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Old 08-02-2006, 00:36   #61
Lucio Virzì
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LuVi
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Old 08-02-2006, 00:56   #62
Jok3r
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Originariamente inviato da Ileana
parlando solo del mio quartiere:
-serbi
-marocchini
-slavi
-Rom
-altri nomadi di non ben precisata origine (non è un insulto, è solo che non so da dove vengano)


i serbi sono cristiano ortodossi, gli slavi musulmani, i marocchini integralisti islamici, i rom e i nomadi restanti non lo so (e non mi interessa).
I serbi si sono visti quasi bruciare l'appartamento più di una volta dagli slavi e dai marochini. I primi con la scusa perchè loro sono serbi, i secondi perchè sono sporchi cani infedeli.
gli slavi si sono visti più volte attaccai dai marocchini, poichè sporchi cani infedeli (essendo moderati nella religione).
i serbi, gli slavi, i nomadi e i rom spesso evolentieri esordiscono, nei confronti dei marocchini con "negri di merda tornatevene nel vostro paese" (chiedo venia per il linguaggio, ho solo citato testualmente)
i rom e i nomadi fanno del gran casino a prescindere, solitamente. O comunque non conosco la motivazione.
Tutto ciò che dopo 15 anni di "tranquillità" (cioè con quello che può succedere in un quartiere normale) ho visto il mio quartiere precipitare nel degrado più assoluto.
Un bell'ambientino, insomma.

penso che tu abbia un po di confusione nella testa approposito degli slavi... gli unici slavi musulmani sono i bosniaci che poi non è che siano cosi praticanti generalmente... che poi sono una parte infinitesima dei cosidetti slavi (anche i russi sono slavi)... beh se sono bosniaci potrebbero avere qualche piccolissimo motivo per bruciare la casa ai serbi

sui rom in generale non mi esprimo

cmq a lucca gli unici che scassano un po sono i rom e un po gli albanesi ma meno negli ultimi anni mi sembra che rispetto al resto dell italia qua va ben
__________________
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Old 08-02-2006, 07:32   #63
lardman
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L'Avatar di lardman
 
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Quote:
Originariamente inviato da cercaleo
Dimmelo a me che ho fatto lì l'università con bilocale in via Anelli!!!
Sono stato in Padova qualche volta e mi hanno parlato di questa via Anelli in maniera preoccupata. Descriverebbe, per favore, la situazione attuale e le caratteristiche principali della vita intorno a questa strada ?

saluti
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Old 08-02-2006, 10:55   #64
LightIntoDarkness
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L'Avatar di LightIntoDarkness
 
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Messaggi: 2910
Posto anche qui questo interessante (IMHO) un articolo di Francesco Gesualdi su Altreconomia di Dicembre 2005.
Che ne pensate?


