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#61 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Città: Verona
Messaggi: 3392
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#62 |
Junior Member
Iscritto dal: Jan 2006
Messaggi: 24
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La tattica dello spacciatore
Trovo che la strategia di Gates per Microsoft, adottata da quando si chiamava Micro-Soft e commercializzava i nastri di Altair Basic per l'omonima macchina, sia la cosiddetta tattica dello spacciatore:
Per diffondere la propria mercanzia, lo spacciatore di cocaina inizia a dare una prima dose gratis, passando poi a prezzi molto bassi, e via via salendo fino a che la distribuzione non sia ampia e la dipendenza non faccia il resto. In termini più generali: si produce qualcosa e _non_ lo si dota di protezioni anticopia (che esistevano, seppure primordiali, anche decadi fa); dopodiché si fa in modo che la distribuzione avvenga su larga scala contando anche chi produce copie illegali del prodotto stesso. Voialtri giustamente dite che bisogna ottenere una fonte di guadagno pena l'essere in perdita, ma il problema è risolto nel momento in cui il prodotto lo si fa pagare (anche molto salato) alle aziende. Questo perché le aziende non possono permettersi di installare software pirata (perché in Italia interviene la GdFinanza, negli USA gli interventi dovrebbero essere ancora più diretti se non erro). Queste entrate "forzate" (software, supporto telefonico, tecnici della casa ecc.), alte anche se magari non eccezionali, formano i guadagni della software house. Nello stesso momento le copie contraffatte assicurano una diffusione estremamente capillare al prodotto stesso, in modo tale da creare nei singoli utenti l'abitudine all'uso e in taluni casi una vera "dipendenza". In merito a questa frase faccio un piccolo esempio: ho visto tantissime persone rifiutarsi di utilizzare OpenOffice.org Writer 2.0 perché - sebbene abbia praticamente le stesse funzioni di MS Word - aveva i menu leggermente differenti... quando basta fare attenzione per qualche minuto per abituarsi. (Alcuni rifiutano addirittura a priori perché "non è word, e basta"). Ora, sebbene Microsoft si fosse formalmente lamentata, fin dai tempi dell'Altair, di come la pirateria danneggiasse il mercato e rendesse vani gli sforzi produttivi, si nota come la diffusione di materiale pirata si fosse rivelata la tattica vincente già da allora. Qualcuno di voi si ricorda del WordStar? Per l'epoca (anni '80) era avanzatissimo, molto più di Word allora. Ma non si diffuse perchè era protetto da copia, mentre Word non lo era. In poco tempo, gli utenti privati presero ad utilizzare Word e il buon WordStar fu soppiantato. Lo stesso vale per la diffusione dell'MS-DOS contro il PC-DOS e l'IBM-DOS, e in tempi più recenti per Windows'95 contro OS/2 Warp. Tutto questo creando abitudine/dipendenza nell'individuo (e di riflesso nelle aziende formate e gestite da tali individui), stringendo piano piano la morsa finché non si è iniziati a implementare il controllo della genuinità del software via Internet, prima molto debole in XP, ora più strutturato (in Vista). Il problema è che abitudine e dipendenza sono generati in prima battuta dalla pigrizia (intellettuale), che mani sapienti hanno instillato dentro i nostri cervelli con l'asserzione "l'informatica è facile". L'informatica non è "facile". Perché, anche usando Windows, non si tratta solo di fare punta e clicca e scrivere il documento, perchè i problemi possono essere tanti. L'unica soluzione è combattere la pigrizia intellettuale, darsi un po' più da fare ad imparare. Le possibilità di scelta ci sono già e sono valide per molti ambiti produttivi, ma troppo spesso sono ignorate. Come è stato notato da altri, in Italia le aziende puntano relativamente poco sull'innovazione tecnologica (a partire dai pochissimi corsi d'aggiornamento pagati ai dipendenti), e soprattutto non vogliono aprire gli occhi per adocchiare le possibili scelte alternative, sia riguardo i sistemi operativi, sia riguardo gli applicativi. In soldoni, il sistema produttivo italiano preferisce ancora rimanere sonnacchioso e intorpidito e rifiutarsi di guardare alle alternative - ormai molto valide - del mercato, che innescherebbero un meccanismo di più sana concorrenza infrangendo gli svariati monopoli, che ormai risultano più che macroscopici (Microsoft e Autodesk solo per citarne due). Oltre a trarre vantaggi economici immediati (a fronte di una limitata formazione di personale - e magari a qualche posto di lavoro in più ) , le aziende avrebbero un risparmio notevole per ogni postazione. Per concludere con una battuta, il problema è che agli italiani piace tutto troppo "griffato", e se (forse) può andar bene per una camicia per il software questo non è davvero un bene... Ultima modifica di technomancer : 05-02-2007 alle 09:51. Motivo: correzione typos |
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#63 |
Bannato
Iscritto dal: Mar 2002
Città: Pescara - 未婚・恋人なし Moto: Honda CBR 1000 RR Casco: XR1000 Diabolic 3
Messaggi: 27578
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Queste sono le news che vengono modificate o riportate male, comunque non sono lo specchio dei fatti accaduti, secondo me. Secondo voi un presidente di governo se ne esce in quel modo divente al presidente di una software house? Ma che stai a prenderlo per il culo?
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