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#21 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
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![]() ![]() cmq ci rinuncio, closo.
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| |
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#22 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2000
Città: Salerno
Messaggi: 416
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Quote:
Solo che per andare in vigore il Protocollo deve essere ratificato anche da paesi responsabili del 55% delle emissioni. E se si escludono gli USA questo traguardo diventa difficile da raggiungere.
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Detesto questa faccina ![]() |
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#23 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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Negli impianti più moderni il carbone permette rendimenti in linea con quelli di altri combustibili come gas naturali, stessi livelli di emissioni. Non è che solo perchè è brutto e nero bisogna discriminarlo. ![]() Riguardo al protocollo di Kyoto poi, non si capisce perchè nessuno ha il coraggio di dire alla gente le cose come stanno. Il protocollo di Kyoto COSTA. L'abbattimento delle emissioni COSTA. E non sono costi che pagherà di tasca propria ne' Bush, ne' Putin, ne' i produttori di energia. Sono costi che paga LA GENTE in termini di aumento dei prezzi dell'energia e aumenti dei prezzi di qualsiasi altro prodotto perchè in tutti i prodotti c'è una componente di energia. Qualcuno ha provato a calcolare quanto costa il protocollo di Kyoto ad una famiglia media. Siamo nell'ordine (mi pare di ricordare, cito a spanne) dei 170€/anno pro capite per l'italiano medio (comunque è un dato che andrò a controllare). Sono proprio euro, soldi, che DOVETE TIRARE FUORI. Lnessuno inizia ad aprire il portafoglio, ti vedo che già ti stai tirando indietro. ![]() ![]() ![]() Non è un caso che la risposta economicamente efficiente da parte delle imprese sia andare a realizzare le riduzioni di emissioni nei paesi in cui costa meno farlo, con i certificati verdi. A furia di dire ai nostri cittadini che inquiniamo di brutto, la gente si è convinta che siamo degli spreconi inefficienti. In realtà nei paesi industrializzati inquiniamo di più non perchè siamo inefficienti (siamo DECISAMENTE PIù EFFICIENTI degli altri paesi) ma perchè produciamo di più in termini assoluti. Dunque all'Enel conviene di più realizzare la stessa riduzione di emissioni sostituendo un impianto del 1940 in India con uno del 1985 dismesso in Italia, che non sostituire un modernissimo ed efficiente impianto turbogas in Italia con uno ancora più costoso ed avveniristico con un costo/kwh fuori mercato rispetto al nucleare francese. Per fortuna che esistono i certificati verdi, se no saremmo al paradosso che le imprese occidentali per rispettare i vincoli realizzano le riduzioni di emissioni in Cina Russia e India dove è possibile farlo in modo economicamente efficiente, e poi nelle statistiche risulta che quelli riducono le emissioni e noi no così oltre che cornuti siamo pure mazziati dai catastrofisti di casa nostra. ![]() |
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#24 | |
Bannato
Iscritto dal: Feb 2000
Città: The city of wasting disease
Messaggi: 7389
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samu guarda... va bene le braccine corte, ma per 170 euro all'anno se posso garantire un futuro migliore a me ed ai miei figli... ben venga! tanto di soldi allo stato ne regalo già tanti... fare i pidocchi per 170 euro all'anno e ritrovarsi a nuotare nella merda mi sembra proprio stupido |
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#25 |
Bannato
Iscritto dal: Feb 2000
Città: The city of wasting disease
Messaggi: 7389
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e aggiungo... trovo molto più inutile dare l'8 per mille alla chiesa, che non 170 euro all'ambiente...
