu, infatti, è prioritario non solo che quanto accaduto quest'anno non si verifichi di nuovo l'anno prossimo, ma che tutti gli studenti possano avere il diritto di fare la facoltà che più gli piace. "La legge 264 - spiega Bonetti - prevede tassativamente il numero chiuso in cinque facoltà del ramo medico-scientifico, ma la sua applicazione è spesso errata, tanto che l'accesso programmato è stato istituito anche in alcune facoltà di carattere umanistico. Se il Tar del Lazio non accetterà la nostra richiesta di annullamento della prova, solleveremo la questione di costituzionalità della legge di fronte alla Corte Costituzionale". Per risolvere il problema c'è chi come Francesco, che per il secondo anno consecutivo non è riuscito a entrare nella facoltà dei camici bianchi, dopo avere sostenuto vari esami di medicina grazie all'articolo 6 del regolamento degli studenti, sta pensando di andare all'estero. "L'Italia - racconta - e' l'unico Paese della Unione europea in cui la selezione si fa a priori". E lancia la sua proposta: "Facciamo entrare tutti. Poi, dopo il primo anno, chi non ha superato un numero minimo di esami non potrà andare avanti". Per il 12 ottobre l'Udu ha annunciato una possibile nuova mobilitazione nazionale degli studenti. ##################### FONTE: http://www.ilmessaggero.it/articolo....ez=HOME_SCUOLA Test d'ingresso, dall'Unione universitari un esposto alla procura di Roma ROMA (27 settembre) -Trecento testimonianze di ragazzi sulle irregolarità notate durante i test d'ingresso alle università: è il contenuto dell'esposto presentato alla procura di Roma. Il ricorso nazionale per l'annullamento dei test a Medicina e il libro bianco sulle irregolarità è stato presentato dall'Unione dgli universitari e dal legale Michele Bonetti.« Il dossier è diviso per città ed atenei. Bari, Catanzaro, e Messina sono solo i casi più eclatanti, ma i ragazzi hanno segnalato irregolarità in altri 30 atenei di 25 città». Un unico ricorso nazionale e tanti individuali per chiedere l'annullamento dei test. Sono 2.000 quelli già presentati al Tar del Lazio e se non saranno accolti, l'Udu minaccia il ricorso alla Corte Costituzionale. «Abbiamo ricevuto quasi 8.000 mail di segnalazioni in poche settimane - afferma Daniele Giordano, coordinatore nazionale dell'Unione -. Buste aperte, assegnazione dei posti dove sedersi per svolgere il test, errori di calcolo del punteggio: sono solo alcune delle irregolarità che ci hanno segnalato». Dieci giorni fa, l'Udu aveva manifestato davanti al ministero dell'Università e ricerca. «Non abbiamo ancora saputo niente dal ministro Fabio Mussi, nonostante - conclude Giordano - lui abbia affermato di essere contrario al numero chiuso». L'Unione, inoltre, sta organizzando una manifestazione nazionale, prevista il 12 ottobre prossimo, per porre all'attenzione del governo le difficoltà di tutte le università italiane. ####################### FONTE : http://espresso.repubblica.it/dettag...esta/1794754/6 L´esposto sulle presunte irregolarità delle prove è stato presentato dall´Unione degli universitari al procuratore Giovanni Ferrara Test alla Sapienza e a Tor Vergata dossier in Procura, al via l´inchiesta Marino Bisso Carlo Picozza Ora indagherà anche la procura della Capitale sui test di ammissione alle facoltà a numero chiuso degli atenei della Sapienza e di Tor Vergata. Un fascicolo che sarà aperto, nelle prossime ore, a seguito dell´esposto presentato dall´Udu, l´Unione degli universitari che nelle settimane scorse ha segnalato gravi irregolarità durante le prove. L´apertura dell´inchiesta è un atto dovuto: si dovrà verificare l´attendibilità degli illeciti descritti dagli studenti nell´esposto. Il dossier inviato al procuratore capo Giovanni Ferrara raccoglie oltre trecento testimonianze di aspiranti matricole, soprattutto