Ne hanno fatto una questione di legalità. In realtà é un conflitto di classe.
Non di lavoratori contro padroni, o di oppressi contro oppressori, ma degli abitanti del castello contro gli intrusi straccioni. Segno che nella storia niente é immutabile. Mi riferisco ai fatti di Bologna, alla decisione di Cofferati di mettere fine agli abusi dei derelitti. Prima lo sfratto agli occupanti delle case popolari. Poi la cacciata dei lavavetri dai semafori. Infine la demolizione delle baraccopoli. Il colpo è stato duro e la mente è andata subito alla repressione poliziesca. Ma Cofferati non è uno sceriffo. E' un politico che ha capito cosa angoscia i bolognesi ed ha preso le scorciatoie per rassicurarli. I sondaggi parlano chiaro: i bolognesi non stanno con la solidarietà espressa dai disobbedienti. I bolognesi stanno con l'ordine e la legalità, due concetti indefinti che ognuno usa per i propri scopi. La destra per imbavagliare qualsiasi tipo di protesta. La sinistra per sbarazzarsi di situazioni esplosive.
Il tema all'ordine del giorno è l'immigrazione, un fenomeno che a piccole dosi è ben assimilato, ma a dosi massicce può provocare malessere e scompensi. Chi parla un'altra lingua ed ha abitudini diverse è sempre guardato con diffidenza. Se poi é trasandato, invadente, chiassoso e magari un po' ladruncolo e trasgressivo, attira su di sé l'intolleranza e l'apertà ostilità. Ed ecco messa in moto la spirale del razzismo e dell'emarginazione che esprime i suoi frutti più crudeli alla seconda generazione, quando i figli degli immigrati nascono europei senza diventarlo mai. In tutta Europa milioni di adolescenti turchi, africani, asiatici, crescono come cittadini di serie B. Cacciati dalla scuola, rifiutati dalle imprese, rintuzzati nelle periferie cittadine, crescono pieni di risentimento per una società che prima li sollecita al consumismo e al successo, poi li umilia e li esclude. Un risentimento che può trasformarsi in violenza distruttrice. La Francia lo ha già imparato a proprie spese.
I meccanismi che portano all'avversione per gli stranieri, sono fenomeni ben noti agli psicologici e ai sociologi. Ma tocca ai politici affrontarli. Servirebbero sindaci, capi di governo e parlamentari europei di ampie vedute. Ma la politica non ha lungimiranza. Agisce sempre nell'ottica del momento, con scelte che nella migliore delle ipotesi puntano ad accontentare la gente. Nella peggiore a consolidare il proprio potere o a servire gli interessi dei potenti. Mai uno sguardo sul futuro per valutare le ricadute di lungo periodo. Mai una preoccupazione per le generazioni che verranno. Così i padri preparano le polpette avvelenate per i figli. Esattamente come è successo a noi che ci siamo trovati in eredità povertà, degrado ambientale, esaurimento delle risorse, emigrazione forzata per milioni di persone.
L'Europa è a un bivio. Deve scegliere fra convivenza e apartheid. Se decide per l'apartheid, non ha niente da cambiare. Continui pure con una politica agricola che danneggia i contadini del Sud. Continui pure con una politica dei prezzi che impoverisce i produttori di caffé, cacao, zucchero. Continui pure con una politica salariale che mantiene i lavoratori oltre confine al di sotto della soglia della povertà. Continui pure a imporre ovunque la privatizzazione di acqua, energia e altri servizi che colpiscono la gente nei bisogni fondamentali. Continui pure ad erigere muri e a fare entrare solo braccia da sfruttare. Ma deve prepararsi a lasciare ai nostri figli un mondo sempre più violento perchè l'ingiustizia si regge sulle armi. Avrà bisogno di cannoni alle frontiere per respingere i poveri che comunque cercheranno di scalare le nostre mura. Dovrà organizzare spedizioni militari per rintuzzare i focolai di terrorismo internazionale e assicurarsi il controllo delle risorse scarse. Avrà bisogno di un forte stato poliziesco per reprimere la guerriglia urbana e combattere la piccola criminalità di chi deve arrangiarsi per sopravvivere. L'unico modo per evitare questo scenario apocalittico è la diponibilità a condividere. Un cammino che deve spingersi in più direzioni. L'accoglienza innanzi tutto, intesa non solo come soccorso dignitoso di chi approda sulle nostre coste, ma come piena garanzia dei diritti sociali e politici a tutti gli stranieri residenti. Non con provvedimenti speciali a favore degli immigrati, ma tramite un sistema di protezione sociale esteso a tutta la cittadinanza. Solo se ci organizzeremo per garantire a tutti il diritto alla casa, all'energia minima, all'acqua minima, alla salute, all'istruzione, potremo garantire una vita dignitosa anche agli immigrati e potremo costruire una società conviviale. Del resto le risorse per costruire questo tipo di società ci sono. Basterebbe fare più giustizia e chiedere alla gente di partecipare all'economia pubblica con la risorsa più abbondante che abbiamo, ossia il tempo.
Nel contempo dobbiamo costruire altre relazioni economiche e un'altra cooperazione per arrestare i processi di impoveriemento del Sud del mondo e rimuovere le cause che costringono milioni di persone a cercare un avvenire all'estero. Non abbiamo ancora capito che prevenire è meglio che curare.
__________________
...Grazie caro Lolek!
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Old 08-02-2006, 11:40   #65
LightIntoDarkness
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Originariamente inviato da cercaleo
Ampiamente condivisibile ma quasi utopico.
Servirebbe una rivoluzione mondiale per sovvertire le regole attuali, in primis quelle del commercio affinchè diventi "equo": credo sia il primo step.
Intanto grazie per aver letto il post

