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#21 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2005
Città: Pisa
Messaggi: 2033
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Quote:
In generale si lavora in agile che prevede il concetto di team, di riunioni giornaliere e di coordinamento tra colleghi, come sarebbe concigliabile questo con orari di lavoro variabili? |
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#22 | |
Amministratore
Iscritto dal: Jun 2009
Città: Glasgow, Scozia
Messaggi: 1943
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Quote:
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Riccardo Robecchi - autore per Hardware Upgrade MB ASUS Crosshair VI Hero, CPU Ryzen 7 1700X, RAM 32 GiB Corsair Vengeance 3000MHz, VGA Sapphire AMD Radeon RX 5700 XT Pulse, CASE Sun Ultra 24, PSU Corsair TX650W. KDE neon x64 & Win 10 Pro x64. |
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#23 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2019
Messaggi: 2693
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Certo e' un argomento complesso nella sua variegata applicazione laddove per diverse organizzazioni aziendali, obiettivi e aspettative dei datori di lavoro variano radicalmente anche a parità di profili in aziende diverse.
Imho a parte la interessante questione lessicale che ha probabilmente radici ben piu' lontane del periodo del lavoro "a distanza", a prescindere dal luogo, tempo e dimensione, radici che appunto stanno nella questione mediatica e percezione del lessico "comune", anche laddove questa diversificazione trovasse la giusta terminologia resta il problema principale, la quantità e qualità del lavoro odierno che sia a distanza o in una sede aziendale sarebbe un problema secondario. Si potrebbe giustamente riflettere che nell' epoca in cui viviamo non abbia molto senso un idea lavorativa in stile ottocentesco con i cancelli chiusi a chiave quando l'ultimo lavoratore entrava per cui imho ben vengano forme che possano prendere il meglio per entrambe le parti. Perchè non si puo' dire che fare 50km avanti e indietro tutti i giorni sia "naturale" cosi' come naturale non sia forse stare tutti i giorni a stretto contatto con decine di persone che magari non si sopportano ma in una sorta di allegra recitazione teatrale. Ma e' anche necessaria formazione (quando mai), interfacciamento con altri e mantenimento di buona socializzazione nei gruppi di lavoro appunto etc.. per cui essere messi nelle condizioni di lavorare a distanza nel modo corretto pare onere dell' azienda e non del lavoratore. Perche' si ha come l'impressione che oggi si "nasca imparati". Basti vedere le offerte di lavoro "Cercasi astronauta con pregressa esperienza sul suolo lunare, per stage impiegatizio, benefit buono pasto (tramezzino)". Mi preoccupa piu' questa tendenza che non il dove poi si debba lavorare sebbene appunto non mi pare che tornare al sistema impazzito del quotidiano caos stradale mattutino possa essere la soluzione in ottica di produttività. Sul punto della responsabilizzazione del dipendente mah.. la piramide ha una forma precisa e ho come l'impressione che senza accorgersene spesso in alcuni contesti sia capovolta. Es. aziende con piu' dirigenti, capi e coordinatori che personale base da coordinare... Ultima modifica di 386DX40 : 05-07-2021 alle 19:52. |
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