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#26 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
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![]() ![]() sui costi hai ragione, ma bisogna anche dire primo che cmq li scaricheranno comunque sulle famiglie e secondo che una minore emissione si ottiene sopratutto con una maggiore efficenza degli impianti, il chè potrebbe poi rivelarsi un vantaggio. Quote:
e hai ragione nel distinguere la quantità di emissioni per esempio usa (c.a. il 20% del totale mondiale, ma con una produzione da paura) da quello del Burundi, ma è una cosa elementare non credo non ci abbiano pensato e Kyoto reciti: da domani tu Usa produrrai gli stessi gas del Burundi. ![]()
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| Ultima modifica di ni.jo : 29-09-2003 alle 12:39. |
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#27 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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Al contrario gli stati occidentali sono ESTREMAMENTE EFFICIENTI, basta guardare le straordinarie riduzioni di emissioni inquinanti dei motori automobilistici. In 30 anni si sono fatti progressi che nei 2 secoli termodinamici precedenti neanche si sognavano (in percentuale). Addirittura si sono fatti progressi in mezzo a vincoli più stringenti. La riduzione delle emissioni inquinanti e rendimento energetico sono spesso obiettivi contrastanti.. l'eliminazione del piombo tetraetile come antidetonante ha obbligato a ridurre i rapporti di compressione nei motori benzina e di conseguenza il rendimento, peggioramento che è stato subito riassorbito ed avanzato da nuove ulteriori migliorie quali elettronica, carica stratificata, nuovi materiali, etc.) Ancora meno conosciuti i progressi nel campo delle turbomacchine, tra materiali ceramici per le pale, aumento della pressione di introduzione, aumento della temperatura media di immissione, risurriscaldamento, interrefrigerazione, ora anche cogenerazione di energia termica negli impianti di produzione elettrica, il rendimento degli impianti è cresciuto di quasi il 10% in 30 anni.. dove ogni 0,001% come nella pubblicità di Windows Server 2003 ![]() Tutto questo sviluppato da General electric, Fiat, Daimler Chrysler, Bosch, e chi più ne ha più ne metta.. cioè quelli che alcuni si sono abituati ad additare come i peggiori responsabili dell'inquinamento.. ed è questo quello che trovo davvero irritante, il completo ribaltamento del giudizio per cui chi fa qualcosa sempre meglio viene accusato, mentre chi non fa niente non solo non ha colpe, ma è anche moralmente al riparo da qualsiasi critica. |
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#28 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
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Ma concorderai che la riduzione delle emissioni non piove dal cielo delle suddette multinazionali benevole...e che senza vincoli tutto tornerebbe indietro?
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| |
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#29 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2001
Messaggi: 719
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Non è il mercato in se che deve risolvere certi problemi legati , ad esempio , all ' ambiente , ma la politica. |
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#30 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Messaggi: 251
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Re: La russia non e' molto convinta del protocollo di Kyoto
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#31 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
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Re: Re: La russia non e' molto convinta del protocollo di Kyoto
Quote:
si ma sono più frequenti. misurato. la temperatura influisce nella formazione degli uragani misurato la temperatura sale misurato la temperatura sale per colpa dell'uomo teorico. bene non fà. nessuno ha detto che sicuramente l'inquinamento provoca gli uragani nè che gli americani provocano uragani tornadi o cicloni. Al limite può essere sfuggita una battuta(ccia).
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| |
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#32 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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Ma andando oltre questa VOSTRA infantile abitudine, possiamo (plurale indiscriminato) sicuramente affermare che, in questo caso, l'esempio conta eccome. Se una delle nazioni più industrializzate al mondo, responsabile in solitario del 24% delle emissioni mondiali a fronte di una popolazione pari al 5% di quella mondiale, si tira indietro da un protocollo di tale importanza, ecco che tutti gli altri hanno un pretesto valido. Anche perchè, come ha detto il buon SaMu (senza portare avanti il discorso fino alle sue estreme conseguenze) il Protocollo di Kyoto costa! E non solo, come vorrebbe lui, alle famiglie, ma anche e soprattutto alle aziende transnazionali. Ora, perchè mai un paese che sta cercando di attirare investitori dovrebbe sottoscrivere un protocollo che AUTOMATICAMENTE lo obbligherà a porre dei vincoli all'industria produttiva in termini di emissioni inquinanti? Perchè mai paesi che hanno come unico punto di forza il costo assolutamente basso della produzione industriale dovrebbero innalzare questo costo? Soprattutto PERCHE' dovrebbero farlo loro quando uno dei paesi più ricchi del mondo si rifiuta di farlo? Semmai possono accusare i paesi ricchi di essersi inventati un'altra misura di "protezionismo strisciante" che poi saranno i primi a non rispettare? Non sto dicendo che è giusto, STO DICENDO CHE LO FANNO? E non c'è santo in terra ad obbligarli a fare diversamente se non con la forza o con i soldoni. Tutto qua. Nell'economia mondiale si applicano le misure a seconda dei rapporti di forza e se i più forti sono i primi a non piegarsi a certe regole, niente al mondo, se non la coercizione, obbligherà i più deboli a farlo.