Io però non vedo questa utopia, quanto una previsione delle conseguenze concrete di una scelta che noi cittadini faremo (il fatto di non prendere una decisione è di per se una scelta).
Visto che si parla di immigrazione, se si parla di "chiudere le frontiere" IMHO è ipocrita non parlare delle conseguenze a 360° di questa scelta, e non accennare le ingiustizie a livello globale che generano questi movimenti migratori.

IMHO guardare solo al proprio orticello è una scelta davvero poco lungimirante e quasi masochista.
__________________
...Grazie caro Lolek!
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Old 08-02-2006, 11:54   #66
LightIntoDarkness
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Originariamente inviato da cercaleo
Se chiudere le frontiere comporta al contempo il dedicare più attenzione a chi è entrato credo possa andare anche bene. La chiusura "tout court" è scelta decisamente anacronistica.
Certo, il problema è la repressione violenta e il non riuscire ad identificare come soggetto di diritto anche chi cerca di immettersi illegalmente in uno stato.
Quote:
Ma...sono l'unico ad essere convinto dell'importanza di aiutare i più deboli sul loro territorio??? Non sarebbe una soluzione ottimale?
Calcolando le spese per bloccare/controllare l'immigrazione clandestina dell'intera Unione Europea ne salterebbero fuori di soldini, no?
Ecco la parte utopica!
Sono d'accordissimo con te, il punto è che non sarebbe necessario un aiuto in termini di soldini, ma una "giustizia" a livello globale.
L'articolo parla di "politica agricola che danneggia i contadini del Sud", "politica dei prezzi che impoverisce i produttori di caffé, cacao, zucchero", "politica salariale che mantiene i lavoratori oltre confine al di sotto della soglia della povertà","imposizioni ovunque della privatizzazione di acqua, energia e altri servizi che colpiscono la gente nei bisogni fondamentali", "erigere muri e a fare entrare solo braccia da sfruttare".

Nel "sentire comune" queste cose difficilmente sono viste come ingiustizie, piuttosto come "mali necessari" conseguenza della libera concorrenza (anche se a volte viene da chiedersi cosa c'entrano i sussidi le megacorporazioni con il neoliberismo).

Io credo bisogna partire da qui. Che è lontanissimo da ogni fazione politica.
E si parla di scelte concrete e pratiche di ogni cittadino, nelle piccole cose.

__________________
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Old 08-02-2006, 12:03   #67
evelon
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Quote:
Originariamente inviato da cercaleo
Se chiudere le frontiere comporta al contempo il dedicare più attenzione a chi è entrato credo possa andare anche bene. La chiusura "tout court" è scelta decisamente anacronistica.
Ma...sono l'unico ad essere convinto dell'importanza di aiutare i più deboli sul loro territorio??? Non sarebbe una soluzione ottimale?
Calcolando le spese per bloccare/controllare l'immigrazione clandestina dell'intera Unione Europea ne salterebbero fuori di soldini, no?
Non sono d'accordo.

Le spese per un programma internazionale sono molto molto maggiori di quelle del controllo VERO delle frontiere.

Ma il punto non è economico quanto di principi.

La scelta di "chiudere" non è anacronistica (specie in un continente sovrapopolato come l'europa) bensì protezionistica (termine questo che non và inteso come negativo).

Esempi in questo senso non mancano: guardiamo i paesi nordici (Danimarca, Olanda ...) che stanno facendo una frettolosa marcia indietro circa l'approccio multiculturale dell'immigrazione.
Guardiamo la Francia e la Germania con i loro problemi (i fatti di cronaca di parigi sono solo una piccola punta dell'iceberg dello stato in cui versa la società francese sul tema immigrazione).