delle facoltà di Medicina, che avevano denunciato varie irregolarità nello svolgimento delle prove. I reati ipotizzabili potrebbero essere abuso d´ufficio ma anche falso e truffa. «L´esposto non interessa solo le due università romane», spiega l´avvocato Michele Bonetti. «Il dossier riguarda 30 università di 25 città. Bari, Catanzaro e Messina sono solo una punta dell´iceberg». L´Unione degli universitari ha preparato anche un ricorso collettivo nazionale da presentare al Tar e ha fornito assistenza a tanti ricorrenti che singolarmente chiedono l´annullamento dei test. Sono duemila quelli presentati al Tar del Lazio e se non saranno accolti, l´Udu annuncia il ricorso alla Corte Costituzionale mentre sta organizzando una manifestazione nazionale (il 12 ottobre) per il diritto di accesso in tutte le università italiane. «Abbiamo ricevuto migliaia di e-mail di denuncia in poche settimane», spiega Daniele Giordano, coordinatore nazionale dell´Udu. Ed elenca: «Buste trovate aperte, assegnazione arbitraria dei posti, "errori" nel calcolo del punteggio, manomissione degli elaborati, presenza di strani "candidati" agli esami». (28 settembre 2007) Ultima modifica di amigdala : 28-09-2007 alle 12:47. |
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#120 |
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http://www.repubblica.it/2006/09/sez...o-ufficio.html Lettera aperta dell'assessore al Diritto allo Studio della Regione Puglia al ministro Mussi "Perché non affidarsi alla normale selezione meritocratica del corso di studi, degli esami?" Test universitari, la procura di Roma apre un'inchiesta per abuso d'ufficio L'Unione degli Universitari ha preparato anche un ricorso collettivo al Tar ROMA - La procura di Roma ha aperto un'inchiesta per abuso d'ufficio, per il momento contro ignoti, dopo l'esposto presentato dall'Unione degli Universitari in relazione a presunte irregolarità che si sono verificate durante i test di ammissione alle facoltà di Medicina in vari atenei italiani, compresi quelli della capitale. Il fascicolo è stato aperto dal procuratore Giovanni Ferrara ed à al momento contro ignoti. L'esposto è stato redatto sulla base di un dossier, che raccoglie oltre 300 testimonianze di ragazzi che hanno notato irregolarità durante i test d'ingresso alle università a numero programmato. Il dossier, spiega l'avvocato dell'Udu, Michele Bonetti, "riguarda 30 università di 25 città. Bari, Catanzaro e Messina sono solo una punta dell'iceberg". L'Unione degli Universitari ha preparato anche un ricorso collettivo nazionale da presenare al Tar e ha fornito assistenza a tanti ricorrenti che singolarmente chiedono l'annullamento dei test. E dalla Puglia, dove sono state riscontrate altre gravi irregolarità, l'assessore al Diritto allo Studio della Regione, Domenico Lomelo, ha inviato una lettera aperta al ministro dell'Università Mussi sulla questione dei test all'Università di Bari. "Il grave episodio di corruzione avvenuto alla prova di selezione dei test d'ingresso per la Facoltà di medicina a Bari rischia insieme ad altri episodi spiacevoli, vedi nepotismo universitario del passato, di dare un ulteriore colpo di credibilità al sistema universitario pugliese". "Il futuro e le scelte dei giovani - scrive l'assessore regionale al Diritto allo Studio - non possono essere legati solo ed esclusivamente ad alcuni test di ingresso. Può accadere con i quiz che i meritevoli restino fuori e che la "programmazione" sbatta contro i dati; e cioè non tutti i "selezionati" arrivino a termine il corso degli studi. Perché invece non affidarsi alla normale selezione meritocratica del corso di studi, degli esami ? Perché non tenere in debito conto il voto finale del diploma di scuola superiore?". (28 settembre 2007) |
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