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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#33 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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Quote:
Il progresso in questo campo ha sempre 2 motori.. uno economico, e uno normativo. Il progresso economico è ovvio.. Fiat cerca di realizzare un motore a più alto rendimento perchè un prodotto migliore da vendere con profitto.. stessa cosa per General Electric e una turbina a gas.. Enel in un impianto brucia combustibile per fare elettricità, nel momento in cui diventa conveniente riutilizza il calore scaricato per migliorare il rendimento, quando diventa conveniente anche quello usa il calore scaricato per (appunto) cogenerare riscaldamento.. e via dicendo. Anche quello normativo lo è.. gli stati pongono vincoli alla circolazione delle vetture, Euro1,2,3,4, le case per continuare a vendere vetture che i clienti possono utilizzare ricercano. Solo che i 2 motori, non sempre vanno nella stessa direzione.. a volte si arriva a situazioni un po' paradossali per cui ad esempio oggi in Italia i limiti (è un concetto sanitario, non di emissioni.. ma vale ad esempio) del particolato di benzene negli ambienti vivibili di una raffineria, sono inferiori a quelli che si riscontrano nei centri città in tutta Italia. In altre parole un lavoratore in una raffineria (considerato "ambiente inquinato) respira meno benzene di quando va in centro città con la famiglia a fare acquisti. Ma finchè questi paradossi sono economicamente sostenibili, non è grave.. Il problema è dove i paradossi diventano economicamente insostenibili, dove la normativa si scontra con lo stato della tecnica e con lo stato dell'economia (cioè con la realtà che vuole normare). Volendo potremmo già oggi firmare un trattato tra tutte le nazioni che abbatte le emissioni entro 5 anni alla metà di quelle attuali. Bella idea, penserebbe uno che ha a cuore l'ambiente e la mente libera da preoccupazioni.. bella idea del cavolo, direi io. Allo stato attuale della tecnica, per ridurre le emissioni della metà nel giro di 5 anni, dovremmo sostituire tutti gli impianti esistenti al mondo con il meglio del meglio della tecnica attuale, in ogni campo: motori 1000 benzina sostituiti con i 4500 BMW a idrogeno.. stufette elettriche da 50€ con pompe di calore da 5000€.. sistemi integrati di cogenerazione da 1 milione di euro al posto di riscaldamenti centralizzati da 50000€.. centrali turbogas da 100 milioni di euro al posto di vecchie centrali a carbone ammortizzate da 50 anni. La normativa quindi, non si scontrerebbe con la tecnica in questo caso.. la tecnica permetterebbe di fare ciò che la normativa impone. Ma si scontrerebbe con l'economia! tutto questo avrebbe un costo, e non parliamo dei 170 di lnessuno.. parliamo di cifre nell'ordine di 5 o 10 volte il PIL mondiale.. tanto per capirci, tutti gli abitanti del mondo dovrebbero lavorare 5 o 10 anni SOLO ED ESCLUSIVAMENTE (togliendo qualsiasi altra spesa, dal bere al mangiare in giù..) per quello, per la sostituzione tecnologica. Quando si dice "il protocollo di Kyoto è economicamente insostenibile" è questo che si intende. La normativa si è preoccupata di verificare che fosse tecnicamente realizzabile, ma non abbastanza che fosse economicamente realizzabile. La crisi economica mondiale poi (cioè il fatto che tutti gli abitanti del mondo producono "meno di quanto si pensasse") rende ancora più insostenibile la cosa, come a dire che ti compri una golf a rate perchè pensi di ricevere un aumento, ma poi l'aumento non te lo danno più.. e le rate come le paghi? L'unico motivo per cui questo argomento appare "reazionario" è perchè non lo si spiega chiaramente alla gente.. quanto si dice "gli usa non firmano Kyoto perchè costa troppo" uno magari pensa che Bush non vuole aprire il suo portafoglio.. o che sia una questione delle aziende, come dire "cazzi delle multinazionali, si adeguino tanto sono ricche". La gente deve capire, deve assolutamente mettersi in testa, che l'ambiente costa e non ci sono scorciatoie, nessuno pagherà quei costi per lei. Bisognerà pagarli di tasca propria. Magari non con una bolletta "ambiente" che arriva a casa, ma certamente sotto forme più "indirette" come un ulteriore aumento del costo dei fagiolini. Le serre consumano energia, se l'energia costa di più perchè per ridurre le emissioni i produttori devono impegnare tecnologie più costose, alla fine chi produce fagiolini alza i prezzi. Non sto dicendo naturalmente che tutto ciò è sbagliato. Sto dicendo che è necessario informare la gente di tutto questo. E stabilire a livello collettivo, democratico, l'equilibrio che vogliamo tra le varie forme di benessere, di cui l'ambiente è una, e che come tutte le altre ha un costo ben preciso. |
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#34 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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Però, non è che il protocollo di Kyoto sia questa misura folle che sembri descrivere.