Ponendo come condizione (che ritengo irrinunciabile per chiunque con un pò di buonsenso) la non-diminuzione del tenore di vita dei cittadini la diminuzione dell'immigrazione è condizione quasi indispensabile per il futuro del paese.

Certo, per il piccolo industriale del nord est o l'agricoltore del sud è moooolto più economico prendere 20 immigrati (magari clandestini) per lavorare in fabbrica o raccogliere pomodori che non investire per robotizzare o comprare macchine agricole raccoglitrici....ma non può essere questo il futuro del paese.

A margine di questo c'è anche il fattore "messaggio": far entrare le persone in questo modo è un'insulto a quelli che entrano regolarmente....
__________________
I cattivi a volte si riposano, gli imbecilli mai
evelon è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 08-02-2006, 19:00   #68
Sursit
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Originariamente inviato da cercaleo
@ Evelon

Se chiudi e basta le frontiere il problema viene solo rimandato nel tempo: bisogna pur fare qualcosa per chi non ha avuto la fortuna di avere la cicogna giusta.
Quindi, o si chiudono le frontiere e si sistema dignitosamente chi già c'è o si lasciano aperte ma con criteri ben chiari. Quando parlo di frontiere aperte infatti intendo non di certo aperte a tutti quelli che vogliono entrare; bensì a chi ha le carte in regola per farlo.
Però è lampante che non si sta facendo nulla di concreto - da parte di nessuno - per affrontare la questione.
Verissimo.
Purtroppo, storicamente, il benessere di uno è a scapito del malessere di un altro. Il nostro sistema non fa eccezzione.
Se lo volessimo cambiare, forse sarebbe la più grande rivoluzione nella storia dell'umanità.
Perciò si lascia così com'è.
Sursit è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 10-02-2006, 11:06   #69
jiadin
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L'Avatar di jiadin
 
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Pavia
Messaggi: 2152
io sono sempre per il multiculturalismo, perchè ritengo che le persone più interessanti e le culture più sviluppate vengano dal "meticciamento", dalla commistione di gente e cultura diversa... però ci deve essere integrazione, cioè si assorbe qualcosa da loro e loro assorbono qualcosa da noi...

purtroppo il problema principale è che lo sviluppo deve essere sostenibile, visto anche l'andamento (congiunturale) degli ultimi anni che ha visto una bassa crescita in generale dell'europa, un aumento spropositato dell'immigrazione può portare a enormi problemi di sostenibilità nel lungo periodo...
perchè cosa imparo dal rapinatore di ville? dal pappa? dallo spacciatore o borsaiolo?
Ho conosciuto in università dei ragazzi del Cameroon, e certo chiacchierando si imparano tante cose di posti lontani e diversi da quelli in cui si è abituati a vivere, ma certo questi sono pochi e probabilmente fortunati nel poter venire a studiare quì...
Il problema principale è che bisognerebbe favorire un'immigrazione controllata ma soprattutto di persone che vogliono lavorare, integrarsi e che ne hanno bisogno veramente.. a me da l'idea che il sistema di oggi(ma c'è un sistema?) favorisca i delinquenti, quelle persone che non si vogliono tenere neanche nel paese natale e che partono già con intenti "di illegalità"

Senza contare che il restare in queste condizioni altro che integrazione... basta vedere in Francia o in Olanda, le nuove generazioni sono anche integrate peggio di quelle nuove.. perchè spesso non ce ne è volonta loro(mi riferisco soprattutto all'immigrazione di confessione islamica) e anche volendo sarebbe difficile... oggettivamente c'è un numero di persone che potrebbero entrare, e a mio avviso ne entrano troppe, soprattutto in una situazione economicamente stagnante come questa...

Quando poi vedo ogni tanto i volantini in giro, con gente che predica la scomparsa dei confini e la libera entrata di chiunque, mi chiedo... ma come ragionano queste persone? Solo di ideali? Mah....
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