Vorrei ricordare che è dalla Conferenza di Rio che si parla di questo problema e che si era convenuto di introdurre un sistema a tappe, con clausole di negoziazione e rinegoziazione di ogni checkpoint. Dopo di che si è arrivati a Kyoto con una situazione non solo invariata ma, anche giuridicamente, peggiorata. Negli anni passati tra Rio e Tokyo, infatti, il Texas abrogava le residue normative sulle emissioni e altrettanto faceva l'India per aumentare la propria appetibilità finanziaria. La Exxon nel frattempo, faceva lavoro di lobbyng a livello statunitense perchè la Corte Federale non riprendesse il Texas, appellandosi principalmente al Nafta. Altre aziende dell'area affermavano che sarebbero ricorse in giudicato se le normative ambientali avessero causato loro perdite economiche. E ovvio, la gente non è informata di tutte le implicazioni economiche spicciole del PdK... ma se è per questo non è che gli si sia spiegato il costo annuo della missione in Iraq, del nuovo Modello di Difesa e del Nuovo Concetto Strategico NATO... nè gli viene definito nel dettaglio cosa si stà discutendo in sede di convenzione europea. Da tempo vado dicendo che vi è una sostanziale mancanza di informazione sui temi veramente importanti mentre si dedicano ore ed ore di emittenza all'ultima battuta di quello o alla infelice uscita di quell'altro. Che ci si dice tutto del matrimonio del venditore di sottaceti e si commenta l'ultima, assolutamente inutile e fintamente originale, sfilata di moda. Sono contento che l'esigenza di un'informazione più reale sia finalmente evidente.
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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#35 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Messaggi: 251
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Purtroppo negli ultimi anni nei paesi "civilizzati" si è creata una brutta abitudine ovvero invece di portare a norme ambientali tollerabili per il pianeta impianti indistriali pesanti come raffinerie, impianti chimici, fonderie etc... si è preferito esportarli nei paesi del terzo mondo così noi abbiamo il giardino pulito e nessuna colpa tanto che inquina sono gli altri ingnorando che spostando il problema non lo si risolve e che i danni sono a livello globale.
Nel frattempo si possono aprire le scommesse: Quante persone questo autunno finiranno sommersi dall'acqua ? ![]() |
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#36 | |
Senior Member
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#37 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
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Lo sai che la stragrande maggioranza dei progressi tecnici nella termodinamica (cioè tutto ciò di cui stiamo parlando) viene da lì? L'unico settore energetico in cui gli states non sono avanti nella ricerca tecnologica, è quello automotive motori per veicoli terrestri. Ma lo sai perchè? Pensi per un'oculata decisione politica delle classi dirigenti europee o giapponesi? No.. il motivo è stato (incredilmente ![]() Da questi 2 fallimenti politici pubblici (politica energetica, e continuo aumento della tassazione sui carburanti per tappare i buchi di bilanci sempre più in deficit) è nato un incentivo per la case automobilistiche europee a produrre motori sempre più energeticamente efficienti. Te credo! In Europa poter vantare 1 km/l in più per un modello è da molti anni un vantaggio competivo forte, rispetto ai clienti che pagano la benzina 1 euro al litro. Negli states, dove la tassazione sulla benzina non è disumana come in Europa, questo incentivo non è mai stato così forte.. con la benzina a 20 cents/ litro, i consumi delle auto non sono un aspetto a cui i clienti badano con la stessa attenzione che abbiamo qui. A posteriori questo è stato persino un bene! L'industria motoristica europea sotto uno stimolo implicito del mercato ha reagito con un progresso fenomenale nella riduzione dei consumi. E' un bene che sia stato così, ma non ringraziamo per tutto questo scelte politiche lungimiranti.. se i nostri stati non fossero stati in pesante deficit negli ultimi 30 anni, non avremmo dovuto sovratassare la benzina e questo effetto positivo di lungo termine non lo avremmo avuto. In altre parole, ci siamo tagliati un dito con l'accetta salvo poi scoprire 30 anni dopo che quel dito aveva il tumore ed è stato un bene amputarselo.. ![]() ![]() |
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#38 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
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Un paese con 1000 abitanti che produce 1000 e inquina 1000, è molto più efficiente e quindi ambientalista di un paese con 10.000 abitanti che produce 100 e inquina 500. Ultima modifica di SaMu : 29-09-2003 alle 13:39. |
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#39 | ||||
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
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Però il 24% delle emissioni mondiali, resta il 24% delle emissioni mondiali anche se il paese producesse 1.000.000 con una popolazione di 100. Inoltre, secondo mio errore, se si misurano solo le emissioni per produzione, si ha solo una visione parziale del problema. Proprio per questo si è arrivati ad una misura maggiormente integrata che consideri, ad esempio, a chi è destinata tutta questa produzione perchè, ovviamente, se questi 100 producessero per tutti gli altri abitanti del globo, le accuse a loro sarebbero quanto di più ipocrita al mondo. Meglio attingere ad una misura più integrata: http://forum.hwupgrade.it/showthread...hreadid=523803 Quote:
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... Ultima modifica di cerbert : 29-09-2003 alle 13:47. |
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#40 |
Bannato
Iscritto dal: Apr 2001
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solo una piccola considerazione
firmare degli accordi, sottoscrivere dei trattati, non equivale poi effettivamente a rispettarli fra il dire e il fare c'è come si suol dire il mare....... |
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